Recensione
Astral Project
9.0/10
Masahiko Kogure è un ragazzo che lavora come autista per prostitute e conduce un'esistenza monotona e senza stimoli. Un giorno riceve una telefonata che gli dà una triste notizia: sua sorella Asami si è suicidata per cause sconosciute. Entrato nella camera della sorella prende dallo stereo il cd che lei stava ascoltando e lo ascolta a sua volta. E' un album inedito di un sassofonista statunitense, Albert Ayler. All'improvviso Masahiko esce dal proprio corpo sotto forma di proiezione astrale e si rende conto di esserci riuscito proprio sentendo l'esecuzione del musicista jazz. E se Asami avesse avuto la stessa esperienza e non fosse più rientrata nella sua forma corporea? In questo caso, se gli avesse forse lasciato un messaggio con il cd? Masahiko inizia ad indagare sulla morte della sorella e continua ad uscire dal proprio corpo compiendo veri e propri viaggi astrali.
Il fenomeno delle esperienze extracorporee non è pura fantascienza, ma è studiato anche in campo scientifico e in parapsicologia. Ha le sue origini nel vedismo e nel buddismo ed esistono veri e propri esercizi yoga volti al raggiungimento del piano astrale, un mondo a cui si può arrivare solo con una proiezione astrale del proprio corpo. L'esistenza oggettiva di questi "viaggi" non è dimostrata scientificamente, ma rimane un argomento di estremo interesse, come è dimostrato in questo manga davvero avvincente, dove ogni piccolo dettaglio è curato con la massima attenzione. Le scene notturne sono preponderanti nell'ambientazione e i giochi di chiaro-scuri e le ombre dei disegni rendono molto bene l'inquietudine della realtà e l'essere onirico dei viaggi astrali.
La narrazione prosegue incalzante nei quattro volumi e tutti i personaggi hanno il loro ruolo e la loro storia definiti e curati. Il protagonista, un anti-eroe solitario, a volte apatico, che vive in un mondo che gli è indifferente, è alla ricerca di un qualcosa di nuovo, di una verità che gli cambi l'esistenza. Saranno gli incontri con altre proiezioni astrali a dare una scossa alla sua vita: Zampanò, un anziano vagabondo che nel mondo astrale è una sorta di guru, sua figlia Misa, una giovane ragazza piena di vitalità, che lui incontrerà per la prima volta in uno dei suoi viaggi perchè sulla sua stessa lunghezza d'onda, Melmoso, un essere mostruoso la cui proiezione ha avuto origine da un piccolo modellino creato da un otaku e un uomo dai tratti grotteschi, staccatosi da un'illustrazione del pittore Francis Bacon. Masahiko si interrogherà sul valore della vita in una società ormai omologata in cui depressione, alienazione e perdita di contatto con la realtà sono materia di una forte denuncia da parte del disegnatore Syuji Takeya e dello sceneggiatore Marginal, pseudonimo di Garon Tsuchiya. Il mondo astrale sembrerebbe meglio di quello reale per Masahiko, ma i nuovi rapporti relazionali che riesce ad instaurare, le rivelazioni delle proiezioni astrali e l'amore per la sorella scomparsa riusciranno a farlo uscire dalla morsa dell'inerzia e a fargli provare finalmente sentimenti vivi e autentici.
La trama anche se semplice è impreziosita da riferimenti artistici che coprono molti ambiti della cultura internazionale del '900, dall'arte con Francis Bacon, pittore irlandese, al cinema con una citazione da "La strada", film di Federico Fellini (il nome di Zampanò), e infine alla musica con il jazz di Albert Ayler.
Il manga è una piccola opera d'arte, ma è consigliato alla lettura di un pubblico maturo e fortemente interessato non tanto alla vicenda, quanto piuttosto alle tematiche filosofiche, sociali e anche politiche (il titolo "Astral Project" deriverebbe da un progetto top secret del governo statunitense) che vengono affrontate.
L'edizione JPop è molto curata con volumetti con sovracoperta e un prezzo direi accettabile.
Il fenomeno delle esperienze extracorporee non è pura fantascienza, ma è studiato anche in campo scientifico e in parapsicologia. Ha le sue origini nel vedismo e nel buddismo ed esistono veri e propri esercizi yoga volti al raggiungimento del piano astrale, un mondo a cui si può arrivare solo con una proiezione astrale del proprio corpo. L'esistenza oggettiva di questi "viaggi" non è dimostrata scientificamente, ma rimane un argomento di estremo interesse, come è dimostrato in questo manga davvero avvincente, dove ogni piccolo dettaglio è curato con la massima attenzione. Le scene notturne sono preponderanti nell'ambientazione e i giochi di chiaro-scuri e le ombre dei disegni rendono molto bene l'inquietudine della realtà e l'essere onirico dei viaggi astrali.
La narrazione prosegue incalzante nei quattro volumi e tutti i personaggi hanno il loro ruolo e la loro storia definiti e curati. Il protagonista, un anti-eroe solitario, a volte apatico, che vive in un mondo che gli è indifferente, è alla ricerca di un qualcosa di nuovo, di una verità che gli cambi l'esistenza. Saranno gli incontri con altre proiezioni astrali a dare una scossa alla sua vita: Zampanò, un anziano vagabondo che nel mondo astrale è una sorta di guru, sua figlia Misa, una giovane ragazza piena di vitalità, che lui incontrerà per la prima volta in uno dei suoi viaggi perchè sulla sua stessa lunghezza d'onda, Melmoso, un essere mostruoso la cui proiezione ha avuto origine da un piccolo modellino creato da un otaku e un uomo dai tratti grotteschi, staccatosi da un'illustrazione del pittore Francis Bacon. Masahiko si interrogherà sul valore della vita in una società ormai omologata in cui depressione, alienazione e perdita di contatto con la realtà sono materia di una forte denuncia da parte del disegnatore Syuji Takeya e dello sceneggiatore Marginal, pseudonimo di Garon Tsuchiya. Il mondo astrale sembrerebbe meglio di quello reale per Masahiko, ma i nuovi rapporti relazionali che riesce ad instaurare, le rivelazioni delle proiezioni astrali e l'amore per la sorella scomparsa riusciranno a farlo uscire dalla morsa dell'inerzia e a fargli provare finalmente sentimenti vivi e autentici.
La trama anche se semplice è impreziosita da riferimenti artistici che coprono molti ambiti della cultura internazionale del '900, dall'arte con Francis Bacon, pittore irlandese, al cinema con una citazione da "La strada", film di Federico Fellini (il nome di Zampanò), e infine alla musica con il jazz di Albert Ayler.
Il manga è una piccola opera d'arte, ma è consigliato alla lettura di un pubblico maturo e fortemente interessato non tanto alla vicenda, quanto piuttosto alle tematiche filosofiche, sociali e anche politiche (il titolo "Astral Project" deriverebbe da un progetto top secret del governo statunitense) che vengono affrontate.
L'edizione JPop è molto curata con volumetti con sovracoperta e un prezzo direi accettabile.