Recensione
Recensione di zettaiLara
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Haikara-san ga Tooru, ovvero "Passa la ragazza dal collo lungo, la ragazza alla moda". Non siamo però di fronte a sfilate di moda nei parterre più altolocati, ma nel Giappone degli anni '20, malinconico mélange in cui Oriente e Occidente cercavano un modo di convivere senza più grandi sfridi, ed anche periodo di conflitti armati troppo in fretta dimenticati. E' in questo sfondo che Benio conosce il giovane cui è stata promessa in sposa, ma per lei, che pure proviene da una famiglia di rigido stampo militare, la vita deve avere tutt'altro sapore: quello della libera scelta, di decisioni prese in autonomia sia a livello personale che lavorativo, senza mai affidare con svampita incoscienza le proprie responsabilità agli altri. Eppure nello stesso tempo il grande amore bussa con forza, inaspettato tanto quanto gli strascichi della guerra sul fronte sino-russo e così quando la ragazza rimane sola è tempo di rimboccarsi le maniche e dimostrare al mondo cosa può fare una vera ragazza alla moda.
E' una ragazza che si trova un lavoro, un po' pasticciona a causa dell'eccessiva esuberanza, che però viene apprezzata da tutti grazie a uno spirito indomabile e instancabile, una immensa voglia di vivere e di affrontare i problemi che la storia le pone davanti, in un crescendo a dir poco drammatico. Ma Benio non si ferma mai. Né davanti alla guerra, né di fronte alle resistenze che le vengono opposte in quanto donna indipendente di testa, di cuore, né sapendo che avrebbe di certo più di una chance di arrendersi e cedere alla comoda vita che in qualche occasione le si offre. Benio è testarda, e va avanti.
Waki Yamato nutre probabilmente una predilezione per le ragazze forti e certo non manca di una discreta dose di ironia tipicamente giapponese nel dipingerle. Questa è una storia in cui Benio la fa da padrona e non tanto perché ne sia l'assoluta protagonista, quanto piuttosto perché è chi sa dare prova di quanto vale che saprà poi attorniarsi, senza volerlo, di persone carismatiche, figure eccezionalmente interessanti che lasciano un segno nella storia oltre che nel cuore. Il manga, infatti, fa presa senza difficoltà alcuna: oltre ad essere ben narrato, sa pennellare accanto a Benio dei compagni di avventure seri, buffi, affascinanti, con quel disegno tipico degli shoujo vecchio stile che, davvero, di moda non passa mai.
E' una ragazza che si trova un lavoro, un po' pasticciona a causa dell'eccessiva esuberanza, che però viene apprezzata da tutti grazie a uno spirito indomabile e instancabile, una immensa voglia di vivere e di affrontare i problemi che la storia le pone davanti, in un crescendo a dir poco drammatico. Ma Benio non si ferma mai. Né davanti alla guerra, né di fronte alle resistenze che le vengono opposte in quanto donna indipendente di testa, di cuore, né sapendo che avrebbe di certo più di una chance di arrendersi e cedere alla comoda vita che in qualche occasione le si offre. Benio è testarda, e va avanti.
Waki Yamato nutre probabilmente una predilezione per le ragazze forti e certo non manca di una discreta dose di ironia tipicamente giapponese nel dipingerle. Questa è una storia in cui Benio la fa da padrona e non tanto perché ne sia l'assoluta protagonista, quanto piuttosto perché è chi sa dare prova di quanto vale che saprà poi attorniarsi, senza volerlo, di persone carismatiche, figure eccezionalmente interessanti che lasciano un segno nella storia oltre che nel cuore. Il manga, infatti, fa presa senza difficoltà alcuna: oltre ad essere ben narrato, sa pennellare accanto a Benio dei compagni di avventure seri, buffi, affascinanti, con quel disegno tipico degli shoujo vecchio stile che, davvero, di moda non passa mai.