Recensione
Bleach
6.0/10
Eccomi qui finalmente a scrivere una recensione sull'ormai amato e odiato, elogiato e criticato, "Bleach", del mangaka più tamarro della Terra: Tite Kubo. La mia esperienza con "Bleach" è molto controversa, in quanto nel tempo il mio odio/amore verso la serie è decisamente mutato, e se su molte cose la mia opinione (negativa) è rimasta tale e quale, su tante altre invece mi sono decisamente ricreduto, ci sono fattori che ho almeno in parte rivalutato, storie che ho riscoperto, lati positivi che prima non vedevo perchè valutati con un'ottica differente. Se un tempo detestavo questo manga, oggi posso dire di esserne un buon simpatizzante.
Se ieri lo stroncavo senza pietà, oggi nel bene e nel male gli posso dare una piena sufficienza, questo è dovuto fondamentalmente non solo ad una mia personale rivalutazione qualitativa e soprattutto affettiva del titolo, ma anche per via del diverso riscontro con cui la critica si rivolge verso questo manga, un tempo acclamato come rivelazione, oggi spesso definito come serie infima, di conseguenza questa è una mia lunga recensione revisionata, in cui faccio appello a tutto ciò che a mio avviso non funziona in questo manga e che in passato gli contestavo, ma anche dei suoi buoni pregi, in gran parte riscoperti attraverso il tempo, e alla rilettura di tutti i volumi della prima saga.
Conobbi "Bleach" attraverso la serie animata, in un periodo in cui praticamente se ne parlava solo bene al contrario di oggi: all'epoca della mia visione fu delusione a prima vista, ma col passare delle puntate, e dopo aver visto le 63 puntate della Soul Society, quella delusione si trasformò in sdegno totale, trasformandomi in un bastonatore della serie diverso dal classico lettore di Bleach che acclamava la prima saga e stroncava la successiva. Io stroncavo Bleach in tutto e per tutto (o quasi).
Iniziamo con ordine, finito l'anime alla puntate 63, lo droppai senza pensarci due volte, a mio parere la serie, tra tutte quelle sboronate e tamarrate, aveva dato il meglio e il peggio di sé in questa parte della storia da tutti elogiata, ma da me almeno all'epoca, giudicata con aria di sufficienza. Visto però che tutti parlavano di un famoso calo presente nella saga successiva, io faticavo a credere di come potesse peggiorare più di così, allora ero curioso di conoscerlo questo calo, d'altro canto ammetto che volevo sapere come si evolveva la storia, perciò ho iniziato a leggere il manga dal 21° volume, cioè sul finire della saga della Soul Society, da dove avevo interrotto l'anime, evitandomi così il fillerone dei Bount.
Proseguendo la lettura del manga la mia opinione rimase sempre negativa, anzi si rafforzò, visto che la serie a parte rari casi è solo andata in declino. Nel tempo però l'odio mi è calato, e mi sono reso conto che leggere questo manga non mi pesa affatto, anzi provo sempre un certo piacere a leggerlo, anche quando il volume di turno mi annoia e lo boccio, segno che l'interesse in me nel tempo era salito, sarà anche che a furia di leggerlo mi ci ero un po' affezionato.
Così in piena fase di rivalutazione, mi sono procurato i primi 20-21 tankobon per leggermi tutta la prima amatissima saga, che prima di allora avevo seguito solo in anime. Ebbene, se nell'anime il mio fondamentalmente era un "meh" (forse per via di una cattiva regia generale? Chi lo sa...), con la lettura cartacea è stata tutta un'altra storia; introduzione divertentissima tagliente e incisiva, anche tutti i volumi in cui si forma la "ciurma" di Ichigo gli ho apprezzati chi più chi meno (solo la parte di Don Kanonji non mi è piaciuta particolarmente più alcune situazioni e taluni poteri "random", oltre che Chizuru a cui darei fuoco!), e tutto l'arco della Soul Society mi è piaciuto moltissimo, decisamente ispirato in ogni sua parte, sebbene i famosi difetti, di cui tratterò in modo esplicativo fra un po', ci sono e li ho riscontrati nuovamente, tuttavia in questa prima saga sono pochi e soprattutto non sono invasivi, e anche i combattimenti (da me sempre stroncati) li ho trovati ben impostati e mai noiosi, cosa che non si potrà sempre dire nel proseguo. Stesso discorso per i personaggi, tenenti e capitani, tutti interessanti.
