logo GamerClick.it

-

Manga pieno di gag comiche divertenti e dai toni totalmente demenziali. È riuscito a farmi ridere dall'inizio fin (quasi) alla fine.

Aoshima è un semplice liceale un po' sfigato che si accompagna ad una serie di amici sfortunatamente per lui ancora più reietti e nerd, i quali si riuniscono in una sorta di loggia massonica che disdegna la socialità scolastica ed ha come principale scopo l'abbattimento di Dobashi, compagno di classe belloccio e popolare tra le altre teenager; da cui il nome di Dobashi Brigade.
Aoshima ha una cotta per l'eroina della scuola, Wagatsuma, bella e prestante negli sport, e sembra che inspiegabilmente, nonostante le grandi differenze caratteriali, nel futuro saranno legati: infatti Aoshima ha acquisito una capacità che lo fa viaggiare per piccoli lassi temporali nel tempo, così da poter verificare personalmente questo accadimento. Ogni qual volta però certi avvenimenti si verificano nel presente, il futuro si modifica in meglio o in peggio a seconda dei casi...

Come già detto l'opera si pone su un filone nettamente comico e il povero Aoshima, che cerca di essere un ragazzo normale e vuole mettersi in vista agli occhi della ragazza per cui stravede, è invece sempre risucchiato nelle stranezze degli amici della Dobashi Brigade, con risultati totalmente esilaranti; il bello poi è che nei vari sketch comici che ricreano la setta di amici liceali - improntati se vogliamo sullo style dei nerd della comedy Big Bang Theory, seppure in salsa giapponese - vengono fatte parecchie citazioni sia dal mondo degli anime e dei manga che della cultura popolare giapponese, non mancando mai quel pizzico di spirito critico. I singoli capitoli, invece, prendono sempre il titolo di classici della musica pop e rock del passato.

La trama fondamentalmente non conta: l'opera è riuscita proprio nell'avvicendarsi di episodi unici auto-conclusivi, che fanno quasi sempre sbellicare dalle risate. Solo sul finire ci si riconduce sul filone iniziale della trama, tradendo un po' lo spirito comico dell'opera .
Mentre dall'inizio fino ad oltre metà della storia viene impiegato uno stile di disegno più semplice e tondeggiante, adatto ai visi adolescenziali dei protagonisti, nei capitoli finali si assiste ad un'inversione di tendenza con uno stile più maturo, che però secondo me meno si addice alla comicità dell'opera ed è anche meno nelle corde dell'autore, in quanto dal tratto un po' incerto e meno definito.

Il tutto si conclude con il capitolo 98, evidentemente in maniera forzata, forse per un mancato successo commerciale e di pubblico. Peccato, perché mi aveva regalato parecchi sorrisi ed era riuscito a portare una comicità fresca ed originale; comunque è molto carino e consigliato a chi vuole fare una lettura spensierata e spassosa. Sarebbe piacevole vedere un giorno quest'opera attualmente inedita sugli scaffali delle fumetterie italiane, anche se ne dubito fortemente dato che è un titolo che non si è sentito nominare neanche nelle cronache giapponesi, e che più che altro è apprezzato in rete.