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"L'attacco dei Giganti" è uno dei manga più sopravvalutati degli ultimi anni. Record di vendite in patria, davvero non riesco a spiegarmi tutto il successo di quest'opera. Se avessi preso in mano un volume qualsiasi in fumetteria, non credo che mi sarei mai preso la briga di fare la conoscenza di quest'opera, ma visto tutto il clamore che questa saga ha generato attorno, ho voluto leggerla ad ogni costo.
La storia è ambientata in un mondo alternativo, in un'epoca simile al medioevo, dove la razza umana è stata messa in ginocchio da una stirpe, appunto, di giganti. Non è chiara l'origine di questa stirpe, ma si tratta di creature enormi, di un'altezza che varia da qualche metro fino a ottanta, che sono mosse da istinti primordiali, che semplicemente attaccano e distruggono villaggi per mangiare gli abitanti.
La storia è ambientata nella cittadina di Shiganshina, una delle tante città costruite all'interno di mura. Un bel giorno si fa vivo questo mega-gigante che distrugge le mura entra e fa una strage. I protagonisti, Eren e la sorella adottiva Mikasa, perdono la loro madre.
Terminato questo prologo, i due Fratelli sono già grandi e si sono arruolati nella milizia locale, una forza specializzata nel combattere questi mostri. Nel corso della storia fanno l'ingresso un gran numero di altri personaggi, principalmente dei commilitoni.
Quello che subito salta all'occhio è lo stile grafico scadente. I disegni sono pessimi ed i fondali quasi inesistenti. E' quasi imbarazzante vedere come sono disegnati i corpi dei personaggi, totalmente poveri di dettagli, soprattutto per i vestiti con le maniche letteralmente scarabocchiate. In ben più di un'occasione capita di vedere braccia e mani disegnate malissimo, in pose innaturali. I personaggi dopo qualche volume diventano tanti e si fa fatica a riconoscerli. Sembra quasi che un personaggio venga sembra disegnato con lo sguardo torvo (Rivaille) per distinguerlo da un' altro (Eren). Dopo qualche numero, all'inizio del volume, vengono messe due pagine di riepilogo con i nomi dei personaggi e rispettivi volti. Quasi un "mea culpa" per facilitare il riconoscimento? Forse non ero solo io che iniziavo a capirne sempre meno!
Dopo una decina di numeri lo stile grafico comunque secondo me migliora, anche se di poco.
La retinatura c'è, anche se usata in modo abbastanza elementare. Devo dire invece che i giganti sono resi molto bene, con aspetto davvero mostruoso e grottesco. A me ricordano abbastanza il modo in cui venivano rappresentate graficamente da Gustave Doré (tutti le avranno più o meno viste sui libri di scuola) le scene del "Inferno" di Dante Alighieri.
Quello che più mi piace è l'ambientazione medievale. In questo suggestivo scenario apocalittico, almeno per i primi otto volumi, la storia è veramente interessante. Per le locations l'autore si è ispirato alla città tedesca di Nördlingen, piccolo villaggio della Baviera circondato da mura, bellissima tappa della "Romantic Strasse". Ci sono stato: un pochino lo ricorda.
Altro elemento che mi è davvero piaciuto è come viene reso il senso di terrore e disperazione che alcuni personaggi provano. Nel corso della storia succede che entri in scena un personaggio nuovo; in maniera veloce ed essenziale si riesce subito a rendere chiaro chi sia, il suo carattere e cosa lo portato a diventare così forte. Nel giro di poco si trova a fronteggiare un branco di giganti, ce la mette tutta, dimostra di sapere il fatto suo, di essere veramente forte, ma i giganti continuano ad arrivare, lui si stanca, la sua attrezzatura si consuma, e alla fine prima perde la speranza, poi si dispera e viene praticamente divorato. Questo scenario in stile "l'uomo è niente in confronto alla natura" viene però ripetuto più di una volta, diventando pertanto un tantino monotono e prevedibile.
Come ho detto è un manga che è buono fino all'ottavo volume, poi si perde completamente.
Alcune idee discutibili, alcuni pezzi di trama che mi sembrano aggiunti tanto per riempire un volume mi hanno da tempo dato la sensazione che le buone idee siano finite da un pezzo e che si cerchi di tirare avanti la storia in qualche modo dato che in patria questo manga vende camionate, ma tante camionate, di volumi e sono stati realizzati anche degli spin-off.
L'edizione Italiana di Planet si presenta nel classico volumetto con copertina di cartoncino, niente di speciale. Se si cerca in giro per il Web, si scopre ben presto che le traduzioni forse non sono proprio perfette, vedi ad esempio alcuni nomi tipo Rivaille/Levi. Già da tempo è stato raggiunto il numero dei volumi pubblicati in Giappone, ma visto il successo dell'opera i fan possono ritenersi più che soddisfatti del fatto che i volumi vengono proposti in Italia praticamente alla velocità della luce.