Ora passiamo al seguito, la saga degli Arrancar e tutto ciò che ne viene dopo, diciamo pure la rassegna di tutti i difetti che ho sempre riscontrato in Bleach; Questo nuovo arco narrativo, che parte da metà del 21° volume fino al 48°, riporta a galla gran parte dei difetti che accusavo alla Soul Society, mostrandone anche dei nuovi. La storia non parte in un modo proprio entusiasmante, la cosa certa però è che nel giro di qualche volume, improvvisamente la trama scompare, e si dà il via ad un susseguirsi di combattimenti che non portano quasi mai a sviluppi narrativi davvero consistenti, e se questo non bastasse, tali duelli vengono fatti da personaggi di poco spessore e di poca utilità nella vicenda.
Insomma per capirsi battaglie inutili, tra personaggi inutili, con nemici ancora più inutili. Al punto che la trama sembra essere in funzione dei combattimenti, quando invece dovrebbe essere il contrario. Per giunta, ci sono personaggi più importanti che scompaiono e riappaiono dopo tipo venti volumi - vedasi Isshin Kurosaki. Dopo tutto questo caos, la trama ormai non è più di casa, e gli ultimi cinque o sei volumi, che rialzano notevolmente il livello e l'interesse, non possono certamente dare un senso a quanto letto finora.
Trovai l'arrivo degli Espada davvero di una banalità sconcertante, con quei dialoghi che sembravano scritti da un ragazzino di quindici anni in una fan fiction su Dragon Ball; questa è l'impressione che avevo. Poi per fortuna il livello di caratterizzazioni e dialoghi si alza di poco, ma tornando ad Arrancar, Espada e similia, questi mettono in mostra un grande difetto di "Bleach" che mi ha sempre infastidito.
Leggo spesso che questo manga ha delle "caratterizzazioni uniche", ma ne siamo davvero sicuri? A me sembra che tutto ciò che fa Kubo è creare personaggi con atteggiamenti che escono fuori dalle righe e mettergli in bocca frasi ad effetto, spargendo perle un po' qui e un po' lì, e se con i capitani tutto sommato gli era andata bene, non si può dire lo stesso con Vizard ed Espada (prendiamo in esempio Grimmjow, uno dei pg più insulsi che io abbia mai visto!). Ed è così che va caratterizzato bene un personaggio? Un personaggio a mio parere, si può dire riuscito, quando risulta credibile agli occhi del lettore/spettatore. Al di là di cosa dica, di cosa faccia e di come si comporti, deve risultare credibile e colpire. Fare come Kubo è una cosa che saprebbe fare chiunque!
Tra l'altro i personaggi di "Bleach", come ho sempre sostenuto, sembrano creati dal nulla e buttati nel mucchio, quando invece un personaggio andrebbe sempre concepito in funzione della storia. Un'altra cosa che è saltata all'occhio di molti, è l'elevato numero di personaggi inutili. Ci sono decine di personaggi che non ricordo assolutamente chi diavolo siano, vedasi quei personaggi minori della Soul Society, i Vizard (a parte Shinji, la mocciosa, ed il simpaticissimo Hacchi), Primera, Fraccion, Numeros e Tamarros. Eppure, esistono altri manga strapieni di personaggi, e si riesce facilmente a ricordarli tutti, persino quelli comparsi in 1 solo episodio, e sapete perché? Forse perché quei personaggi avevano ragione di esistere nel ruolo per cui sono stati concepiti!
