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Può Shoko Nishimiya perdonare le violenze di bullismo subite a causa della sua sordità? E può Shouya Ishida veramente espiare le sue colpe per il male che le ha causato?

"Koe no Katachi" è una storia sull'amicizia, sulla crescita e sulla redenzione, in cui ciascuno è artefice delle proprie azioni. Non è possibile cancellare gli errori commessi in passato, né nasconderli nel presente.
L'unica soluzione è affrontarli con coraggio e umiltà, senza timore di mostrare le proprie debolezze e i propri sentimenti.
I personaggi che animano la vicenda soffrono, lottano, soccombono, ma c'è sempre un sorriso che rincuora e dà forza. Per ripartire più forti di prima e varcare la soglia dove il passato non può essere cancellato, ma è accompagnato da un futuro pieno di possibilità.

Nonostante dopo i primi capitoli la narrazione tenda a perdere ritmo, sette volumi non sono molti e "Koe no Katachi" scorre agilmente, con equilibrio, riuscendo a farsi amare dal lettore.
Interessante la rappresentazione del linguaggio dei segni e il ruolo che ne viene dato nella vicenda, contribuendo a conferire un apprezzabile realismo.
Buoni i disegni, non eccellono, ma hanno la giusta misura per raccontare una storia senza troppe pretese.
Design piuttosto comune, ogni personaggio ha i suoi tratti che lo distinguono, nulla di più.

Premiato come miglior manga esordiente nel 2008, "Koe no Katachi" è scritto e illustrato da Yoshitoki Ōima, con la supervisione della Japanese Federation of the Deaf.
La serie è in pubblicazione in Italia da Star Comics.

Consigliato per una lettura sobria, piacevole, lontana da eccessi romantici, ma in grado di commuovere e lasciare uno spunto di riflessione al pubblico.