Recensione
Death Note
8.0/10
Death Note nasce dalla penna di Tsugumi Ohba e viene disegnato magistralmente da Takeshi Obata. Appare originariamente sul settimanale Weekly Shōnen Jump dal dicembre 2003 fino al maggio del 2006, poi, viene definitivamente raccolto in 12 tankōbon più una guida alla lettura intitolata How To Read. Il manga approda in Italia grazie alla case editrice Planet Manga, che lo pubblica bimestralmente al prezzo di 3 euro e 90. Il successo è tale che, in seguito, verrà prodotta anche una versione Gold dell'intera storia con cadenza mensile ad un prezzo di 4 euro e 50. Inoltre, notizia degli ultimi mesi, a breve uscirà "Another Note: Il serial killer di Los Angeles", un romanzo, scritto da Nisio Isin, interamente ispirato alla storia del manga. Infine è stato elaborato un anime di 37 puntate.
Tokio. La routine quotidiana avvolge Yagami Light, studente modello, a detta sua il migliore del Giappone, protagonista indiscusso della storia. La sua vita, e quella di milioni di persone, cambia senza preavviso quando il giovane ragazzo trova un oggetto misterioso. È un quaderno e la scritta Death Note, incisa nella parte frontale, richiama subito l'occhio. Grazie a semplici ed essenziali regole, scritte minuziosamente in inglese, il ragazzo capisce l'enorme importanza dell'oggetto che stringe tra le mani. Qualsiasi persona il cui nome è scritto sulle bianche pagine che compongono il quaderno associato all'immagine del suo volto è condannato, inesorabilmente, alla morte. Infarto cardiaco, se non viene specificata la circostanza del decesso entro 40 secondi, altro precisandola. Negli occhi di Light brilla la luce del suo sogno che, finalmente, può mettere in atto. Liberare il mondo dalla corruzione, dalla criminalità, dall'immorale spadroneggiare dei più forti, dai soprusi, dalle angherie e dagli abusi. Inizia una maratona senza fine. I più noti e pericolosi criminali vengono uccisi e in Light inizia a manifestarsi la convinzione che il quaderno sia un dono di Dio o meglio, che lui stesso è sulla corretta via per diventarlo. La bilancia non pende più con estrema facilità dalla sua parte, quando compare sulla scena Elle, misterioso e famigerato detective accompagnato dalla leggenda secondo la quale sia stato l'unico ad aver risolto tutti i casi sottoposti alla sua attenzione.
<b>[Attenzione, spoiler!]</b>
L'esordio è impressionante. Riesce, infatti, a restringere i campi della ricerca al solo, si fa per dire, Giappone. Inizia così una guerra psicologica tra Elle e Kira (letteralmente Killer), nome scelto da Light come maschera delle sue meschine azioni. Light non è solo. Al suo fianco, pur essendo neutrale, c'è il reale proprietario del quaderno: Ryuk, uno shinigami (Dio della morte) con il debole per le rosse e succulente mele. La battaglia, articolata e complessa, si conclude con la vittoria di Light che riesce a mettere fuori gioco Elle. Sembra la fine. Oltre alla scomparsa di Elle, infatti, Light ha conquistato il cuore di Misa Amane, una gothic lolita che possiede gli Occhi dello Shinigami, ottenuti dimezzando la sua vita, che le permettono di conoscere il nome di una persona semplicemente guardandola in volto. Per di più possiede un secondo Death Note. Ma, proprio nel momento di crisi, sbucano due successori di Elle: Near e Mello. Sarà proprio Near, dopo la morte di Mello, a mettere sotto scacco Light, che ha perso da tempo i suoi buoni propositi, arrivando persino ad uccidere suo padre, capo della squadra di polizia anti-Kira, per aver salva la vita. Kira viene definitivamente sconfitto e con lui volano via anche le ultime speranze di poter costruire una società modello. Infatti persino il più diligente studente, educato al rispetto della giustizia, è stato corrotto dal potere, a testimonianza che il bene puro non può e non potrà mai esistere.
<b>[Fine spoiler.]</b>
I disegni sono sublimi e caratterizzati da una maniacale attenzione per i particolari. Impossibile non soffermarsi sugli invitanti cibi, dolci su tutti, che Elle gusta di continuo o sui dettagliati giocatoli, robot, costruzioni e le alte piramidi di dadi, che aiutano Near a raggiungere la concentrazione.