Tornando, di nuovo, agli Arrancar, questi si portano dietro dei flashback totalmente deliranti, confusionari e sopratutto poco credibili. Anzi la loro intera esistenza non la trovo credibile. Di questi salvo solo Baraggan, che per altro è stato un bel personaggio. Un altro difetto che ho notato, è che questo manga è tremendamente lento! Quando seguivo l'anime, trovavo strano che una serie con un ottimo compromesso capitoli/episodi risultasse così noioso. Leggendo il manga ho scoperto la fatale verità; è proprio il fumetto ad essere lento, dialoghi prolissi, ed in particolare scene di combattimento portate troppo per le lunghe. Personaggi che fanno il bankai, e solo per l'urlo servono tre tavole!
Un'altra cosa che avevo notato nell'anime e che questo proseguo mi ha confermato, sono le numerose "ispirazioni" da altri manga; ora senza spoilerare, tutti si sono accorti della Stanza dello Spirito e del Tempo di Dragon Ball, ma non tutti forse si sono accorti di altre cose, come la trasformazione per così dire "berserker" di Ichigo contro Ulquiorra che avviene dopo un evento che ricorda chiaramente una scena di Yu Yu Hakusho (chi ha seguito lo scontro tra Urameshi e Sensui capirà di cosa parlo), poi c'è un Aizen con quell'Hogyoku che ormai sembra in tutto e per tutto la Sfera dei quattro spriti (con il quale crea anche gli Arrancar come Naraku creava le emanazioni) ma quest'ultima forse è solo una mia impressione. A questi comunque si aggiungono tantissimi avvenimenti che mi hanno dato un gran senso di dejavù, ma vabbè in fondo tutti copiano, l'importante è il contenuto.
Parlando dei disegni, il chara design è di alto livello, nessuno può metterlo in dubbio, a me inizialmente non piaceva (l'anime non gli rende giustizia), ma col tempo ho decisamente imparato ad apprezzarlo. Storia diversa invece per i disegni (sfondi e quant'altro). Ora lasciamo stare il solito tormentone della mancanza di sfondi, io francamente non ci faccio manco troppo caso, però a me non piace come Kubo disegna gli scenari e le cose, talvolta mi sembrano proprio degli scarabocchi (vedasi il Cero). oltretutto, non so per gli altri, ma io trovo molto spesso confusionari i combattimenti, si fa fatica a capire chi ha colpito chi, che danno ha fatto, cosa è successo, ecc.
Infine l'ultimo tassello, il più importante, visto che questo è uno shonen di combattimento, e visto che l'autore ha deciso di basare tutto quasi su i duelli, allora analizziamo anche questo punto. Forse non ci crederete, ma trovo che una delle lacune più grandi sia proprio in questo settore. Le battaglie di questo manga mancano totalmente di credibilità: assenza di regole essenziali per capire lo svolgimento di un combattimento, tecniche dettagliate e fantasiose ma che non permettono allo spettatore di capire la loro effettiva entità e funzionalità: fisica e potenza. Lo spettatore può anche conoscere nei dettagli i passaggi dello scontro, ma come può comprenderne davvero l'essenza se privo dei fattori di cui sopra? Riguardo ai power up, anch'essi li trovo abbastanza insensati, anche perché francamente non si capisce da cosa dipenda "il livello di potenza" dei personaggi di Bleach. Dal reiatsu? Dalla forza fisica? Dalla consistenza delle tecniche? A me sembra che vi sia un miscuglio da far venire un gran mal di testa.
Non parliamo poi dei power up; fin troppi, ed anch'essi poco credibili anche perché non si ha il tempo di apprezzarne uno che dopo cinque minuti c'è già una nuova trasformazione che alza il livello di dieci volte. Riguardo alle battaglie con gli Arrancar, una cosa che mi ha dato non poco fastidio, è che oltre ad essere lotte spesso inutili, si indugiava in un modo assurdo. Avete presente quei film di Dragon Ball Z dove i personaggi combattono per mezz'ora e solo alla fine si trasformano in Super Saiyan quando invece avrebbero potuto e dovuto farlo molto prima? Ecco è ciò che accade in questi combattimenti. Si combatte per capitoli e capitoli, finché uno dei due contendenti non usa il suo rilascio (Shikai/Bankai o Resurrection che sia), poi lo fa anche l'altro e finisce il combattimento con esito sempre scontantissimo (ok gli shonen sono spesso un po' scontati in queste cose, ma qui si oltrepassano le aspettative).
