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Doctor Du Ming è un manhwa scritto a quattro mani da Hang Jinglong e ZHANG Jing, e impreziosito dagli splendidi disegni di quest'ultima.

Du Ming, giovane anestetista di un grande ospedale cinese, è perseguitato dal ricordo di Zhang Qian, una giovane ragazza del suo corso di cui lui era perdutamente innamorato, affascinato dalla sua incredibile bellezza e dalla particolare aura emanata.
Dopo la laurea, i due continuano a tenersi in contatto, fino a che un giorno il dottore non riceve una terribile notizia. Zhang Qian si è suicidata.

Perché? Cosa può averla spinta a quel tragico gesto?
Ha inizio per il lettore un viaggio frammentato, caotico e illusorio per tentare di ricostruire gli avvenimenti.
Doctor Du Ming non è una lettura facile. Non è né immediata né rilassante, ma risulta particolarmente stimolante e indicata a chi non vuole restare indifferente alla lettura di un fumetto.
Le atmosfere cupe e malinconiche permeano ogni singola pagina. Zhang Jing è una maestra assoluta del pennino, e ogni tavola disegnata dalla sua mano costringe il lettore ad esser ammirata per molti secondi. Soprattutto colpisce l'estrema espressività dei volti, in uno stile realistico, dettagliato e d'effetto, ma emergono anche le placide eppur soffocanti ambientazioni quotidiane.
Vi è una cura, una dedizione e una passione tangibile in quest'opera. Tramite carta, la giovane cinese riesce a render concrete le atmosfere decadenti, malinconiche e urbane di una Cina moderna immersa nel disagio, in una danza sfumata di luci ed ombre d'inchiostro.
La storia, pur presentandosi sotto forma episodica, utilizza un tempo misto. Ci vengono raccontate porzioni degli accaduti, lasciando un inquietante silenzio grafico-narrativo tra una transizione e l'altra, dove presente e passato si intrecciano senza distinti confini.
I dialoghi enigmatici e nebbiosi sono caratterizzati da un tono intimista e psicologico, e raggiungono l'apice nelle scene flashback dedicate ai due protagonisti.
Nel presente, l'uomo è devastato dal dolore, e tenta di dare una spiegazione al lutto, oppresso dai ricordi. Non vive per riempire il suo amore perduto, abbandonandosi al peccato; sa che la sofferenza lo perseguiterà per il resto dei suoi giorni e non sarà possibile alleviarla, perché lui non amerà mai altra donna se non Zhang Qian.
Nel passato, Zhang Qian non è vista come una donna ma più come un essere superiore intoccabile. In presenza della gente lurida e corrotta, traspare in lei invece un'essenza delicata, smarrita e fragile. Vede in Du Ming un essere puro, e la sua unica ragione di vita è sapere che esiste ancora qualcuno come lui al mondo. Questa molteplice realtà la costituisce, la rende ciò che è. Entrare dentro la sua mente criptica per il lettore sarà impossibile fino alla fine.
Il loro è un amore ideale e non carnale, che lei (non) vuole mantenere tale, perché si sente non adatta, e in quanto non pura nell'anima corromperebbe il protagonista. Lui, la gemma più pura di tutte, l'essere incontaminato, forse però non risplende di quella luce che la sua amata Zhang Qian vedeva.
Il messaggio dell'opera arriva nel commovente finale, impetuoso, intenso e nichilista: in un mondo dove non c'è più alcun essere puro, l'esistenza stessa perde significato.

Zhang Jing, disegnatrice classe 1983, all'epoca della realizzazione poco più che venticinquenne, dipinge sapientemente lo spettro di emozioni negative che attraversano la mente umana quando è immersa nel dolore, consegnando al lettore una delle più valide espressioni del fumetto cinese moderno.