Recensione
Bakuman.
7.0/10
Prima di dire la mia su Bakuman vorrei scrivervi qui una delle più frequenti situazioni quando mi ritrovo a parlare di tale titolo ad un mio amico: "Ehi, sai chi sono Tsugumi Ohba e Takeshi Obata?" - "Che domande, è la coppia che ha scritto e disegnato Death Note" - "Esatto! E sai che ora sta uscendo il nuovo loro manga?" "Oddioooo Death Note 2? Shinigami? Torna in vita L?!?!?" - "No, niente di tutto questo, parla dell'unico sogno di due ragazzini delle medie ovvero quello di diventare 2 mangaka" - "AHAHAHAH ma scherzi? - "No" - "Che m****!!!". Sarà che i miei amici sono quasi tutti fissati di Naruto e Bleach, se non ci sono combattimenti e fan service tutto il resto non va bene. Ma torniamo al manga e partiamo come ormai di consueto dalla trama.
Moshiro Moritaka, 14enne studente delle scuole medie ha due grandi passioni: il disegno e i manga. Quest'ultima è talmente forte dentro di sé che riesce ad alimentare un sogno assai proibito, dare vita ad una storia tutta sua per poi riuscirla a pubblicare su Shonen Jump, la famosissima rivista shounen giapponese di fama internazionale. Tagagi Akito, compagno di classe di Moshiro nonché scrittore provetto, deciderà di unire le loro forze per realizzare il sogno di tutti i ragazzi della terra del sol levante. Come se non bastasse a spronare l'abile disegnatore Moritaka sarà la studentessa Azuki, promettente ragazza anche lei col suo sogno nel cassetto: diventare un grandissima doppiatrice di anime. Se i due riusciranno a coronare tutti i loro progetti allora si potranno sposare.
Questo più o meno può essere considerato come il là del manga, dove ogni volume può rivelarsi un'autentica sorpresa con colpi di genio da parte della Ohba. Peccato non sia così, o per meglio dire c'è dell'ottimo lavoro fino ai volumi 4-5, dopodiché diventa quanto più di noioso poteva diventare. Certo, sono il primo a dire che conoscere da vicino il mondo dell'editoria di Jump sia molto interessante, ma una storia che in terra madre è arrivata al volume 12 e non si sa né come né quando possa finire, che come unico tema principale presenta l'editoria allora no, fa calare le palpebre dopo un po'. Il tutto poi viene sgradevolmente condito da varie sotto trame fini a se stesse che non sanno né di carne né di pesce e che non vanno ad aggiungere assolutamente nulla di costruttivo e piacevole al manga.
In conclusione Bakuman non è Death Note, una cosa che va ripetuta fino all'esaurimento nervoso per tutte le persone stupide convinte ancora che i due titoli (avendo la stessa coppia di autori) siano uguali. Sono due realtà completamente diverse (chissà quando lo capirete). Personalmente il mio voto personale fino a qualche mese fa si aggirava (e lo dico senza problemi) su un 9 pieno: era fresco, innovativo, interessantissimo e a tratti molto divertente. Ora il massimo che può avere è un 7, e il gran merito è per il tratto di Obata. I discorsi della Ohba sono sempre più interminabili e vengono introdotti personaggi sempre più caratterizzati all'interno di un manga che nei primi 2 volumi appare già confusionario per ovvi motivi. Giusto spendere due parole per l'edizione Planet Manga, standard col suo classico prezzo da 3.90 euro, ottime pagine con poca trasparenza anche se la rilegatura e la colla come al solito sono parecchio scarse.