Insomma perché lottare per ore senza usare la massima forza? Perché alcuni shinigami non usano il Bankai per motivazioni così idiote? La mia risposta è una sola: fanservice! E non è da escludere che bisogni ringraziare il volere di Shonen Jump per questo. Perciò come potrete capire se reputo questo manga mediocre dal punto di vista dei combattimenti, è ovvio che la mia visione sia molto critica. A proposito ma com'è che dagli Arrancar in poi molti personaggi si alzano in volo o rimangono sospesi in aria? Mica l'ho capito... Ci sarebbe poi anche la questione "temporale", da quando entrano nell'Hueco Mundo, vi sono una moltitudine di avvenimenti perpetrati in oltre venti volumi che se si guarda bene si sono svolti nel giro di poche ore.
Devo dire comunque che gli ultimi volumi della saga degli Arrancar che chiudono anche in modo definitivo (?) lo scontro con l'antagonista principale, si lasciano leggere abbastanza bene. Bisogna dire che in tutto quel marasma di difetti e robe inutili, Kubo ha comunque creato un piccolo universo ricco di dettagli, ruoli e fazioni, di personaggi ed eserciti, che se visti da fuori hanno il loro fascino.
Dal 49° al 54° numero, fa seguito, con un balzo temporale, la mini-saga dei Fullbringer, che fa da ponte con quella che dovvrebbe essere la saga finale. Comunque sia questa piccola saga (che oh dio 6 volumi non sono mica bruscolini) l'ho trovata decisamente mediocre, la parte peggiore in assoluto, con alte vette di trash, buchi e tamarrate varie (vedasi il volume 52). Kubo prova a mischiare le carte con chiari richiami a "Le bizzarre avventure di JoJo" e "Yu Yu Hakusho", il tentativo di cambiare è apprezzabile, ma tutta la storia non regge, e non reggono neanche i personaggi introdotti (alleati e nemici). Come se non bastasse il "filo narrativo" principale di questa parte, cioè il recupero dei poteri da parte del protagonista, è da solo non sufficiente a tenere l'interesse dei lettori.
Dal 55° numero poi vi è la saga tutt'ora in corso dedicata alla guerra santa tra Shinigami e Quincy. Essa decisamente migliora rispetto ai Fullbringer, riassestandosi diciamo sul livello dei volumi degli Arrancar, dove oltretutto da un po' di tempo ne ricalca anche gli schemi. L'andamento è sempre calante, ma ogni tanto Kubo riserva qualche piccola sorpresa (vedasi l'ottimo numero 58). Inoltre ho il sentore che da un po' di tempo il manga sia diventato più scorrevole da leggere.
Comunque sia, nonostante quest'epopea di critiche dovute al declino, voglio chiudere questa recensione rispolverando qualche pregio di questa serie: Bleach ha una buona comicità (quando non è inutilmente dilungata), soprattutto personaggi come Ganju e Kon sono spassosissimi, e mi dispiace molto che l'autore li abbia tolti di mezzo così nel passare del tempo (io Kon l'avrei usato come mascotte fissa). Anche i tre buffi hollow incontrati nell'Hueco Mundo non sono stati malaccio. Insomma auguro a Kubo, una volta finito Bleach, di fare un manga comico, secondo me ci è veramente portato.
Altro pregio, è che per quanto non ami molte sboronate forzate di questa serie, ci sono stati pochi buoni colpi di scena (alcuni non sfruttati come si deve) che mi sono piaciuti, e anche qualche piccola genialità. Infine, ultimo, ma non per questo poco importante pregio, l'interesse; già "Bleach" è un manga che sa incuriosire il lettore a continuarne la lettura, anche quando delude e annoia, ti rimane sempre una vocina che ti sprona a continuare. Se ho avuto la forza di leggere più di 64 volumi, allora non posso dare 5 (voto che più o meno darei all'arco narrativo degli Arrancar, unito a quello pessimo dei Fullbringer ed all'arco della guerra coi Quincy), perciò voglio dare 6, sicuramente il voto più giusto, soprattutto grazie all'ottima prima saga, a cui da sola darei un 7/7,5 pieno.
