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Il capolavoro di Dante Alighieri rivive nel tratto di Go Nagai, artista celebre per i suoi lavori come mangaka.

Il viaggio ultraterreno del poeta fiorentino viene illustrato, nei passaggi fondamentali del suo itinerario attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso, dal magnifico tratto dell'autore nipponico, riprendendo anche le magnifiche incisioni di Gustave Doré per illustrare i più significativi momenti del racconto, come l'episodio di Paolo e Francesca, oppure la visione spaventosa di Satana, o ancora la solennità della figura di Beatrice, che, per quanto appaia molto più sensuale di come ce la presenta Dante nelle sue opere, come appunto la Commedia, o la Vita Nova, appare comunque come un personaggio fondamentale nell'ambito della comprensione dell'opera.
E', forse, il capolavoro di Nagai, dato che in quest'opera, finalmente, tutta la ammirazione che il maestro non ha mai fatto mistero di nutrire per la Commedia e per le opere romantiche, come i disegni del Blake, converge fino a formare un'opera di grande impatto visivo e di grande pregio.

L'unica nota negativa che mi sento in dovere di muovere al lavoro, altrimenti impeccabile, è la scarsa attenzione, o meglio, l'occhiata sfuggente che Nagai da al Paradiso, molto probabilmente perché non aveva teamtiche che lo interessassero, o forse perché è il regno ultraterrreno di più difficile comprensione per un pubblico vasto, e ha quindi preferito evitare di danneggiare la sua visione della commedia.
In conclusione, un lavoro fantastico e degno di figurare accanto all'originale dantesco.