Concludo dicendo che Bakuman è stata in parte una forte delusione e una mossa sbagliatissima di marketing. Diciamolo, non si può pubblicizzare fino alla morte un manga che poi si rivela tutt'altro. "Pubblicità? lo stai facendo nel modo sbagliato". Un manga che poteva e a questo punto doveva dare molto molto di più ai tanti lettori che come me lo seguiranno fino a fine pubblicazione italiana sperando in qualche (improbabile) stravolgimento in meglio di tutta la vicenda. Consigliato esclusivamente a chi vuole capire di più e andare a vedere quasi in prima persona tutto il mondo e il lavoro che c'è dietro alla pubblicazione di un fumetto giapponese. Non comprate assolutamente l'opera se non vi interessa nulla di tutto ciò e cercate qualcosa di più accattivante e adrenalinico, credetemi, di accattivante Bakuman ha solo le copertine.
Moshiro Moritaka, 14enne studente delle scuole medie ha due grandi passioni: il disegno e i manga. Quest'ultima è talmente forte dentro di sé che riesce ad alimentare un sogno assai proibito, dare vita ad una storia tutta sua per poi riuscirla a pubblicare su Shonen Jump, la famosissima rivista shounen giapponese di fama internazionale. Tagagi Akito, compagno di classe di Moshiro nonché scrittore provetto, deciderà di unire le loro forze per realizzare il sogno di tutti i ragazzi della terra del sol levante. Come se non bastasse a spronare l'abile disegnatore Moritaka sarà la studentessa Azuki, promettente ragazza anche lei col suo sogno nel cassetto: diventare un grandissima doppiatrice di anime. Se i due riusciranno a coronare tutti i loro progetti allora si potranno sposare.
Questo più o meno può essere considerato come il là del manga, dove ogni volume può rivelarsi un'autentica sorpresa con colpi di genio da parte della Ohba. Peccato non sia così, o per meglio dire c'è dell'ottimo lavoro fino ai volumi 4-5, dopodiché diventa quanto più di noioso poteva diventare. Certo, sono il primo a dire che conoscere da vicino il mondo dell'editoria di Jump sia molto interessante, ma una storia che in terra madre è arrivata al volume 12 e non si sa né come né quando possa finire, che come unico tema principale presenta l'editoria allora no, fa calare le palpebre dopo un po'. Il tutto poi viene sgradevolmente condito da varie sotto trame fini a se stesse che non sanno né di carne né di pesce e che non vanno ad aggiungere assolutamente nulla di costruttivo e piacevole al manga.
In conclusione Bakuman non è Death Note, una cosa che va ripetuta fino all'esaurimento nervoso per tutte le persone stupide convinte ancora che i due titoli (avendo la stessa coppia di autori) siano uguali. Sono due realtà completamente diverse (chissà quando lo capirete). Personalmente il mio voto personale fino a qualche mese fa si aggirava (e lo dico senza problemi) su un 9 pieno: era fresco, innovativo, interessantissimo e a tratti molto divertente. Ora il massimo che può avere è un 7, e il gran merito è per il tratto di Obata. I discorsi della Ohba sono sempre più interminabili e vengono introdotti personaggi sempre più caratterizzati all'interno di un manga che nei primi 2 volumi appare già confusionario per ovvi motivi. Giusto spendere due parole per l'edizione Planet Manga, standard col suo classico prezzo da 3.90 euro, ottime pagine con poca trasparenza anche se la rilegatura e la colla come al solito sono parecchio scarse.
Concludo dicendo che Bakuman è stata in parte una forte delusione e una mossa sbagliatissima di marketing. Diciamolo, non si può pubblicizzare fino alla morte un manga che poi si rivela tutt'altro. "Pubblicità? lo stai facendo nel modo sbagliato". Un manga che poteva e a questo punto doveva dare molto molto di più ai tanti lettori che come me lo seguiranno fino a fine pubblicazione italiana sperando in qualche (improbabile) stravolgimento in meglio di tutta la vicenda. Consigliato esclusivamente a chi vuole capire di più e andare a vedere quasi in prima persona tutto il mondo e il lavoro che c'è dietro alla pubblicazione di un fumetto giapponese. Non comprate assolutamente l'opera se non vi interessa nulla di tutto ciò e cercate qualcosa di più accattivante e adrenalinico, credetemi, di accattivante Bakuman ha solo le copertine.