Se ieri lo stroncavo senza pietà, oggi nel bene e nel male gli posso dare una piena sufficienza, questo è dovuto fondamentalmente non solo ad una mia personale rivalutazione qualitativa e soprattutto affettiva del titolo, ma anche per via del diverso riscontro con cui la critica si rivolge verso questo manga, un tempo acclamato come rivelazione, oggi spesso definito come serie infima, di conseguenza questa è una mia lunga recensione revisionata, in cui faccio appello a tutto ciò che a mio avviso non funziona in questo manga e che in passato gli contestavo, ma anche dei suoi buoni pregi, in gran parte riscoperti attraverso il tempo, e alla rilettura di tutti i volumi della prima saga.
Conobbi "Bleach" attraverso la serie animata, in un periodo in cui praticamente se ne parlava solo bene al contrario di oggi: all'epoca della mia visione fu delusione a prima vista, ma col passare delle puntate, e dopo aver visto le 63 puntate della Soul Society, quella delusione si trasformò in sdegno totale, trasformandomi in un bastonatore della serie diverso dal classico lettore di Bleach che acclamava la prima saga e stroncava la successiva. Io stroncavo Bleach in tutto e per tutto (o quasi).
Iniziamo con ordine, finito l'anime alla puntate 63, lo droppai senza pensarci due volte, a mio parere la serie, tra tutte quelle sboronate e tamarrate, aveva dato il meglio e il peggio di sé in questa parte della storia da tutti elogiata, ma da me almeno all'epoca, giudicata con aria di sufficienza. Visto però che tutti parlavano di un famoso calo presente nella saga successiva, io faticavo a credere di come potesse peggiorare più di così, allora ero curioso di conoscerlo questo calo, d'altro canto ammetto che volevo sapere come si evolveva la storia, perciò ho iniziato a leggere il manga dal 21° volume, cioè sul finire della saga della Soul Society, da dove avevo interrotto l'anime, evitandomi così il fillerone dei Bount.
Proseguendo la lettura del manga la mia opinione rimase sempre negativa, anzi si rafforzò, visto che la serie a parte rari casi è solo andata in declino. Nel tempo però l'odio mi è calato, e mi sono reso conto che leggere questo manga non mi pesa affatto, anzi provo sempre un certo piacere a leggerlo, anche quando il volume di turno mi annoia e lo boccio, segno che l'interesse in me nel tempo era salito, sarà anche che a furia di leggerlo mi ci ero un po' affezionato.
Così in piena fase di rivalutazione, mi sono procurato i primi 20-21 tankobon per leggermi tutta la prima amatissima saga, che prima di allora avevo seguito solo in anime. Ebbene, se nell'anime il mio fondamentalmente era un "meh" (forse per via di una cattiva regia generale? Chi lo sa...), con la lettura cartacea è stata tutta un'altra storia; introduzione divertentissima tagliente e incisiva, anche tutti i volumi in cui si forma la "ciurma" di Ichigo gli ho apprezzati chi più chi meno (solo la parte di Don Kanonji non mi è piaciuta particolarmente più alcune situazioni e taluni poteri "random", oltre che Chizuru a cui darei fuoco!), e tutto l'arco della Soul Society mi è piaciuto moltissimo, decisamente ispirato in ogni sua parte, sebbene i famosi difetti, di cui tratterò in modo esplicativo fra un po', ci sono e li ho riscontrati nuovamente, tuttavia in questa prima saga sono pochi e soprattutto non sono invasivi, e anche i combattimenti (da me sempre stroncati) li ho trovati ben impostati e mai noiosi, cosa che non si potrà sempre dire nel proseguo. Stesso discorso per i personaggi, tenenti e capitani, tutti interessanti.
