Recensione
Cat's Eye - Occhi di Gatto
10.0/10
Recensione di Inchiostro Nero
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"Cat's Eye" è l'opera prima di Tsukasa Hojo, fumettista noto anche per altri lavori come "City Hunter" e "Angel Heart". Rispetto alla serie animata, radicalmente più diffusa nell'immaginario collettivo, il manga di "Cat's Eye" si prefigura come analisi più curata e dettagliata della storia di tre bellissime sorelle, che per ritrovare il padre artista scomparso durante la guerra, decidono di indossare i panni di una banda di ladre, dall'aspetto felino, per rubare, o meglio riprendersi, l'intera collezione di quadri ed opere a lui appartenute.
In questo progetto si incastra una delle storie d'amore più belle, o romantiche, che si siano viste in un'opera cartacea; ossia la relazione tra Hitomi, la seconda delle tre sorelle, e il suo fidanzato storico, Toshio, che per un caso fortuito diventa anche il suo più acerrimo nemico, in quanto ispettore di polizia e incaricato appunto di arrestare le tre gatte.
La scelta di rappresentare tale tipo di relazione, rivoluzionaria per l'epoca, delinea anche la livrea dell'intero shounen, costituendone infine l'ossatura. Difatti, se da una lato vi è una componente prettamente dedicata al furto, e all'inseguimento, dall'altro vi è la volontà di approfondire un sentimento come l'amore, inteso in ogni sua sfaccettatura. Da quello che lega le tre sorelle, diverse fra di loro: Rui, la primogenita, nonché mente che si cela dietro ogni piano volto al furto. Matura, sensuale, ammiccante, ma alle volte anche birichina, ama profondamente le sorelle, e cerca, anche grazie ad un istinto materno dettato dalla condizione, di aiutarle e guidarle. Hitomi, personaggio fra i più belli e complessi mai descritti, che grazie alla sua avvenenza incanta ogni uomo, ma che è legata da un sentimento profondo verso Toshio, che la porterà ad interrogare il suo cuore, e paradossalmente ad essere gelosa anche di se stessa. Agilissima, perfino più di un gatto, a tal punto da destare perplessità sulle sue origini umane (come citato da Rui in una vignetta). Ai, la più giovane delle sorelle. Bella, solare, intraprendente, nonché geniale inventrice. I suoi siparietti con Toshio sono tra i più divertenti, ma anche profondi, in quanto considerato dalla ragazza come una sorta di fratello maggiore, o padre.
Toshio, personaggio che incarna lo stereotipo di uomo goffo, timido, impacciato, soprattutto con le ragazze, a cui capiterà praticamente di tutto, anche di provare amore per la stessa ladra che insegue, ma che non volterà mai le spalle al suo vero e primo amore, Hitomi, di cui ha una visione quasi angelica, ma anche diabolica, soprattutto quando lei è gelosa.
Come contorno ci sono una serie di personaggi alquanto bizzarri, fra i quali spicca Masato Kamiya, chiamato "il Topaccio", forse il prototipo di Ryo di City Hunter, per il suo comportamento goliardico verso il gentil sesso. Completamente assente nella serie animata, nel manga assume notevole importanza, soprattutto nell'evidenziare, attraverso le continue sfide (e non solo) lanciate alla bella Hitomi, l'importanza del rapporto con Toshio. Poi ovviamente vi sono il capo della polizia, sempre intento nel redarguire il povero ispettore, l'intelligente e perspicace Asatani, forse il vero nemico delle gatte; i due colleghi di Toshio, Takeshi e Tetsuro, l'antagonista lavorativo Nobuhiko, e il buon vecchio ex borseggiatore Juzo, e tante e svariate gag che arricchiranno la storia, rendendola piacevole e divertente.
E' stato imputato al maestro, soprattutto nella parte centrale dell'opera, di aver calcato un po' la mano nel narrare un certo tipo di quotidianità, ma tale scelta non è stata che la conseguenza naturale di un percorso intrapreso sin dall'inizio.
"Cat's Eye" va oltre la semplice rappresentazione di tre bellissime ladre che inventano sempre nuovi modi per rubare dipinti ed opere, come si può facilmente dedurre guardando la serie animata.
