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8.0/10
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Il mercato del fumetto coreano è davvero notevole, soprattutto dopo lo sdoganamento culturale degli ultimi anni. Oramai non è più solo il giappone ad avere il monopolio dell'editoria orientale e a guardare un'opera come "Jackals" si capisce il perchè. Sostenuti da un editore non da poco come Square Enix, Kim Byung Jin e Shinya Murata sfornano un lavoro che a conti fatti non aggiunge nulla al genere seinen, piuttosto rubacchia di qua e di là idee altrui e le propone in questi sette volumetti. E allora come mai un voto così alto, chiederete; semplice: "Jackals" ripropone ciò che è già stato visto e scritto in maniera magistrale e si fa leggere con piacere ed entusiasmo.

Il plot narrativo è molto semplice: Cicero City è un centro urbano in espansione nell'Inghilterra di fine '800 e come tutte le grandi città è meta di immigrazione nonchè di grande caos politico e amministrativo. In questo ambiente marcio e corrotto agiscono i Jackals, un gruppo di assassini indipendenti che lavorando al di fuori di tutte le organizzazioni criminali presenti sul territorio. Le vicende ruoteranno attorno a Nicol e alla violenta battaglia da lui intrapresa contro i Gabriella, gruppo criminale che nel perseguire il proprio piano di conquista della città decide di eliminare tutti i Jackal rimasti di cui il giovane fa parte.

Nei sette volumi che ne compongono l'opera completa, "Jackals" scorre piacevolmente fra azione serrata, complotti ed intrighi politici, facendo passare in secondo piano le citazioni grafiche fin troppo palesi (il protagonista è stato concepito sul modello di Dante in "Devil May Cry", le atmosfere sono state già abbondantemente usate in manga come "D-Gray Man" e l'arma usata da Nicol è decisamente rubacchiata dall'ammazzadraghi di Guts in "Berserk"). Un manwha che entusiasma sul piano narrativo pur non facendo gridare al miracolo riguardo l'originalità delle idee. Inoltre il numero di volumi è quello giusto affinchè venga la voglia di leggere il tutto più di una volta. Mainstream ma non troppo.