Ora passiamo al seguito, la saga degli Arrancar e tutto ciò che ne viene dopo, diciamo pure la rassegna di tutti i difetti che ho sempre riscontrato in Bleach; Questo nuovo arco narrativo, che parte da metà del 21° volume fino al 48°, riporta a galla gran parte dei difetti che accusavo alla Soul Society, mostrandone anche dei nuovi. La storia non parte in un modo proprio entusiasmante, la cosa certa però è che nel giro di qualche volume, improvvisamente la trama scompare, e si dà il via ad un susseguirsi di combattimenti che non portano quasi mai a sviluppi narrativi davvero consistenti, e se questo non bastasse, tali duelli vengono fatti da personaggi di poco spessore e di poca utilità nella vicenda.
Insomma per capirsi battaglie inutili, tra personaggi inutili, con nemici ancora più inutili. Al punto che la trama sembra essere in funzione dei combattimenti, quando invece dovrebbe essere il contrario. Per giunta, ci sono personaggi più importanti che scompaiono e riappaiono dopo tipo venti volumi - vedasi Isshin Kurosaki. Dopo tutto questo caos, la trama ormai non è più di casa, e gli ultimi cinque o sei volumi, che rialzano notevolmente il livello e l'interesse, non possono certamente dare un senso a quanto letto finora.
Trovai l'arrivo degli Espada davvero di una banalità sconcertante, con quei dialoghi che sembravano scritti da un ragazzino di quindici anni in una fan fiction su Dragon Ball; questa è l'impressione che avevo. Poi per fortuna il livello di caratterizzazioni e dialoghi si alza di poco, ma tornando ad Arrancar, Espada e similia, questi mettono in mostra un grande difetto di "Bleach" che mi ha sempre infastidito.
Leggo spesso che questo manga ha delle "caratterizzazioni uniche", ma ne siamo davvero sicuri? A me sembra che tutto ciò che fa Kubo è creare personaggi con atteggiamenti che escono fuori dalle righe e mettergli in bocca frasi ad effetto, spargendo perle un po' qui e un po' lì, e se con i capitani tutto sommato gli era andata bene, non si può dire lo stesso con Vizard ed Espada (prendiamo in esempio Grimmjow, uno dei pg più insulsi che io abbia mai visto!). Ed è così che va caratterizzato bene un personaggio? Un personaggio a mio parere, si può dire riuscito, quando risulta credibile agli occhi del lettore/spettatore. Al di là di cosa dica, di cosa faccia e di come si comporti, deve risultare credibile e colpire. Fare come Kubo è una cosa che saprebbe fare chiunque!
Tra l'altro i personaggi di "Bleach", come ho sempre sostenuto, sembrano creati dal nulla e buttati nel mucchio, quando invece un personaggio andrebbe sempre concepito in funzione della storia. Un'altra cosa che è saltata all'occhio di molti, è l'elevato numero di personaggi inutili. Ci sono decine di personaggi che non ricordo assolutamente chi diavolo siano, vedasi quei personaggi minori della Soul Society, i Vizard (a parte Shinji, la mocciosa, ed il simpaticissimo Hacchi), Primera, Fraccion, Numeros e Tamarros. Eppure, esistono altri manga strapieni di personaggi, e si riesce facilmente a ricordarli tutti, persino quelli comparsi in 1 solo episodio, e sapete perché? Forse perché quei personaggi avevano ragione di esistere nel ruolo per cui sono stati concepiti!
Tornando, di nuovo, agli Arrancar, questi si portano dietro dei flashback totalmente deliranti, confusionari e sopratutto poco credibili. Anzi la loro intera esistenza non la trovo credibile. Di questi salvo solo Baraggan, che per altro è stato un bel personaggio. Un altro difetto che ho notato, è che questo manga è tremendamente lento! Quando seguivo l'anime, trovavo strano che una serie con un ottimo compromesso capitoli/episodi risultasse così noioso. Leggendo il manga ho scoperto la fatale verità; è proprio il fumetto ad essere lento, dialoghi prolissi, ed in particolare scene di combattimento portate troppo per le lunghe. Personaggi che fanno il bankai, e solo per l'urlo servono tre tavole!
