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5.0/10
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Nel 1991 viene creato l'anime Roujin Z (inedito per ora in Italia) dal quale vine tratto il manga ZeD. Dirige il tutto H. Otomo, infatti suoi sono: soggetto, sceneggiatura, character e mecha design sulla base dei disegni di T. Okada, mentre la regia dell'anime viene lasciata a H. Kitakuda.

Tokyo, seconda metà degli anni '90, la situazione demografica è alquanto preoccupante. Il governo e il ministero della sanità devono trovare una soluzione al problema e all'armante aumento della popolazione anziana. Le persone in età avanzata che vivono sole infatti sono sempre in aumento costante e i ciondoli di segnalazione d'emergenza del quale ognuno è provvisto spesso vengono attivati non per problemi vitali della persona stessa, ma per inezie o semplicemente per solitudine.
Entra in scena la ditta Nishibashi a fianco del ministero della sanità con il Project Z.
Il progetto Z001 viene presentato come un macchinario dotato di computer che ha all'interno il sig. Akazawa Kijuri come cavia. Si tratta di un'apparecchiatura che si può definire un "apristrada", proprio perché aprirà "nuove frontiere". Il computer al suo interno è in grado di percepire gli stimoli fisiologici, garantire un'assistenza medica, offrire svago con tv radio, telefono ecc. e tenere compagnia all'ospite; insomma, una soluzione ideale per "sbarazzarsi" di un problema, quali sono gli anziani.
Peccato che la macchina in fase di sperimentazione si "autocrei" una sorta di coscienza. Prima di ciò però il "nonnino-ospite" lancia un messaggio di aiuto alla ragazza che si è sempre presa cura di lui con il volontariato, Haruko. Questa infatti cercherà di farlo evadere dal Centro Generale di Assistenza Sociale di Kanto, ma sarà la stessa Z001 ad operare una vera e propria fuga, modificando, incorporando, cambiando aspetto ed uso, esternando così ciò che è la sua vera natura, una macchina a scopo e a uso militare (folle infatti è solo l'idea che questa macchina sia alimentata da energia atomica).
Per aiutare il nonnino sulla "Z001 impazzita" si mettono a disposizione di Haruko due hacker ultra ottantenni, che fanno assumere alla macchina la personalità della defunta moglie del sig. Kijuro.
Incomincia così il "viaggio" o l'ultimo desiderio dei due ancora insieme di rivedere il mare...

All'interno della storia vengono affrontati temi alquanto delicati; peccato che vengano appena "toccati" e non approfonditi, perché la storia è troppo breve per essere sviluppata come si sarebbe potuto e dovuto fare.
Altro punto shock è stato il mettere a nudo la società umana e moderna, di come a pochi possa importare dei sentimenti e di quello che si può definire dignità della persona umana, di come anche in questo caso gli anziani vengano "calpestati", umiliati e visti come una seccatura. Come dicevo troppo breve e troppo superficiale, abbiamo potuto scalfire solo la punta dell'iceberg.

Voto 5. Si sarebbe potuto creare una vera e proprio "big opera", le carte erano veramente in regole. Il finale è stato molto deludente, a mio avviso non c'entra nulla con la storia creatasi pagina dopo pagina (ma questo è un mio giudizio soggettivo).
Ottima edizione Star Comics in formato fuori standard maxi e dotata di sovra copertina, carta di buona qualità, rilegatura perfetta, per un totale di 190 pagine a 6.00 euro.
Consiglio una lettura a tutti i fans di Otomo, per il rispetto che si porta nei confronti dello stesso; agli altri dico di passarla o leggerla "a scrocco".