Recensione
Ai-Ren
8.0/10
A causa di un terribile incidente, Ikuru non ha molto da vivere. Spinto dalla disperazione della morte e dalla solitudine, decide di richiedere una "Ai-Ren", essere umano creato artificialmente per fornire supporto ai pazienti, durante le fasi terminali della loro malattia. Ikuru, per la prima volta in vita sua, ascolta parole che nessuno prima d'ora gli aveva mai detto: "Voglio che tu continui a vivere".
La storia è ambientata in un futuro apocalittico, in cui l'uomo si trova a fronteggiare la minaccia dell'estinzione della propria specie. La narrazione si divide seguendo da un lato il rapporto tra Ikuru e Ai, dall'altro le vicende globali della società.
I due protagonisti vivono in un mondo tutto loro, ignorando gli avvenimenti che li circondano. Giorno dopo giorno, maturano i propri sentimenti e vivono come se fosse l'ultimo, entrambi consapevoli dell'inevitabilità della morte.
Vivere è difficile, ci sono giorni in cui è facile arrendersi, quale ragione per continuare a soffrire?
La narrazione prende il suo tempo nel trovare una risposta, alternando momenti più rilassati e spensierati ad altri più tesi e drammatici. Le vicende che fanno da sfondo alla storia risultano, però, criptiche e a tratti superflue, quasi distraggono da un intreccio che sa coinvolgere e nel complesso ben sviluppato.
I pochi personaggi presenti hanno una caratterizzazione a tutto tondo e sono sicuramente "vivi".
In Ikuru, identifichiamo l'uomo alle prese con il timore della morte, il concetto di esistenza e il senso della vita. La sua è una evoluzione continua, che ci accompagna per tutta la durata della narrazione e ci fa riflettere, commuovere e partecipare al suo dramma.
Ai non è in grado di portare salvezza, ma sa amare. Come Ikuru, è nel pieno di una evoluzione continua, fisica ed emotiva. Non ci è dato sapere se i suoi sentimenti siano frutto del suo essere artificiale o siano veri e umani, né la questione interessa a Ikuru. Ciò che conta è che la loro relazione costituisca un valido sostegno nell'affrontare le sfide che la vita pone loro dinanzi: un rapporto innocente e forte, in cui ciascuno completa perfettamente l'altro.
Avremmo preferito, invece, una maggiore analisi su Haruka Nagi, insegnante di Ikuru. Un personaggio sottovalutato nella storia, che lascia molte domande irrisolte sulla sua vita e sul rapporto con il protagonista. Un suo approfondimento avrebbe contribuito a rendere l'opera più completa, dal punto di vista della storia e dell'ambientazione.
Il disegno, dai tratti essenziali e dalle linee morbide, riesce a esprimere il dramma della morte inevitabile e della lotta disperata alla sopravvivenza. Un risultato ottenuto con l'uso sapiente della retinatura, mai eccessiva, e del chiaroscuro, che ben rendono atmosfere cupe e apocalittiche da un lato e ambienti caldi e luminosi dall'altro.
Il design è appropriato alla narrazione, semplice ma dettagliato, piacevole ed efficace nell'esprimere le emozioni dei protagonisti e l'innocenza del loro legame.
Colpiscono, soprattutto, i particolari e i piccoli gesti dei personaggi che, oltre ad arricchire la storia, hanno una valenza fortemente emotiva e simbolica, come la piantina di pomodoro di cui Ai si prende cura e il finale stesso dell'opera, dalla grande impronta profetica. L'essere umano è fragile, condivide lo stesso destino a cui tutto l'universo è segnato. Ciò nonostante, è costantemente alla ricerca di un qualcosa a cui aggrapparsi, uno slancio vitale che diventi un'ancora di salvezza per l'individuo e l'umanità intera.
Una storia e dei personaggi che lasceranno sicuramente un ricordo nei vostri cuori. Per chi ama storie d'amore dai forti sentimenti, per nulla banali e infantili, per chi vuole una lettura ben fatta che sappia far riflettere.
Caldamente consigliato.
La storia è ambientata in un futuro apocalittico, in cui l'uomo si trova a fronteggiare la minaccia dell'estinzione della propria specie. La narrazione si divide seguendo da un lato il rapporto tra Ikuru e Ai, dall'altro le vicende globali della società.
I due protagonisti vivono in un mondo tutto loro, ignorando gli avvenimenti che li circondano. Giorno dopo giorno, maturano i propri sentimenti e vivono come se fosse l'ultimo, entrambi consapevoli dell'inevitabilità della morte.
Vivere è difficile, ci sono giorni in cui è facile arrendersi, quale ragione per continuare a soffrire?
La narrazione prende il suo tempo nel trovare una risposta, alternando momenti più rilassati e spensierati ad altri più tesi e drammatici. Le vicende che fanno da sfondo alla storia risultano, però, criptiche e a tratti superflue, quasi distraggono da un intreccio che sa coinvolgere e nel complesso ben sviluppato.
I pochi personaggi presenti hanno una caratterizzazione a tutto tondo e sono sicuramente "vivi".
In Ikuru, identifichiamo l'uomo alle prese con il timore della morte, il concetto di esistenza e il senso della vita. La sua è una evoluzione continua, che ci accompagna per tutta la durata della narrazione e ci fa riflettere, commuovere e partecipare al suo dramma.
Ai non è in grado di portare salvezza, ma sa amare. Come Ikuru, è nel pieno di una evoluzione continua, fisica ed emotiva. Non ci è dato sapere se i suoi sentimenti siano frutto del suo essere artificiale o siano veri e umani, né la questione interessa a Ikuru. Ciò che conta è che la loro relazione costituisca un valido sostegno nell'affrontare le sfide che la vita pone loro dinanzi: un rapporto innocente e forte, in cui ciascuno completa perfettamente l'altro.
Avremmo preferito, invece, una maggiore analisi su Haruka Nagi, insegnante di Ikuru. Un personaggio sottovalutato nella storia, che lascia molte domande irrisolte sulla sua vita e sul rapporto con il protagonista. Un suo approfondimento avrebbe contribuito a rendere l'opera più completa, dal punto di vista della storia e dell'ambientazione.
Il disegno, dai tratti essenziali e dalle linee morbide, riesce a esprimere il dramma della morte inevitabile e della lotta disperata alla sopravvivenza. Un risultato ottenuto con l'uso sapiente della retinatura, mai eccessiva, e del chiaroscuro, che ben rendono atmosfere cupe e apocalittiche da un lato e ambienti caldi e luminosi dall'altro.
Il design è appropriato alla narrazione, semplice ma dettagliato, piacevole ed efficace nell'esprimere le emozioni dei protagonisti e l'innocenza del loro legame.
Colpiscono, soprattutto, i particolari e i piccoli gesti dei personaggi che, oltre ad arricchire la storia, hanno una valenza fortemente emotiva e simbolica, come la piantina di pomodoro di cui Ai si prende cura e il finale stesso dell'opera, dalla grande impronta profetica. L'essere umano è fragile, condivide lo stesso destino a cui tutto l'universo è segnato. Ciò nonostante, è costantemente alla ricerca di un qualcosa a cui aggrapparsi, uno slancio vitale che diventi un'ancora di salvezza per l'individuo e l'umanità intera.
Una storia e dei personaggi che lasceranno sicuramente un ricordo nei vostri cuori. Per chi ama storie d'amore dai forti sentimenti, per nulla banali e infantili, per chi vuole una lettura ben fatta che sappia far riflettere.
Caldamente consigliato.