Un'altra cosa che avevo notato nell'anime e che questo proseguo mi ha confermato, sono le numerose "ispirazioni" da altri manga; ora senza spoilerare, tutti si sono accorti della Stanza dello Spirito e del Tempo di Dragon Ball, ma non tutti forse si sono accorti di altre cose, come la trasformazione per così dire "berserker" di Ichigo contro Ulquiorra che avviene dopo un evento che ricorda chiaramente una scena di Yu Yu Hakusho (chi ha seguito lo scontro tra Urameshi e Sensui capirà di cosa parlo), poi c'è un Aizen con quell'Hogyoku che ormai sembra in tutto e per tutto la Sfera dei quattro spriti (con il quale crea anche gli Arrancar come Naraku creava le emanazioni) ma quest'ultima forse è solo una mia impressione. A questi comunque si aggiungono tantissimi avvenimenti che mi hanno dato un gran senso di dejavù, ma vabbè in fondo tutti copiano, l'importante è il contenuto.
Parlando dei disegni, il chara design è di alto livello, nessuno può metterlo in dubbio, a me inizialmente non piaceva (l'anime non gli rende giustizia), ma col tempo ho decisamente imparato ad apprezzarlo. Storia diversa invece per i disegni (sfondi e quant'altro). Ora lasciamo stare il solito tormentone della mancanza di sfondi, io francamente non ci faccio manco troppo caso, però a me non piace come Kubo disegna gli scenari e le cose, talvolta mi sembrano proprio degli scarabocchi (vedasi il Cero). oltretutto, non so per gli altri, ma io trovo molto spesso confusionari i combattimenti, si fa fatica a capire chi ha colpito chi, che danno ha fatto, cosa è successo, ecc.
Infine l'ultimo tassello, il più importante, visto che questo è uno shonen di combattimento, e visto che l'autore ha deciso di basare tutto quasi su i duelli, allora analizziamo anche questo punto. Forse non ci crederete, ma trovo che una delle lacune più grandi sia proprio in questo settore. Le battaglie di questo manga mancano totalmente di credibilità: assenza di regole essenziali per capire lo svolgimento di un combattimento, tecniche dettagliate e fantasiose ma che non permettono allo spettatore di capire la loro effettiva entità e funzionalità: fisica e potenza. Lo spettatore può anche conoscere nei dettagli i passaggi dello scontro, ma come può comprenderne davvero l'essenza se privo dei fattori di cui sopra? Riguardo ai power up, anch'essi li trovo abbastanza insensati, anche perché francamente non si capisce da cosa dipenda "il livello di potenza" dei personaggi di Bleach. Dal reiatsu? Dalla forza fisica? Dalla consistenza delle tecniche? A me sembra che vi sia un miscuglio da far venire un gran mal di testa.
Non parliamo poi dei power up; fin troppi, ed anch'essi poco credibili anche perché non si ha il tempo di apprezzarne uno che dopo cinque minuti c'è già una nuova trasformazione che alza il livello di dieci volte. Riguardo alle battaglie con gli Arrancar, una cosa che mi ha dato non poco fastidio, è che oltre ad essere lotte spesso inutili, si indugiava in un modo assurdo. Avete presente quei film di Dragon Ball Z dove i personaggi combattono per mezz'ora e solo alla fine si trasformano in Super Saiyan quando invece avrebbero potuto e dovuto farlo molto prima? Ecco è ciò che accade in questi combattimenti. Si combatte per capitoli e capitoli, finché uno dei due contendenti non usa il suo rilascio (Shikai/Bankai o Resurrection che sia), poi lo fa anche l'altro e finisce il combattimento con esito sempre scontantissimo (ok gli shonen sono spesso un po' scontati in queste cose, ma qui si oltrepassano le aspettative).
