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Ho iniziato a leggere questo manga portando sulle spalle un carico di aspettative grosso così.
Mi piacciono molto le opere in stile "partita a scacchi", dove bisogna giocare di psicologia per riuscire a dare scacco matto. Sì, inutile nasconderlo, sapere che questo manga aveva un concept simile a quello di "Death Note" m'ha allettato parecchio, anche perché "Mirai Nikki" è molto meno commerciale, quindi m'aspettavo grandi cose. Ma non è il capolavoro che speravo.
Questo manga non è diventato commerciale come "Death Note" non per la differenza di contenuti, ma perché qualitativamente non è granché.

Partiamo dai disegni, argomento che riesco a esaurire molto in fretta, visto che m'interessa molto poco. Quello che posso dire è che lo stile di Esuno è perfetto per il tipo di storie che disegna, segnalo soprattutto l'espressività dei personaggi. Non ho gradito certe rappresentazioni estremizzate, molto "mangacee" e poco realistiche, che con questo tipo di manga cozzano un po' - i personaggi moe con le guancette rosa, per intenderci -, ma per il resto tanto di cappello.

La caratterizzazione dei personaggi è un po' altalenante, tocca picchi molto bassi e molto alti, a seconda dell'individuo in esame. Il protagonista maschile mi sembra poco credibile, una copia mal riuscita dello Shinji di Evangelion.
La protagonista femminile, Yuno, è invece fantastica. Il tema della yandere non è per niente originale, ma di solito si esaurisce nell'intorno della tragedia - qualcuno ha detto "School Days"? Stavolta no, la yandere del caso rimane yandere sempre, anche davanti alle altre persone. Non vuole nascondersi, non ha bisogno di farlo, vive il suo amore misto a follia omicida con naturalezza. E spera d'essere accettata dal suo Yukki nonostante questo piccolo difettuccio.
Gli altri personaggi comprimari e secondari hanno caratterizzazioni ridicole. Diciamocelo: se non ci fosse stata Yuno questo manga non se lo sarebbe filato nessuno.

Ma il punto dolente di quest'opera è quello che avrebbe dovuto essere il suo punto di forza: lo sviluppo della trama, una trama che mi ha deluso veramente tanto, partita in quarta e arrivata in prima. Anzi, in retromarcia.
Non amo gli spoiler, quindi ne starò alla larga. Dico solo che per far quadrare i conti l'autore ha usato un mare di forzature che hanno finito con il rovinare tutto. Non solo il manga a un certo punto non m'ha preso più, ma mi sembrava solo di leggere cavolate. Gli eventi mi son sembrati completamente disordinati, gestiti malissimo, risolti ancora peggio. Sì, mi son sentito preso in giro.
Un gioco di sopravvivenza basato su regole ben precise è diventato un gioco dell'oca, dove ognuno inventava regole tutte sue. Del resto dopo un po' è diventato evidente: l'autore costruiva la trama settimana dopo settimana, mettendo pezze qua e là quando serviva.

Poi, per carità. "Mirai Nikki" non è un manga da buttare. Ci sono trovate molto interessanti, a tratti è molto coinvolgente. Ecco, diciamo che per intrattenere va benissimo, ma se cercate il colpo di genio, il manga capolavoro che vi faccia divorare le pagine una dopo l'altra... Potrete trovarlo in "Mirai Nikki" solo se vi accontentate di storielle violente e inutilmente arzigogolate.