Recensione
L'isola prigione
8.0/10
Recensione di Kid Icarus
-
Manga davvero ottimo a mio parere, mi ha stupito in positivo. Devo dire che lo comprai abbastanza scettico per la paura di trovarmi un prodotto scarso fatto solo di violenza insulsa, invece ho trovato una storia accattivante e la violenza è dosata molto bene senza eccessi.
La trama è semplice: in un anno imprecisato (indicato nel manga come 20X8), essendo stata abolita la pena di morte i criminali condannati all'ergastolo vengono esiliati su un'isola dove vengono lasciati liberi senza più nessun vincolo con lo stato Giapponese. Uno può pensare che la trama sia troppo banale e scontata, invece l'autore riesce a costruire una storia assai più articolata, diciamo che l'isola prigione è solo un espediente narrativo per creare la giusta atmosfera. L'ambiente creato assomiglia molto ad un periodo storico remoto, dove i più forti sopravvivono e gli altri vengono resi schiavi al servizio di questi ultimi e fatti lavorare fino alla loro morte, non vi è tecnologia e la legge è solo una parola senza significato.
Il tratto dell'autore è molto denso e rude, però è perfetto per dare il giusto tono alle vicende narrate, non ci sono linee morbide o visi dolci, tutto il disegno è attorniato da un'aria cupa.
Se bisogna portare qualche critica direi che in certi punti l'autore, sforzando al massimo alcune scene d'azione, risulta un po' confusionario e bisogna riguardarsi due volte la tavola per capire cosa succede.
Essendo solo 3 volumi vale la pena l'acquisto, sottolineando anche che l'edizione è ottima, la stampa è ben fatta e non macchia - molto importante visto che all'autore piace molto abbondare con l'inchiostro - e la carta è davvero ottima.
La trama è semplice: in un anno imprecisato (indicato nel manga come 20X8), essendo stata abolita la pena di morte i criminali condannati all'ergastolo vengono esiliati su un'isola dove vengono lasciati liberi senza più nessun vincolo con lo stato Giapponese. Uno può pensare che la trama sia troppo banale e scontata, invece l'autore riesce a costruire una storia assai più articolata, diciamo che l'isola prigione è solo un espediente narrativo per creare la giusta atmosfera. L'ambiente creato assomiglia molto ad un periodo storico remoto, dove i più forti sopravvivono e gli altri vengono resi schiavi al servizio di questi ultimi e fatti lavorare fino alla loro morte, non vi è tecnologia e la legge è solo una parola senza significato.
Il tratto dell'autore è molto denso e rude, però è perfetto per dare il giusto tono alle vicende narrate, non ci sono linee morbide o visi dolci, tutto il disegno è attorniato da un'aria cupa.
Se bisogna portare qualche critica direi che in certi punti l'autore, sforzando al massimo alcune scene d'azione, risulta un po' confusionario e bisogna riguardarsi due volte la tavola per capire cosa succede.
Essendo solo 3 volumi vale la pena l'acquisto, sottolineando anche che l'edizione è ottima, la stampa è ben fatta e non macchia - molto importante visto che all'autore piace molto abbondare con l'inchiostro - e la carta è davvero ottima.