Recensione
She is Mine
9.0/10
Quando sentiamo parlare di Ao Mimori subito la ricolleghiamo al bellissimo shoujo di B.O.D.Y. Il che non è errato. Però il suo secondo capolavoro, pubblicato in Italia dalla ditta Star Comics è She is mine (italianizzato in “Lei è mia”). Definirlo “capolavoro” è una cosa un po’ azzardata, essendo composto solo di due numeri. Ma la scelta di dare un voto così alto è data dal fatto che l’autrice con semplicità e capacità di sintesi, il che può essere considerato un vero dono, ci fa vivere delle bellissime storie d’amore senza annoiarci e senza farci disperdere in trame lunghe, complicate e distorte, e poi anche perché non l'avevo sopravvalutato sapendo essere uno shoujo composto da ben soli due numeri quindi già ero pronta al peggio, cosa che però non si è rivelata.
In questi volumi viene raccontata la storia di due ragazzi, “amici per la pelle” sin dall’infanzia, i quali come spesso succede, hanno caratteri e gusti completamente differenti, ma ciò si prospetta a cambiare il primo giorno di liceo, poiché conosceranno una bellissima ragazza, un po’ particolare, oserei definirla versatile e solare che… beh, leggete il manga e lo scoprirete.
Lo stile della Mimori è un po’ particolare, da un lato accentua i personaggi principali dando loro una forma ben definita e seguendoli anche nella crescita psicologica, ma nell’ambito della descrizione e dei dettagli paesaggistici che l’autrice è molto carente, mancano infatti quelle sottigliezza che potrebbero rendere viva la città di Tokyo e anche i personaggi secondari che vi ruotano intorno.
Spero che chi non ha avuto ancora il piacere di leggerlo possa rendersi conto dalle mie brevi parole di quanto alla fine convenga almeno sfogliarlo, anche perché è una lettura piacevole e molto semplice ideale in questo periodo estivo.
In questi volumi viene raccontata la storia di due ragazzi, “amici per la pelle” sin dall’infanzia, i quali come spesso succede, hanno caratteri e gusti completamente differenti, ma ciò si prospetta a cambiare il primo giorno di liceo, poiché conosceranno una bellissima ragazza, un po’ particolare, oserei definirla versatile e solare che… beh, leggete il manga e lo scoprirete.
Lo stile della Mimori è un po’ particolare, da un lato accentua i personaggi principali dando loro una forma ben definita e seguendoli anche nella crescita psicologica, ma nell’ambito della descrizione e dei dettagli paesaggistici che l’autrice è molto carente, mancano infatti quelle sottigliezza che potrebbero rendere viva la città di Tokyo e anche i personaggi secondari che vi ruotano intorno.
Spero che chi non ha avuto ancora il piacere di leggerlo possa rendersi conto dalle mie brevi parole di quanto alla fine convenga almeno sfogliarlo, anche perché è una lettura piacevole e molto semplice ideale in questo periodo estivo.