Recensione
Death Note
7.0/10
Recensione di Tarlo Viola
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Una lettura davvero divertente, come poche me ne sono capitate. Raramente mi capita di voler rileggere un manga nel breve periodo, ma Death Note mostra tutta la bravura che i due autori hanno acquisito.
Death Note è intrigante, adrenalinico, riflessivo e sfrenato, una corsa di battute e sguardi taglienti, il fastidioso messaggio in cui è scritta la terribile verità: chiunque, chiunque può essere un assassino.
Questo è ciò che mi ha colpito di più: Light Yagami non è un eroe, non è nemmeno un antieroe, è assolutamente cattivo, un antagonista, un antagonista meravigliosamente realistico. E così seguiamo le vicende di questo ragazzo pieno di sé, assetato di potere e dall'infantilità che lui stesso non vuole ammettere. Light è un assassino, ma anche un ragazzo giapponese, e così cerca di giustificare i propri crimini attraverso la via più facile, ovvero incolpare i criminali che da sempre vengono etichettati dai media come gli unici malvagi possibili.
Sospendendo l'incredulità davanti a personaggi scostanti e forzature di trama sufficientemente leggere da abbuonare ci si ritrova alla cronaca autentica (seppur portata agli estremi) di un autentico serial killer. Il fascino trasgressivo del rivale poi, Elle, decora notevolmente la vicenda, rubando sorrisi davanti a quelle stranezze da umorismo giapponese che qui contrastano con la situazione assolutamente seria.
Sul lato grafico c'è poco da dire, l'abilità di Ohba nel narrare e nel disporre perfettamente le vignette e inquadrature lungo le tavole si fondono con lo stile di disegno sobrio e serioso di Obata. Un duo formidabile, insomma.
Penso che sia stata una scelta coraggiosa quella di serializzare un manga che fa del divertissement il suo cavallo di battaglia, tra tanti autori che cercano di fare gli speciali con messaggi profondi abusati o malamente presentati, O & O arrivano con un manga che accantona il contenuto per offrire al pubblico un fumetto leggero e senza pretese.
Da consigliare a chiunque.
Death Note è intrigante, adrenalinico, riflessivo e sfrenato, una corsa di battute e sguardi taglienti, il fastidioso messaggio in cui è scritta la terribile verità: chiunque, chiunque può essere un assassino.
Questo è ciò che mi ha colpito di più: Light Yagami non è un eroe, non è nemmeno un antieroe, è assolutamente cattivo, un antagonista, un antagonista meravigliosamente realistico. E così seguiamo le vicende di questo ragazzo pieno di sé, assetato di potere e dall'infantilità che lui stesso non vuole ammettere. Light è un assassino, ma anche un ragazzo giapponese, e così cerca di giustificare i propri crimini attraverso la via più facile, ovvero incolpare i criminali che da sempre vengono etichettati dai media come gli unici malvagi possibili.
Sospendendo l'incredulità davanti a personaggi scostanti e forzature di trama sufficientemente leggere da abbuonare ci si ritrova alla cronaca autentica (seppur portata agli estremi) di un autentico serial killer. Il fascino trasgressivo del rivale poi, Elle, decora notevolmente la vicenda, rubando sorrisi davanti a quelle stranezze da umorismo giapponese che qui contrastano con la situazione assolutamente seria.
Sul lato grafico c'è poco da dire, l'abilità di Ohba nel narrare e nel disporre perfettamente le vignette e inquadrature lungo le tavole si fondono con lo stile di disegno sobrio e serioso di Obata. Un duo formidabile, insomma.
Penso che sia stata una scelta coraggiosa quella di serializzare un manga che fa del divertissement il suo cavallo di battaglia, tra tanti autori che cercano di fare gli speciali con messaggi profondi abusati o malamente presentati, O & O arrivano con un manga che accantona il contenuto per offrire al pubblico un fumetto leggero e senza pretese.
Da consigliare a chiunque.