Recensione
Pinocchio
7.0/10
Recensione di Caniderrimo
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Chi non conosce Pinocchio? Una delle nostre fiabe più classiche, trasposta in una miriade di versioni: illustrate, teatrali, televisive, cinematografiche e chi più ne ha più ne metta. In un modo o in un altro tutti gli interpreti della storia del burattino hanno fornito la loro versione dei fatti e tutti hanno dato vita a un personaggio che rimane sempre lo stesso, eppure è ogni volta diverso. Tra questo innumerevole coro di voci c'è anche quella di Osamu Tezuka.
Sicuramente la prima cosa che salta agli occhi sfogliando questo manga sono i disegni che riprendono in ogni particolare quelli dell'omonimo lungometraggio Disney, il che non è in mistero visto che fu proprio la sua visione che spinse Tezuka a realizzare una versione a fumetti della storia del burattino. Personalmente non mi dispiace affatto la scelta di lasciare inalterato il design dei personaggi Disney, l'ho sempre trovato molto carino, ma questa è una pura questione di gusti.
E la storia, mi chiederete ora, è anche questa fedele al film animato? Non proprio. Certo, la maggior parte della vicenda è molto simile, tuttavia sono stati aggiunti altri elementi ripresi dal romanzo di Collodi che non erano presenti nel film. Tra questi i primi che mi vengono in mente sono il viaggio nel paese della api industriose e la presenza del pescecane al posto della balena (cosa non da poco vista l'esigua quantità di persone che ha osato farlo).
Che dire poi dell'edizione? A mio avviso è più che buona. Certo la qualità delle tavole, soprattutto le campiture di grigio, non è eccelsa, ma questo è dovuto alla perdita dei materiali originali e conseguentemente all'utilizzo per l'edizione di fotoriproduzioni (deteriorate anch'esse dal tempo). Cosa più che comprensibile direi. Come comprensibile ritengo la decisione di ribaltare le tavole nel senso di lettura occidentale: è una storia che appartiene alla nostra tradizione e mi pare sensato non voler precludere la lettura anche a chi di solito non mastica manga (e credetemi, ci sono parecchie persone che rinuncerebbero solo a causa di questo).
Un fumetto per tutti quindi? Decisamente no.
Chi infatti detesta o non ha particolare interesse per la storia di Pinocchio non ha motivo di acquistare questo manga e similmente chi non è un grande estimatore di Tezuka. Se poi non avete mai letto altre sue opere e vorreste cominciare ad approcciarvi a questo autore vi sconsigliato vivamente di iniziare proprio con Pinocchio.
Certamente è una lettura piacevole (personalmente mi ha aiutato a riprendermi da quell'orribile musical della compagnia della Rancia) e per i nostalgici sarà sicuramente una gioia rivivere ancora una volta le avventure del caro burattino, ma è ben lontana dai fasti dei grandi manga di Tezuka, in particolare dal quel capolavoro letterario che è La Fenice.
Sicuramente la prima cosa che salta agli occhi sfogliando questo manga sono i disegni che riprendono in ogni particolare quelli dell'omonimo lungometraggio Disney, il che non è in mistero visto che fu proprio la sua visione che spinse Tezuka a realizzare una versione a fumetti della storia del burattino. Personalmente non mi dispiace affatto la scelta di lasciare inalterato il design dei personaggi Disney, l'ho sempre trovato molto carino, ma questa è una pura questione di gusti.
E la storia, mi chiederete ora, è anche questa fedele al film animato? Non proprio. Certo, la maggior parte della vicenda è molto simile, tuttavia sono stati aggiunti altri elementi ripresi dal romanzo di Collodi che non erano presenti nel film. Tra questi i primi che mi vengono in mente sono il viaggio nel paese della api industriose e la presenza del pescecane al posto della balena (cosa non da poco vista l'esigua quantità di persone che ha osato farlo).
Che dire poi dell'edizione? A mio avviso è più che buona. Certo la qualità delle tavole, soprattutto le campiture di grigio, non è eccelsa, ma questo è dovuto alla perdita dei materiali originali e conseguentemente all'utilizzo per l'edizione di fotoriproduzioni (deteriorate anch'esse dal tempo). Cosa più che comprensibile direi. Come comprensibile ritengo la decisione di ribaltare le tavole nel senso di lettura occidentale: è una storia che appartiene alla nostra tradizione e mi pare sensato non voler precludere la lettura anche a chi di solito non mastica manga (e credetemi, ci sono parecchie persone che rinuncerebbero solo a causa di questo).
Un fumetto per tutti quindi? Decisamente no.
Chi infatti detesta o non ha particolare interesse per la storia di Pinocchio non ha motivo di acquistare questo manga e similmente chi non è un grande estimatore di Tezuka. Se poi non avete mai letto altre sue opere e vorreste cominciare ad approcciarvi a questo autore vi sconsigliato vivamente di iniziare proprio con Pinocchio.
Certamente è una lettura piacevole (personalmente mi ha aiutato a riprendermi da quell'orribile musical della compagnia della Rancia) e per i nostalgici sarà sicuramente una gioia rivivere ancora una volta le avventure del caro burattino, ma è ben lontana dai fasti dei grandi manga di Tezuka, in particolare dal quel capolavoro letterario che è La Fenice.