Recensione
Code: Breaker
6.0/10
Recensione di Oblivioner
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Akimine Kamijyo, celebre mangaka autore dell'altrettanto celebre "Samurai Deeper: Kyo", ritorna sulla scena con un manga destinato a far discutere, "Code: Breaker".
Questo Shounen di ben 26 volumi racconta le vicende di Sakura Sakurakouji, ragazza ingenua e con uno spiccato senso di giustizia, che improvvisamente vede sconvolta la sua finora pacifica esistenza non appena scopre l'esistenza dei fantomatici Code: Breaker, coloro che non esistono. Costoro giudicano ed eliminano coloro che la legge non può giudicare e protoggono quelli che la legge non riuscirebbe a proteggere. Uno di questi, il vero protagonista del manga, Rei Ogami, finisce per dover sorvegliare Sakura da vicino e a farsi accompagnare nelle sue missioni di assassinio. L'insolito gruppo si accresce con l'arrivo di nemici diversi e altri Code: Breaker, tutti dotati di poteri speciali.
Il disegno sembra essere leggermente cambiato dai tempi di "Samurai Deeper", ma non necessariamente in meglio. Rispetto all'opera precedente i fondali sono meno curati e le ambientazioni ripetitive. Anche i personaggi sembrano avere vivide somiglianze con i protagonisti di "Kyo", non solo estetiche ma anche caratteriali.
Ed è questo il vero e proprio problema di "Code: Breaker". Situazioni, personaggi e intreccio sono terribilmente ripetitivi e sanno di già visto. Sakura Sakurakouji è decisamente l'evoluzione di Yuya. Come lei, ha un seno prosperoso, costante oggetto di battute squallide e fan service spudorato, e una forza spropositata. Rei Ogami, invece è identico a Kyo dagli occhi di demone, solo con meno carisma. Allo stesso modo Toki ricorda da vicino Akira, e Yuki è identico ad Hotaru...insomma, così via.
Se la somiglianza con i personaggi potrebbe essere anche perdonata, è l'intreccio che non convince e copia idee precedenti. Il "Ricercato" viene presentato esattamente come il "Signore" di "Samurai Deeper" e per non rivelare immediatamente il nome viene usato lo stesso escamotage narrativo: "La persona che vai cercando", perifrasi sciocca quanto irritante, è praticamente uguale a "La persona che desideri incontrare"...e ancora una volta Sakura nasconde un passato misterioso (ma che non ricorda), così come Yuya Shiina. Insomma, potrei continuare a lungo su questo tono, elencando le grezze somiglianze di un manga altrimenti più che decente.
Se non avete letto "Samurai Deeper" allora potreste anche non rimanere delusi dalla sua brutta copia, ma, francamente, non vedo perchè non preferire la prima opera di Kamijyo a questa minestra riscaldata. Secondariamente, il volumetto è uno dei peggiori della Planet Manga, e ha il tragico difetto di scollarsi dopo alcune letture. Non ne vale la pena, credetemi.
Questo Shounen di ben 26 volumi racconta le vicende di Sakura Sakurakouji, ragazza ingenua e con uno spiccato senso di giustizia, che improvvisamente vede sconvolta la sua finora pacifica esistenza non appena scopre l'esistenza dei fantomatici Code: Breaker, coloro che non esistono. Costoro giudicano ed eliminano coloro che la legge non può giudicare e protoggono quelli che la legge non riuscirebbe a proteggere. Uno di questi, il vero protagonista del manga, Rei Ogami, finisce per dover sorvegliare Sakura da vicino e a farsi accompagnare nelle sue missioni di assassinio. L'insolito gruppo si accresce con l'arrivo di nemici diversi e altri Code: Breaker, tutti dotati di poteri speciali.
Il disegno sembra essere leggermente cambiato dai tempi di "Samurai Deeper", ma non necessariamente in meglio. Rispetto all'opera precedente i fondali sono meno curati e le ambientazioni ripetitive. Anche i personaggi sembrano avere vivide somiglianze con i protagonisti di "Kyo", non solo estetiche ma anche caratteriali.
Ed è questo il vero e proprio problema di "Code: Breaker". Situazioni, personaggi e intreccio sono terribilmente ripetitivi e sanno di già visto. Sakura Sakurakouji è decisamente l'evoluzione di Yuya. Come lei, ha un seno prosperoso, costante oggetto di battute squallide e fan service spudorato, e una forza spropositata. Rei Ogami, invece è identico a Kyo dagli occhi di demone, solo con meno carisma. Allo stesso modo Toki ricorda da vicino Akira, e Yuki è identico ad Hotaru...insomma, così via.
Se la somiglianza con i personaggi potrebbe essere anche perdonata, è l'intreccio che non convince e copia idee precedenti. Il "Ricercato" viene presentato esattamente come il "Signore" di "Samurai Deeper" e per non rivelare immediatamente il nome viene usato lo stesso escamotage narrativo: "La persona che vai cercando", perifrasi sciocca quanto irritante, è praticamente uguale a "La persona che desideri incontrare"...e ancora una volta Sakura nasconde un passato misterioso (ma che non ricorda), così come Yuya Shiina. Insomma, potrei continuare a lungo su questo tono, elencando le grezze somiglianze di un manga altrimenti più che decente.
Se non avete letto "Samurai Deeper" allora potreste anche non rimanere delusi dalla sua brutta copia, ma, francamente, non vedo perchè non preferire la prima opera di Kamijyo a questa minestra riscaldata. Secondariamente, il volumetto è uno dei peggiori della Planet Manga, e ha il tragico difetto di scollarsi dopo alcune letture. Non ne vale la pena, credetemi.