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Ho letto per intero Birdy the Mighty di Masami Yuuki dopo aver visto con piacere entrambe le due serie animate (Tetsuwan Birdy DECODE 1 e 2) sperando di poter così scoprire tutti i misteri irrisolti direttamente dalla storia originale invece di aspettare un ipotetica terza serie. Sfortunatamente il manga è completamente diverso dall’anime.

I protagonisti sono sempre gli stessi, certo, e sono Birdy Cephon & Tsutomu Senkawa. Anche alcuni personaggi secondari sono gli stessi come il senpai giornalista Muroto, Natsumi Hayamya e alcuni membri della Federazione. I cattivi di turno invece cambiano dal primo all’ultimo, o forse dovrei dire dal secondo all’ultimo visto che almeno Gigar c’è. Cambia anche lo scopo della formosa protagonista Birdy Cephon, non più alla ricerca del “Ryunka” (nell’anime) ma alla ricerca di una particolare scienziata, Cristella Levi, rifugiatasi sulla Terra dopo essere stata incolpata dalla Federazione di gravi reati.

Il manga rispetto l’anime risulta un classico shonen dell’investigazione. Infatti i primi volumi presento uno stile di disegno molto “retrò”, hanno un ritmo molto lento, pesante, e a volte soporifero.
Questo perché vengono presentati tanti personaggi - molti di questi inutili ai fini della storia -, vi sono tante vignette per pagina, tanti dialoghi perditempo e il protagonista Tutomu non fa che rendere il tutto ancora più palloso e monotono. Se non ci fosse stata Birdy a comportarsi in modo bizzarro e a spogliarsi di tanto in tanto provocando scalpore generale, un lettore medio di manga avrebbe smesso immediatamente di leggere.
Qualcosa di interessante a livello di trama inizia a vedersi solo nell’ottavo volume in poi, ma è dal dodicesimo volume che finalmente accadono eventi degni dell’attenzione del lettore, portando, per quanto mi riguarda, il livello della storia da 5– a 5+ dal volume 8 fino a 6 dal volume 12.

Infatti è dal volume 12 in poi che si possono notare alcune migliorie sia dal punto di vista della storia, che inizia a farsi sentimentalmente più viva e impegnativa, sia dal punto di vista dei disegni, che diventano più chiari e morbidi rispetto ai disegni cupi e schematici dei volumi precedenti. Lo stadio definitivo dei disegni si ha solo negli ultimi due volumetti, dove le vignette sono più grandi ed i tratti dei personaggi sono molto più chiari e ben delineati.

Altra pecca importantissima di questo manga di 20 volumetti pubblicati da Star Comics nella versione standard di 4.20 €, è che la storia non è finita! Anzi, una volta finito di leggerla ho avuto l’impressione che la narrazione fino a quel momento avesse descritto solo una “piccola saga” nel contesto di tutta la storia.
Nessuno dei misteri che Masami Yuuki inserisce nel manga è stato svelato eccetto un paio, alcuni personaggi che sono al centro delle discussioni di diversi volumi finiscono semplicemente nel dimenticatoio (es. Gomez e Chighira) e gli antagonisti principali sono ben lontani dall’essere arrestati dalla “federazione” (Christella Levi).

Solo di recente ho scoperto che l’autore ha infine pubblicato il seguito del manga con la serie “Birdy Evolutions”, però ho anche letto che la Star Comics a Lucca ha dichiarato di non voler pubblicare questa seconda serie visto lo scarso successo della prima.

In conclusione credo che “Birdy the mighty” sia sicuramente un manga con tanti spunti interessanti e con una protagonista originale, fuori dal comune che sinceramente non ho mai visto in nessun altro manga. Tuttavia credo che da sola questa serie sia abbastanza inutile poiché se non verrà pubblicato il suo seguito resterà semplicemente una storia morta.

I miei voti definitivi sono pertanto:
Disegni:6 Storia:6- Personaggi:7 (solo per Birdy)