Insomma perché lottare per ore senza usare la massima forza? Perché alcuni shinigami non usano il Bankai per motivazioni così idiote? La mia risposta è una sola: fanservice! E non è da escludere che bisogni ringraziare il volere di Shonen Jump per questo. Perciò come potrete capire se reputo questo manga mediocre dal punto di vista dei combattimenti, è ovvio che la mia visione sia molto critica. A proposito ma com'è che dagli Arrancar in poi molti personaggi si alzano in volo o rimangono sospesi in aria? Mica l'ho capito... Ci sarebbe poi anche la questione "temporale", da quando entrano nell'Hueco Mundo, vi sono una moltitudine di avvenimenti perpetrati in oltre venti volumi che se si guarda bene si sono svolti nel giro di poche ore.
Devo dire comunque che gli ultimi volumi della saga degli Arrancar che chiudono anche in modo definitivo (?) lo scontro con l'antagonista principale, si lasciano leggere abbastanza bene. Bisogna dire che in tutto quel marasma di difetti e robe inutili, Kubo ha comunque creato un piccolo universo ricco di dettagli, ruoli e fazioni, di personaggi ed eserciti, che se visti da fuori hanno il loro fascino.
Dal 49° al 54° numero, fa seguito, con un balzo temporale, la mini-saga dei Fullbringer, che fa da ponte con quella che dovvrebbe essere la saga finale. Comunque sia questa piccola saga (che oh dio 6 volumi non sono mica bruscolini) l'ho trovata decisamente mediocre, la parte peggiore in assoluto, con alte vette di trash, buchi e tamarrate varie (vedasi il volume 52). Kubo prova a mischiare le carte con chiari richiami a "Le bizzarre avventure di JoJo" e "Yu Yu Hakusho", il tentativo di cambiare è apprezzabile, ma tutta la storia non regge, e non reggono neanche i personaggi introdotti (alleati e nemici). Come se non bastasse il "filo narrativo" principale di questa parte, cioè il recupero dei poteri da parte del protagonista, è da solo non sufficiente a tenere l'interesse dei lettori.
Dal 55° numero poi vi è la saga tutt'ora in corso dedicata alla guerra santa tra Shinigami e Quincy. Essa decisamente migliora rispetto ai Fullbringer, riassestandosi diciamo sul livello dei volumi degli Arrancar, dove oltretutto da un po' di tempo ne ricalca anche gli schemi. L'andamento è sempre calante, ma ogni tanto Kubo riserva qualche piccola sorpresa (vedasi l'ottimo numero 58). Inoltre ho il sentore che da un po' di tempo il manga sia diventato più scorrevole da leggere.
Comunque sia, nonostante quest'epopea di critiche dovute al declino, voglio chiudere questa recensione rispolverando qualche pregio di questa serie: Bleach ha una buona comicità (quando non è inutilmente dilungata), soprattutto personaggi come Ganju e Kon sono spassosissimi, e mi dispiace molto che l'autore li abbia tolti di mezzo così nel passare del tempo (io Kon l'avrei usato come mascotte fissa). Anche i tre buffi hollow incontrati nell'Hueco Mundo non sono stati malaccio. Insomma auguro a Kubo, una volta finito Bleach, di fare un manga comico, secondo me ci è veramente portato.
Altro pregio, è che per quanto non ami molte sboronate forzate di questa serie, ci sono stati pochi buoni colpi di scena (alcuni non sfruttati come si deve) che mi sono piaciuti, e anche qualche piccola genialità. Infine, ultimo, ma non per questo poco importante pregio, l'interesse; già "Bleach" è un manga che sa incuriosire il lettore a continuarne la lettura, anche quando delude e annoia, ti rimane sempre una vocina che ti sprona a continuare. Se ho avuto la forza di leggere più di 64 volumi, allora non posso dare 5 (voto che più o meno darei all'arco narrativo degli Arrancar, unito a quello pessimo dei Fullbringer ed all'arco della guerra coi Quincy), perciò voglio dare 6, sicuramente il voto più giusto, soprattutto grazie all'ottima prima saga, a cui da sola darei un 7/7,5 pieno.