Recensione
Codename Sailor V
7.0/10
Code name wa Sailor V è un manga della Sensei Naoko Takeuchi pubblicato sulla rivista Run Run nel 1991.
In pratica è il prequel di un altro manga famoso della Sensei Takeuchi, cioè Sailor Moon che diventerà poi un successo mondiale copiato più o meno da tutti.
La storia di Sailor V in generale si conosce, riceve i suoi poteri e l'abilità di trasformarsi dal gatto spaziale Artemis, prima delle altre guerriere senshi, combatte l'invasione aliena del gruppo denominato Dark Kingdom nella ricerca delle sue compagne e della principessa della luna.
Quello che però colpisce maggiormente e che in questa versione Sailor V, che nella vita di tutti i giorni si chiama Minako Aino, è una ragazza solare, divertente, svogliata nello studio, con la passione per lo sport, sognatrice e anche attaccabrighe, un immagine molto diversa della Minako seria e leader che si impara a conoscere, sopratutto nei primi volumi, in Sailor Moon.
Lei, all'inizio, è quasi un "clone" di Usagi/SailorMoon anche se molto meno irritabile, che si trova suo malgrado invischiata in una missione che le è stata "forzatamente" affidata, ma che prende inizialmente sottogamba come se fosse un gioco, continuando a vivere la sua vita con estrema naturalezza ed ironia, approfittando anche dei vantaggi che i nuovi poteri le hanno concesso.
Così facendo Minako inizia a combattere le forze aliene che vogliono l'energia degli esseri umani, per invadere il nostro pianeta, non rinunciando alla sua dose di ironia e continui flirt amorosi per ogni esponente del genere maschile.
Pian piano, nel corso della storia, Minako comincerà a maturare e prendere coscienza della sua vita passata, accettando la sua missione e rinunciando a qualcosa che per lei, nel corso dell'intera opera, sembrava la sola cosa importante.
A differenza dell'opera principale (Sailor Moon) questa è di gran lunga più ironica e divertente e non risente di quella velocità di concludere la trama che si notava soprattutto nei primi numeri si Sailor Moon, ogni episodio per lo più autoconclusivo si sviluppa in maniera simile ma la storia in sé non ne risente, anzi crea quella lettura piacevole, disimpegnata che attira il lettore, anche grazie al tratto della Takeuchi, e non lo annoia.
Nel corso della storia si farà la conoscenza di personaggi che faranno poi da "modelli" per altri personaggi in Sailor Moon (come il secchione Amano che diventerà poi Umino).
Si rivedranno personaggi a noi familiari come Furuhata commesso della sala giochi che frequentano sia Minako che Usagi, che sporadicamente le altre Sailor Senshi che non ancora risvegliate si incroceranno tra di loro senza sapere quello che il futuro gli riserva.
Il tratto della Takeuchi è come sempre molto pulito e arioso per quanto riguarda la costruzione delle tavole, i personaggi sono ben "abbozzati" psicologicamente, ed i corpi sono sempre molto longilinei e filiformi ma pur sempre morbidi, con occhioni luccicanti e chiome fluenti, che devo fare sono di parte lo stile della Sensei mi piace!
Come in Sailor Moon gli alieni sono appena abbozzati e "sporchi" ma che danno bene l'idea di chi abbiamo di fronte.
Quest'opera è arrivata in Italia nel 1997 pubblicata dalla Star Comics nella rivista/contenitore Amici, per poi essere ripubblicata, dopo che i diritti sono stati sbloccati, dalla Gp Publishing in due corposi volumetti con pagine a colori e nuove copertine ridisegnate per l'occasione.
Consiglio quest'opera a tutti i fan di Sailor Moon, sia nuovi che di vecchia data, ma lo consiglio anche a tutti quelli che snobbato il genere maghette/guerriere (come odio questo termine) perché a differenza di Sailor Moon, che presenta si qualche pecca nella storia, Sailor V è una lettura piacevole, leggera che potrà appassionare anche chi non è un fan della serie principale, è poi sono solo due volumi direi che si può fare, perché che lo vogliate o no la Takeuchi con queste due opere ha cambiato il modo di vedere lo shoujo tracciando un nuovo filone e genere copiato da tutti.
