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Benvenuti nel regno dell'humor nero, anzi, nerissimo! Il tema dominante del manga, e si evince chiaramente dal titolo, è la morte. I personaggi dell'opera si muovono con grande disinvoltura tra i morti e la Morte, consumati e rotti a tutte le esperienze sanguinolente e/o soprannaturali con una nonchalance notevole. Già, i personaggi: abbiamo a che fare con un gruppo di persone, chi più chi meno, veramente sgangherato, alcuni al limite del ricovero coatto in clinica psichiatrica, ma che evidentemente il destino ha fatto incontrare proprio per questo motivo.

Ora, la struttura narrativa dell'opera è forse un po' troppo frammentata, essendoci in ogni volumetto due o più storie autoconclusive, e questo non gioca certo a suo favore, per lo meno dal mio punto di vista. L'autore ha solo vagamente accennato a un canovaccio di fondo che dovrebbe legare tutto l'intreccio narrativo, ma finora non si è visto niente di concreto. Se così non fosse, questo per me sarebbe un limite piuttosto gravoso sull'insieme dell'opera.

La qualità dei disegni non è del tutto di mio gradimento: buoni gli sfondi e tutto ciò che è inanimato, ma trovo un po' carente, opinione personalissima, il disegno dei personaggi in carne ed ossa, in particolare quelli femminili.

In conclusione, opera gradevole ma non eccelsa, che ha punti di forza nell'ironia e nel modo, talvolta un po' naif, in cui vengono presentate situazioni e ambientazioni che certo leggere non sarebbero. Provate a dargli un'occhiata se ne avete l'occasione.