Chi ha intenzione di leggere il manga si troverà di fronte un'opera più complessa, ma non per questo meno divertente. Un'opera che descrive appieno la metropoli giapponese dei primi anni ottanta, con tutto il suo bagaglio generazionale. Un'opera figlia della sua epoca, ma che narra invece di una storia d'amore senza tempo.
In questo progetto si incastra una delle storie d'amore più belle, o romantiche, che si siano viste in un'opera cartacea; ossia la relazione tra Hitomi, la seconda delle tre sorelle, e il suo fidanzato storico, Toshio, che per un caso fortuito diventa anche il suo più acerrimo nemico, in quanto ispettore di polizia e incaricato appunto di arrestare le tre gatte.
La scelta di rappresentare tale tipo di relazione, rivoluzionaria per l'epoca, delinea anche la livrea dell'intero shounen, costituendone infine l'ossatura. Difatti, se da una lato vi è una componente prettamente dedicata al furto, e all'inseguimento, dall'altro vi è la volontà di approfondire un sentimento come l'amore, inteso in ogni sua sfaccettatura. Da quello che lega le tre sorelle, diverse fra di loro: Rui, la primogenita, nonché mente che si cela dietro ogni piano volto al furto. Matura, sensuale, ammiccante, ma alle volte anche birichina, ama profondamente le sorelle, e cerca, anche grazie ad un istinto materno dettato dalla condizione, di aiutarle e guidarle. Hitomi, personaggio fra i più belli e complessi mai descritti, che grazie alla sua avvenenza incanta ogni uomo, ma che è legata da un sentimento profondo verso Toshio, che la porterà ad interrogare il suo cuore, e paradossalmente ad essere gelosa anche di se stessa. Agilissima, perfino più di un gatto, a tal punto da destare perplessità sulle sue origini umane (come citato da Rui in una vignetta). Ai, la più giovane delle sorelle. Bella, solare, intraprendente, nonché geniale inventrice. I suoi siparietti con Toshio sono tra i più divertenti, ma anche profondi, in quanto considerato dalla ragazza come una sorta di fratello maggiore, o padre.
Toshio, personaggio che incarna lo stereotipo di uomo goffo, timido, impacciato, soprattutto con le ragazze, a cui capiterà praticamente di tutto, anche di provare amore per la stessa ladra che insegue, ma che non volterà mai le spalle al suo vero e primo amore, Hitomi, di cui ha una visione quasi angelica, ma anche diabolica, soprattutto quando lei è gelosa.
Come contorno ci sono una serie di personaggi alquanto bizzarri, fra i quali spicca Masato Kamiya, chiamato "il Topaccio", forse il prototipo di Ryo di City Hunter, per il suo comportamento goliardico verso il gentil sesso. Completamente assente nella serie animata, nel manga assume notevole importanza, soprattutto nell'evidenziare, attraverso le continue sfide (e non solo) lanciate alla bella Hitomi, l'importanza del rapporto con Toshio. Poi ovviamente vi sono il capo della polizia, sempre intento nel redarguire il povero ispettore, l'intelligente e perspicace Asatani, forse il vero nemico delle gatte; i due colleghi di Toshio, Takeshi e Tetsuro, l'antagonista lavorativo Nobuhiko, e il buon vecchio ex borseggiatore Juzo, e tante e svariate gag che arricchiranno la storia, rendendola piacevole e divertente.
E' stato imputato al maestro, soprattutto nella parte centrale dell'opera, di aver calcato un po' la mano nel narrare un certo tipo di quotidianità, ma tale scelta non è stata che la conseguenza naturale di un percorso intrapreso sin dall'inizio.
"Cat's Eye" va oltre la semplice rappresentazione di tre bellissime ladre che inventano sempre nuovi modi per rubare dipinti ed opere, come si può facilmente dedurre guardando la serie animata.
Chi ha intenzione di leggere il manga si troverà di fronte un'opera più complessa, ma non per questo meno divertente. Un'opera che descrive appieno la metropoli giapponese dei primi anni ottanta, con tutto il suo bagaglio generazionale. Un'opera figlia della sua epoca, ma che narra invece di una storia d'amore senza tempo.