Perciò buona lettura!
In pratica è il prequel di un altro manga famoso della Sensei Takeuchi, cioè Sailor Moon che diventerà poi un successo mondiale copiato più o meno da tutti.
La storia di Sailor V in generale si conosce, riceve i suoi poteri e l'abilità di trasformarsi dal gatto spaziale Artemis, prima delle altre guerriere senshi, combatte l'invasione aliena del gruppo denominato Dark Kingdom nella ricerca delle sue compagne e della principessa della luna.
Quello che però colpisce maggiormente e che in questa versione Sailor V, che nella vita di tutti i giorni si chiama Minako Aino, è una ragazza solare, divertente, svogliata nello studio, con la passione per lo sport, sognatrice e anche attaccabrighe, un immagine molto diversa della Minako seria e leader che si impara a conoscere, sopratutto nei primi volumi, in Sailor Moon.
Lei, all'inizio, è quasi un "clone" di Usagi/SailorMoon anche se molto meno irritabile, che si trova suo malgrado invischiata in una missione che le è stata "forzatamente" affidata, ma che prende inizialmente sottogamba come se fosse un gioco, continuando a vivere la sua vita con estrema naturalezza ed ironia, approfittando anche dei vantaggi che i nuovi poteri le hanno concesso.
Così facendo Minako inizia a combattere le forze aliene che vogliono l'energia degli esseri umani, per invadere il nostro pianeta, non rinunciando alla sua dose di ironia e continui flirt amorosi per ogni esponente del genere maschile.
Pian piano, nel corso della storia, Minako comincerà a maturare e prendere coscienza della sua vita passata, accettando la sua missione e rinunciando a qualcosa che per lei, nel corso dell'intera opera, sembrava la sola cosa importante.
A differenza dell'opera principale (Sailor Moon) questa è di gran lunga più ironica e divertente e non risente di quella velocità di concludere la trama che si notava soprattutto nei primi numeri si Sailor Moon, ogni episodio per lo più autoconclusivo si sviluppa in maniera simile ma la storia in sé non ne risente, anzi crea quella lettura piacevole, disimpegnata che attira il lettore, anche grazie al tratto della Takeuchi, e non lo annoia.
Nel corso della storia si farà la conoscenza di personaggi che faranno poi da "modelli" per altri personaggi in Sailor Moon (come il secchione Amano che diventerà poi Umino).
Si rivedranno personaggi a noi familiari come Furuhata commesso della sala giochi che frequentano sia Minako che Usagi, che sporadicamente le altre Sailor Senshi che non ancora risvegliate si incroceranno tra di loro senza sapere quello che il futuro gli riserva.
Il tratto della Takeuchi è come sempre molto pulito e arioso per quanto riguarda la costruzione delle tavole, i personaggi sono ben "abbozzati" psicologicamente, ed i corpi sono sempre molto longilinei e filiformi ma pur sempre morbidi, con occhioni luccicanti e chiome fluenti, che devo fare sono di parte lo stile della Sensei mi piace!
Come in Sailor Moon gli alieni sono appena abbozzati e "sporchi" ma che danno bene l'idea di chi abbiamo di fronte.
Quest'opera è arrivata in Italia nel 1997 pubblicata dalla Star Comics nella rivista/contenitore Amici, per poi essere ripubblicata, dopo che i diritti sono stati sbloccati, dalla Gp Publishing in due corposi volumetti con pagine a colori e nuove copertine ridisegnate per l'occasione.
Consiglio quest'opera a tutti i fan di Sailor Moon, sia nuovi che di vecchia data, ma lo consiglio anche a tutti quelli che snobbato il genere maghette/guerriere (come odio questo termine) perché a differenza di Sailor Moon, che presenta si qualche pecca nella storia, Sailor V è una lettura piacevole, leggera che potrà appassionare anche chi non è un fan della serie principale, è poi sono solo due volumi direi che si può fare, perché che lo vogliate o no la Takeuchi con queste due opere ha cambiato il modo di vedere lo shoujo tracciando un nuovo filone e genere copiato da tutti.
Perciò buona lettura!