Ma il maestro Obata, arriva al massimo della perfezione visiva nel ultimo dei 12 manga che compongono la serie, quando Near mostra a Light i vari nomi scritti su un una copia del Death Note. Sono tutti reali, come conferma Obata, e il mangaka, aiutato dai sui assistenti, ha impiegato ore per concludere la tavola inserendoli in uno spazio ristretto.
Tokio. La routine quotidiana avvolge Yagami Light, studente modello, a detta sua il migliore del Giappone, protagonista indiscusso della storia. La sua vita, e quella di milioni di persone, cambia senza preavviso quando il giovane ragazzo trova un oggetto misterioso. È un quaderno e la scritta Death Note, incisa nella parte frontale, richiama subito l'occhio. Grazie a semplici ed essenziali regole, scritte minuziosamente in inglese, il ragazzo capisce l'enorme importanza dell'oggetto che stringe tra le mani. Qualsiasi persona il cui nome è scritto sulle bianche pagine che compongono il quaderno associato all'immagine del suo volto è condannato, inesorabilmente, alla morte. Infarto cardiaco, se non viene specificata la circostanza del decesso entro 40 secondi, altro precisandola. Negli occhi di Light brilla la luce del suo sogno che, finalmente, può mettere in atto. Liberare il mondo dalla corruzione, dalla criminalità, dall'immorale spadroneggiare dei più forti, dai soprusi, dalle angherie e dagli abusi. Inizia una maratona senza fine. I più noti e pericolosi criminali vengono uccisi e in Light inizia a manifestarsi la convinzione che il quaderno sia un dono di Dio o meglio, che lui stesso è sulla corretta via per diventarlo. La bilancia non pende più con estrema facilità dalla sua parte, quando compare sulla scena Elle, misterioso e famigerato detective accompagnato dalla leggenda secondo la quale sia stato l'unico ad aver risolto tutti i casi sottoposti alla sua attenzione.
<b>[Attenzione, spoiler!]</b>
L'esordio è impressionante. Riesce, infatti, a restringere i campi della ricerca al solo, si fa per dire, Giappone. Inizia così una guerra psicologica tra Elle e Kira (letteralmente Killer), nome scelto da Light come maschera delle sue meschine azioni. Light non è solo. Al suo fianco, pur essendo neutrale, c'è il reale proprietario del quaderno: Ryuk, uno shinigami (Dio della morte) con il debole per le rosse e succulente mele. La battaglia, articolata e complessa, si conclude con la vittoria di Light che riesce a mettere fuori gioco Elle. Sembra la fine. Oltre alla scomparsa di Elle, infatti, Light ha conquistato il cuore di Misa Amane, una gothic lolita che possiede gli Occhi dello Shinigami, ottenuti dimezzando la sua vita, che le permettono di conoscere il nome di una persona semplicemente guardandola in volto. Per di più possiede un secondo Death Note. Ma, proprio nel momento di crisi, sbucano due successori di Elle: Near e Mello. Sarà proprio Near, dopo la morte di Mello, a mettere sotto scacco Light, che ha perso da tempo i suoi buoni propositi, arrivando persino ad uccidere suo padre, capo della squadra di polizia anti-Kira, per aver salva la vita. Kira viene definitivamente sconfitto e con lui volano via anche le ultime speranze di poter costruire una società modello. Infatti persino il più diligente studente, educato al rispetto della giustizia, è stato corrotto dal potere, a testimonianza che il bene puro non può e non potrà mai esistere.
<b>[Fine spoiler.]</b>
I disegni sono sublimi e caratterizzati da una maniacale attenzione per i particolari. Impossibile non soffermarsi sugli invitanti cibi, dolci su tutti, che Elle gusta di continuo o sui dettagliati giocatoli, robot, costruzioni e le alte piramidi di dadi, che aiutano Near a raggiungere la concentrazione.
Ma il maestro Obata, arriva al massimo della perfezione visiva nel ultimo dei 12 manga che compongono la serie, quando Near mostra a Light i vari nomi scritti su un una copia del Death Note. Sono tutti reali, come conferma Obata, e il mangaka, aiutato dai sui assistenti, ha impiegato ore per concludere la tavola inserendoli in uno spazio ristretto.