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9.0/10
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Uno di quei manga che, seppur brevi, potrebbero essere materia di studio per molto, molto, molto tempo.

Light Yagami, brillante studente giapponese di 17 anni, incontra casualmente, nella sua monotona e boriosa vita, un quaderno, offertogli da uno shinigami (dio della morte). Questo quaderno offre al suo detentore di uccidere l'uomo il cui nome è scritto sul medesimo. Inizialmente scettico, Light si ricrede presto delle potenzialità del dono, e decide di utilizzarlo al fine della creazione di un mondo sinora utopico, in cui le leggi prima civili e poi di conseguenza della morale trionfino sulle ingiustizie. A contrastarlo ritroverà però l'altra faccia della giustizia, ovvero quella che non perdona chi accusa.

Il particolare forse più bello dell'intera storia è lo sguardo neutro sui personaggi, con l'arguzia di identificare talvolta il protagonista della storia come l'antagonista dell'opera, se si prende una certa visione di cose, o, nel caso opposto, di accettare una visione di cose che ci porterebbe inevitabilmente ad una contraddizione tra difesa delle leggi civili e morali e prassi del vivere.

Sede di molti dibattiti (fanboy vs mangaka, mangaka vs mangaka, me contro la mia ragazza) questo lavoro merita se non altro l'apprezzamento e la menzione di un intreccio narrativo e logico non indifferente, nonché di originalità.

Metterei 10, ma diversi punti mi fanno optare per un 9, ad esempio la seconda parte di Death Note non ha il "carisma" della prima e al finale del manga preferisco la trasposizione anime.