Recensione
Il Cammello che Ride
8.0/10
Quella che vi apprestate a leggere qualora vi capitasse tra le mani il volume "Il cammello che ride" è sicuramente qualcosa di estremamente e meravigliosamente eccessivo. Le storie sono eccessivamente degradate, i personaggi sono eccessivamente perversi, la rapidità delle azioni sono eccessivamente fulminanti. Tutto questo è decisamente voluto da Terada che non risparmia assolutamente nulla all'interno delle varie storie, che vedono come protagonista Rakuda, un mafioso omosessuale che però non disdegna rapporti con le donne, ma esclusivamente in maniera violenta. Ogni vignetta delle tre storie principali contengono scene di sesso o violenza ed anche il linguaggio si adatta alle situazioni e di conseguenza sarà estremamente spinto, il tutto in uno scenario molto dissacratorio, fuori da ogni schema visto in un qualsiasi fumetto anche tra i più violenti, come quelli di Suehiro Maruo oppure, paragonandolo ad un altro autore dei Comics americani, Garth Ennis, che non hanno comunque mai saputo/voluto/potuto esprimersi sino a questi livelli. Ed è anche questo uno dei punti di forza di questo volume, che sicuramente creerà disagio alla grande maggioranza delle persone che fondamentalmente risultano essere benpensanti e non riescono ad aprirsi all'estremo di un fumetto che resta comunque una "semplice" lettura e non ritengo possa essere l'istigazione a compiere magari azioni simili se non a persone che già al loro interno possano avere il germe della violenza.
In tutto il volume non si ha mai un attimo di respiro o di possibilità di meditazione ma il tutto procede in maniera istintiva, le storie vanno prese per quello che sono ed alla fine del volume uno può dire di essere riuscito a staccare per un'ora dalla realtà, sempre che non esista qualcuno che invece viva le situazioni presenti nella sua "normale" vita quotidiana.
La votazione finale del volume non ha assolutamente alcuna importanza, occorre unicamente leggerlo e poi massacrarlo, vomitargli addosso tutti i peggiori insulti, ma sapere che esiste.
Da segnalare inoltre in apertura del volume le 4 splendide immagini a colori in formato a doppia pagina dipinte magistralmente da Terada, che da sole potrebbero già valere l'acquisto del volume.
In tutto il volume non si ha mai un attimo di respiro o di possibilità di meditazione ma il tutto procede in maniera istintiva, le storie vanno prese per quello che sono ed alla fine del volume uno può dire di essere riuscito a staccare per un'ora dalla realtà, sempre che non esista qualcuno che invece viva le situazioni presenti nella sua "normale" vita quotidiana.
La votazione finale del volume non ha assolutamente alcuna importanza, occorre unicamente leggerlo e poi massacrarlo, vomitargli addosso tutti i peggiori insulti, ma sapere che esiste.
Da segnalare inoltre in apertura del volume le 4 splendide immagini a colori in formato a doppia pagina dipinte magistralmente da Terada, che da sole potrebbero già valere l'acquisto del volume.