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Mizuho Suga è una ragazza distaccata da tutto ciò che la circonda e profondamente incompleta. Al primo anno di università si ritrova a dover investigare sul passato di Haruka Origuchi, una sua compagna di classe del liceo morta di malattia. Piano piano Mizuho incomincia a conoscere meglio sé stessa, ciò che le piace e quello che invece odia e le dà fastidio. Inizia ad accorgersi delle persone che le stanno accanto e dei loro desideri. Apparentemente sembrerebbe una ragazza insensibile, fredda e razionale; in realtà ha una sensibilità per nulla superficiale, ma molto molto fragile. E' volubile, emotiva e solo per difendersi da possibili dolori o emozioni negative non si coinvolge pienamente e con passione in tutto quello che fa. Il cambiamento giunge quando torna nella sua vita un ragazzo, Hikaru Narumi, al quale si era legata con affetto al liceo, apparentemente lasciandosi trasportare dagli eventi, presa da una forte curiosità per lui. Narumi è considerato da tutti uno sciupafemmine, un ragazzo scansafatiche e privo di tatto. Mizuho, nonostante sappia queste cose di lui, ne è attratta e vuole conoscerlo meglio. Lei è il tipo che "pur sapendo di aver preso l'autobus sbagliato, resta comunque a bordo."
La storia è un giallo, una ricerca verso la verità compiuta da un gruppo di ragazzi tra i 19 e i 20 anni che si mostrano per quello che sono, con i loro difetti e le loro insicurezze. In ognuno di loro è possibile scoprire un pezzo, un frammento del loro carattere in cui ritrovare qualcosa di familiare e conosciuto. E' questa l'attrattiva maggiore di questo shojo fuori dalle linee: le sfaccettature e la complessità della caratterizzazione dei personaggi.
La Ashihara dopo "la Clessidra" non delude affatto! Il plot può apparire confuso, ma come i pezzi di un puzzle si incastrano per dar forma a un disegno completo, così i fili della trama si intrecciano volume dopo volume e danno vita ad un'opera davvero interessante!