Recensione
Ushio e Tora
10.0/10
La trama all'inizio potrebbe sembrare banale, ma col proseguire della storia si arricchisce di elementi originali, e spesso il modo in cui i nostri protagonisti riescono a tirarsi fuori dalle brutte situazioni non è per nulla scontato. Niente viene lasciato al caso e nessun elemento viene trascurato o dimenticato; non ci sono incoerenze; tutti gli elementi sono armoniosi e ben inseriti.
Non mancano i momenti leggeri e divertenti, specie tra Ushio e Tora. Essi contribuiscono ad alleggerire l'atmosfera, ma senza essere eccessivi: ci sono i momenti per essere seri e quelli per far ridere.
Ciò che rende fantastico questo manga è il finale: mentre leggevo la prima parte pensavo sì che fosse un manga interessante, ma non ero al punto da definirlo un capolavoro; tuttavia il finale ha piazzato questo manga nella mia classifica di quelli più belli. Esso però non viene così dal nulla; per costruirlo tutta la parte prima è necessaria. Vi renderete quindi conto che molti episodi, o cose, che sembravano fini a se stessi o marginali, in realtà hanno significato e fanno parte di un grande disegno.
Subito dopo averlo terminato, Ushio e Tora è diventato quindi uno dei miei manga preferiti.
I personaggi sono numerosi e aumentano col passare dei capitoli, ma sono tutti molto ben caratterizzati, sia umani che mostri. Gli stessi mostri non hanno un ruolo marginale, ma diventano loro stessi parte fondamentale della storia (lo capirete meglio leggendo).
Se Ushio può ricordare abbastanza il tipico protagonista shonen, non si può dire lo stesso per Tora, che ha un ruolo molto atipico e, anche quando pensate di averlo capito, continua a sorprendere nella sua personalità e modo di agire. Ci si affeziona molto ai personaggi.
Il disegno migliora lungo la storia, anche se chiaramente parliamo di una serie dei primi anni '90; lo stile, quindi, è tipico di quel periodo. Si adatta comunque alla storia e alle azioni descritte; il tratto migliora sempre più, diventando in certe scene molto particolareggiato.
L'edizione purtroppo risente sia dell'età sia del fatto di essere passata per due editori, quindi specie nei volumi Granata Press tendono a scollarsi le copertine; quelli Starcomics invece denotano una maggiore cura, anche se sono nel classico formato anni '90 senza sovraccoperta e molto essenziale. Cambia anche il numero di pagine: a un certo punto della storia si passa da cento e qualcosa a duecento pagine, quindi i 14+33 volumi, in realtà, se dovessero essere tutti composti duecento 200 pagine, sarebbero meno.
Prima di arrivare al finale non gli avrei mai dato 10 ma, dopo averlo letto e aver anche capito come tutta la parte precedente concorra a crearlo, il 10 viene spontaneo.
Lo consiglierei davvero a tutti; non mi sento di fare delle distinzioni tra tipologie di pubblico.
Non mancano i momenti leggeri e divertenti, specie tra Ushio e Tora. Essi contribuiscono ad alleggerire l'atmosfera, ma senza essere eccessivi: ci sono i momenti per essere seri e quelli per far ridere.
Ciò che rende fantastico questo manga è il finale: mentre leggevo la prima parte pensavo sì che fosse un manga interessante, ma non ero al punto da definirlo un capolavoro; tuttavia il finale ha piazzato questo manga nella mia classifica di quelli più belli. Esso però non viene così dal nulla; per costruirlo tutta la parte prima è necessaria. Vi renderete quindi conto che molti episodi, o cose, che sembravano fini a se stessi o marginali, in realtà hanno significato e fanno parte di un grande disegno.
Subito dopo averlo terminato, Ushio e Tora è diventato quindi uno dei miei manga preferiti.
I personaggi sono numerosi e aumentano col passare dei capitoli, ma sono tutti molto ben caratterizzati, sia umani che mostri. Gli stessi mostri non hanno un ruolo marginale, ma diventano loro stessi parte fondamentale della storia (lo capirete meglio leggendo).
Se Ushio può ricordare abbastanza il tipico protagonista shonen, non si può dire lo stesso per Tora, che ha un ruolo molto atipico e, anche quando pensate di averlo capito, continua a sorprendere nella sua personalità e modo di agire. Ci si affeziona molto ai personaggi.
Il disegno migliora lungo la storia, anche se chiaramente parliamo di una serie dei primi anni '90; lo stile, quindi, è tipico di quel periodo. Si adatta comunque alla storia e alle azioni descritte; il tratto migliora sempre più, diventando in certe scene molto particolareggiato.
L'edizione purtroppo risente sia dell'età sia del fatto di essere passata per due editori, quindi specie nei volumi Granata Press tendono a scollarsi le copertine; quelli Starcomics invece denotano una maggiore cura, anche se sono nel classico formato anni '90 senza sovraccoperta e molto essenziale. Cambia anche il numero di pagine: a un certo punto della storia si passa da cento e qualcosa a duecento pagine, quindi i 14+33 volumi, in realtà, se dovessero essere tutti composti duecento 200 pagine, sarebbero meno.
Prima di arrivare al finale non gli avrei mai dato 10 ma, dopo averlo letto e aver anche capito come tutta la parte precedente concorra a crearlo, il 10 viene spontaneo.
Lo consiglierei davvero a tutti; non mi sento di fare delle distinzioni tra tipologie di pubblico.