Recensione
Hell Girl
6.0/10
Che grandissimo peccato. Dire che ho bei ricordi di questo manga non è una bugia, d'altronde è l'unico stacco-shojo tra i tutti. O almeno pensavo fosse uno shojo, non conoscendo l'anime in questione e avendo letto solo poche pagine di un volume all'epoca.
Fiducia sfatata, sfatatissima! Semplicemente noioso e ripetitivo, storia di fondo sempre uguale e pressoché da suicidio per davvero, salvo alcune storie che potevano essere molto molto migliori, tipo il passato dei personaggi principali.
Leggendo la trama di Hell Girl uno potrebbe davvero essere curioso, infatti è un trama superba e intrigante, quella di un sito a cui si accede solo a mezzanotte. Il Jigoku Tsushin (Portale dell'inferno, suppergiù) è un sito dove puoi richiedere vendetta a Ai Enma, enigmatica ragazza. Dopo la tua vendetta, anche la tua anima finirà all'inferno con quella che ci hai mandato, ma questo solo dopo la tua morte. Sembra una gran figata, vero? Beh, non lo è davvero.
Semplicemente, passi di volumetto in volumetto sperando che accada qualcosa, ma quel qualcosa non accade. E la storia, inquietante di suo, non ti inquieta per niente.
La Etoo è orientata verso i manga shojo, indi i suoi disegni sono shojo. Terribilmente e spietatamente shojo, con gli occhi grandi e sbrilluccicosi (citazione necessaria), capelli svolazzanti e bellissimi e corpi che la dicono lunga sulle ragazzine di seconda media.
Ma sorvoliamo, sorvoliamo ancora, perché gli unici "capitoli" collegati tra loro sono gli ultimi quattro/cinque, quelli della storia di Takuma. Solo per loro, questo manga prende due punti di favore: storia sviluppata bene, piacevole, però il protagonista sembra un uke da shonen-ai. Nell'originale era un bambino, e da bambino ci stava ancora tantissimo coi suoi comportamenti e il suo modo di stringersi al cuscino, però come quattordicenne appare incoerente, scialbo come tutti gli altri personaggi. Marionette, stupide marionette martoriate dalla volontà di Miss Etoo.
Ma se il manga è un'occasione sprecata, di certo non possiamo dire lo stesso di edizione, formato, copertine e prezzo: bellissime, davvero. Ottimo prezzo, tre euri e novanta, edizione impeccabile. Merita.
Promosso, per un pelo.
Fiducia sfatata, sfatatissima! Semplicemente noioso e ripetitivo, storia di fondo sempre uguale e pressoché da suicidio per davvero, salvo alcune storie che potevano essere molto molto migliori, tipo il passato dei personaggi principali.
Leggendo la trama di Hell Girl uno potrebbe davvero essere curioso, infatti è un trama superba e intrigante, quella di un sito a cui si accede solo a mezzanotte. Il Jigoku Tsushin (Portale dell'inferno, suppergiù) è un sito dove puoi richiedere vendetta a Ai Enma, enigmatica ragazza. Dopo la tua vendetta, anche la tua anima finirà all'inferno con quella che ci hai mandato, ma questo solo dopo la tua morte. Sembra una gran figata, vero? Beh, non lo è davvero.
Semplicemente, passi di volumetto in volumetto sperando che accada qualcosa, ma quel qualcosa non accade. E la storia, inquietante di suo, non ti inquieta per niente.
La Etoo è orientata verso i manga shojo, indi i suoi disegni sono shojo. Terribilmente e spietatamente shojo, con gli occhi grandi e sbrilluccicosi (citazione necessaria), capelli svolazzanti e bellissimi e corpi che la dicono lunga sulle ragazzine di seconda media.
Ma sorvoliamo, sorvoliamo ancora, perché gli unici "capitoli" collegati tra loro sono gli ultimi quattro/cinque, quelli della storia di Takuma. Solo per loro, questo manga prende due punti di favore: storia sviluppata bene, piacevole, però il protagonista sembra un uke da shonen-ai. Nell'originale era un bambino, e da bambino ci stava ancora tantissimo coi suoi comportamenti e il suo modo di stringersi al cuscino, però come quattordicenne appare incoerente, scialbo come tutti gli altri personaggi. Marionette, stupide marionette martoriate dalla volontà di Miss Etoo.
Ma se il manga è un'occasione sprecata, di certo non possiamo dire lo stesso di edizione, formato, copertine e prezzo: bellissime, davvero. Ottimo prezzo, tre euri e novanta, edizione impeccabile. Merita.
Promosso, per un pelo.