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Kodomo no omacha, ho iniziato questo manga dopo aver visto qualche puntata dell'anime, inizialmente pensavo fosse il classico manga soft, tra la fantasia e l'innocente romanticismo dell'adolescenza ma già dal primo volumetto ho notato delle tematiche forti e attuali.
La protagonista Sana Kurata è una giovane attrice di undici anni che vive a Tokyo con sua madre, Misako, il suo manager e la governante, la signora Chiyo Shimura. La ragazza frequenta la sesta elementare ma la sua classe è particolarmente problematica: un gruppo di bulli, capitanati da Akito Hayama, rendono impossibile lo svolgimento delle lezioni. Akito è riuscito a neutralizzare completamente l'autorità degli insegnanti in quanto possiede alcune fotografie che ritraggono una situazione spinta due professori.
Sana scopre il ricatto e grazie al suo carattere forte e determinato prende parte contro Akito; questo sarà l'inizio del loro lungo e "vivace" rapporto.

Da subito viene affrontato il problema del bullismo, che ormai si ripercuote su molti ragazzi e ragazze in vari ambienti, poi la storia difficile di Akito cresciuto senza mamma che è morta dandolo alla luce, e ancora la debolezza del carattere di Sana mai affiorata. La vita di Sana inoltre mostra anche quanto sia obbligata a crescere prima del tempo e a prendere decisioni severe: una giovane e famosa attrice, che se prima gioiva della notorietà l'attimo dopo si ritrova in una trappola di critiche e giudizi che non lasciano vivere la propria vita.
Leggendo i vari volumi mi sono trovata coinvolta in molti dei sentimenti dei protagonisti che l'autrice sicuramente voleva comunicare, ho rivissuto l'amore adolescenziale che fa male, la gelosia, la solitudine e anche l'angoscia che si vive in quegli anni particolari.
Tutti questi argomenti forti sono accompagnati da tanta ironia e situazioni comiche che rendono la lettura scorrevole e molto piacevole, insomma è un manga che non manca di trama, emozioni, risate e coinvolgimento, sinceramente lo consiglio ad un pubblico che sia un po' più grande dei protagonisti e possa ricordare con un po di malinconia o con un sospiro di sollievo quell'età che segna la nostra crescita.