Recensione
Fairy Tail
5.0/10
Una delusione. Premetto che non ho letto l'opera prima dell'autore, "Rave the Groove Adventure", ma in generale amo abbastanza il genere shonen fantasy: mi sono avvicinata ai manga leggendo per caso un numero di "Dai no Daiboken", quindi mi dispiace veramente dare un voto basso a quest'opera.
I primi numeri sono davvero carini: il duo Natsu - Lucy è spassosissimo, e l'idea delle varie gilde di magia sparse per il mondo è originale. Non avendo letto l'opera precedente, tra l'altro, non ho potuto constatare eventuali somiglianze con alcuni personaggi di Rave, per cui ho apprezzato molto l'ingresso nella storia anche di Gray e soprattutto di Elsa, il cui personaggio tra i principali è sicuramente quello di maggiore spessore.
Peccato che man mano che si procede, gli archi narrativi sono uno peggio dell'altro: come già scritto anche da altri, si entra nel ciclo infinito di "nuovo nemico - sconfitta iniziale dei protagonisti - power up dei protagonisti - Natsu che sconfigge il capo dei cattivi - conclusione". Peccato però che il cosiddetto power up non venga ottenuto attraverso lunghi allenamenti o chissà quale espediente narrativo: no, al personaggio di turno basta decantare (al cattivo!) l'importanza dell'amicizia e voilà, il gioco è fatto, improvvisamente si inventano una nuova tecnica potentissima e fine dello scontro.
Ripeto, mi sono avvicinata ai manga leggendo "Dai no Daiboken" e, mi spiace dirlo, ma era un manga di tutt'altro livello rispetto a Fairy Tail! Un vero e proprio romanzo di formazione, come ormai purtroppo non ne fanno più.
Gli ho concesso fino al volume 31, ma ormai ho perso le speranze... droppato (e dalle recensioni che ho letto, non penso recupererò nemmeno "Rave the Groove Adventure").
I primi numeri sono davvero carini: il duo Natsu - Lucy è spassosissimo, e l'idea delle varie gilde di magia sparse per il mondo è originale. Non avendo letto l'opera precedente, tra l'altro, non ho potuto constatare eventuali somiglianze con alcuni personaggi di Rave, per cui ho apprezzato molto l'ingresso nella storia anche di Gray e soprattutto di Elsa, il cui personaggio tra i principali è sicuramente quello di maggiore spessore.
Peccato che man mano che si procede, gli archi narrativi sono uno peggio dell'altro: come già scritto anche da altri, si entra nel ciclo infinito di "nuovo nemico - sconfitta iniziale dei protagonisti - power up dei protagonisti - Natsu che sconfigge il capo dei cattivi - conclusione". Peccato però che il cosiddetto power up non venga ottenuto attraverso lunghi allenamenti o chissà quale espediente narrativo: no, al personaggio di turno basta decantare (al cattivo!) l'importanza dell'amicizia e voilà, il gioco è fatto, improvvisamente si inventano una nuova tecnica potentissima e fine dello scontro.
Ripeto, mi sono avvicinata ai manga leggendo "Dai no Daiboken" e, mi spiace dirlo, ma era un manga di tutt'altro livello rispetto a Fairy Tail! Un vero e proprio romanzo di formazione, come ormai purtroppo non ne fanno più.
Gli ho concesso fino al volume 31, ma ormai ho perso le speranze... droppato (e dalle recensioni che ho letto, non penso recupererò nemmeno "Rave the Groove Adventure").