Recensione
Peace Maker (Nanae Chrono)
9.0/10
Recensione di TryToGuessWho
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"Una storia con un grande potenziale". Credo sia stato un po' il pensiero di tutti quelli che lo abbiano letto.
Che i Giapponesi siano orgogliosi in maniera smodata rispetto alla loro storia nazionale non è una novità. Nel corso degli anni abbiamo avuto serie ambientate in ogni epoca storica, con picchi d'attenzione per l'era Sengoku e, come in questo caso, il periodo dell'ultima guerra civile. Come spesso accade, il contenuto è stato molto romanzato, ma in modo intelligente. Lo spazio lasciato al protagonista, ragazzino di quindici anni assillato dal ricordo della morte dei genitori, non è un trito cliché di angst, flashback tristi e pacche sulle spalle, quanto un vero e proprio viaggio emotivo in cui si troverà più volte faccia a faccia con i suoi demoni (interiori e non) con risvolti assolutamente umani, realistici e drammatici.
Anche gli atri personaggi sono ottimamente caratterizzati, sia caratterialmente che per il disegno. Una cosa da apprezzare è il fatto che il protagonista non sia costantemente il centro dell'attenzione della trama. Il manga è comunque "una storia nella storia degli Shinsengumi", come riportato scritto alla fine di ogni volume, e il risultato è quello di una storia ottimamente costruita, seppur appunto romanzata in alcuni punti. (Per intenderci: Nanae Chrono è nota per essere autrice di Boy's Love. Credo sia una cosa necessaria da sapersi seppure, nonostante gli ammiccamenti al genere siano presenti, non risultano fuori luogo o esagerati)
Peace Maker è per me una di quelle storie speciali. Uno di quei manga che a distanza di tempo mi ritrovo a leggere con lo stesso entusiasmo della prima volta. Sarà perché Nanae Chrono, qui relativamente agli inizi, già presentava un tratto molto personale e piacevole.
Sarà per il modo in cui viene trattata la vicenda. Sequenze frenetiche e violente molto emozionanti alternate a momenti di pace e leggerezza, umorismo mai fuori luogo e un buon ricambio dei personaggi - a ognuno viene lasciato il suo ruolo e il suo spazio. Il protagonista non è necessariamente presente o risolutivo in ogni scena importante.
Sta di fatto che siamo di fronte a un ottimo manga, di quelli che andrebbero consigliati a ogni occasione possibile e che, purtroppo, non credo abbia avuto il successo che meritava.
Voto 9, e non quindi il massimo, semplicemente perché qui ci troviamo di fronte solo alla prima parte della storia. Il sequel, "Peace Maker Kurogane", purtroppo non ha ancora visto la luce qui in Italia, e non ho ancora finito di domandarmi il perché.
Che i Giapponesi siano orgogliosi in maniera smodata rispetto alla loro storia nazionale non è una novità. Nel corso degli anni abbiamo avuto serie ambientate in ogni epoca storica, con picchi d'attenzione per l'era Sengoku e, come in questo caso, il periodo dell'ultima guerra civile. Come spesso accade, il contenuto è stato molto romanzato, ma in modo intelligente. Lo spazio lasciato al protagonista, ragazzino di quindici anni assillato dal ricordo della morte dei genitori, non è un trito cliché di angst, flashback tristi e pacche sulle spalle, quanto un vero e proprio viaggio emotivo in cui si troverà più volte faccia a faccia con i suoi demoni (interiori e non) con risvolti assolutamente umani, realistici e drammatici.
Anche gli atri personaggi sono ottimamente caratterizzati, sia caratterialmente che per il disegno. Una cosa da apprezzare è il fatto che il protagonista non sia costantemente il centro dell'attenzione della trama. Il manga è comunque "una storia nella storia degli Shinsengumi", come riportato scritto alla fine di ogni volume, e il risultato è quello di una storia ottimamente costruita, seppur appunto romanzata in alcuni punti. (Per intenderci: Nanae Chrono è nota per essere autrice di Boy's Love. Credo sia una cosa necessaria da sapersi seppure, nonostante gli ammiccamenti al genere siano presenti, non risultano fuori luogo o esagerati)
Peace Maker è per me una di quelle storie speciali. Uno di quei manga che a distanza di tempo mi ritrovo a leggere con lo stesso entusiasmo della prima volta. Sarà perché Nanae Chrono, qui relativamente agli inizi, già presentava un tratto molto personale e piacevole.
Sarà per il modo in cui viene trattata la vicenda. Sequenze frenetiche e violente molto emozionanti alternate a momenti di pace e leggerezza, umorismo mai fuori luogo e un buon ricambio dei personaggi - a ognuno viene lasciato il suo ruolo e il suo spazio. Il protagonista non è necessariamente presente o risolutivo in ogni scena importante.
Sta di fatto che siamo di fronte a un ottimo manga, di quelli che andrebbero consigliati a ogni occasione possibile e che, purtroppo, non credo abbia avuto il successo che meritava.
Voto 9, e non quindi il massimo, semplicemente perché qui ci troviamo di fronte solo alla prima parte della storia. Il sequel, "Peace Maker Kurogane", purtroppo non ha ancora visto la luce qui in Italia, e non ho ancora finito di domandarmi il perché.