Recensione
Inizierò questa recensione cercando di motivare un voto così basso rispetto alla media.
Dopo aver letto diversi manga degli anni 90 e dell'ultimo decennio ho deciso di provare JoJo invogliato dai tanti commenti positivi. Devo dire che sono rimasto un po' deluso da questo manga, proprio perché troppo lontano dagli standard ai quali gli ultimi manga ci hanno abituato.
La storia, che di base ha una buona complessità, risulta troppo compressa e si sviluppa in maniera troppo frettolosa, tralasciando molti aspetti che potevano essere approfonditi maggiormente.
I disegni hanno uno stile puramente anni 80, molto scuri e ricchi di dettagli (Araki strizza un po' l'occhio a Ken) e non sono facili da apprezzare per chi, come me, è abituato a stili più puliti.
I personaggi, invece, li ho apprezzati molto. Sono ben caratterizzati sia dal punto di vista grafico che caratteriale, sarà infatti facile ricordare nome e aspetto di ognuno di loro.
In conclusione non consiglio la lettura di questo manga a chi cerca un'opera completa e matura che lo faccia restare a bocca aperta, bensì a chi vuole dare un'occhiata al passato per apprezzare le fondamenta degli shonen moderni.
P.S. Non ho ancora letto le saghe successive, per cui il mio giudizio è limitato a "Phantom Blood", sperando che l'opera migliori nei prossimi volumi.
Dopo aver letto diversi manga degli anni 90 e dell'ultimo decennio ho deciso di provare JoJo invogliato dai tanti commenti positivi. Devo dire che sono rimasto un po' deluso da questo manga, proprio perché troppo lontano dagli standard ai quali gli ultimi manga ci hanno abituato.
La storia, che di base ha una buona complessità, risulta troppo compressa e si sviluppa in maniera troppo frettolosa, tralasciando molti aspetti che potevano essere approfonditi maggiormente.
I disegni hanno uno stile puramente anni 80, molto scuri e ricchi di dettagli (Araki strizza un po' l'occhio a Ken) e non sono facili da apprezzare per chi, come me, è abituato a stili più puliti.
I personaggi, invece, li ho apprezzati molto. Sono ben caratterizzati sia dal punto di vista grafico che caratteriale, sarà infatti facile ricordare nome e aspetto di ognuno di loro.
In conclusione non consiglio la lettura di questo manga a chi cerca un'opera completa e matura che lo faccia restare a bocca aperta, bensì a chi vuole dare un'occhiata al passato per apprezzare le fondamenta degli shonen moderni.
P.S. Non ho ancora letto le saghe successive, per cui il mio giudizio è limitato a "Phantom Blood", sperando che l'opera migliori nei prossimi volumi.