Recensione
Orange (Ichigo Takano)
10.0/10
<i> Orange </i> è uno shōjo manga in 5 volumi scritto ed illustrato da Ichigo Takano, pubblicato in Giappone tra il 2012 ed il 2015. La voglia di recensire questo magnifico titolo era davvero tanta fin dal primo numero letto, ma ho preferito attendere la conclusione della serie per poter avere un'idea totale, e non solo parziale, sull'opera. Comincio con il dire che, già dopo i primissimi capitoli, nutrivo delle grandissime speranze per <i> Orange </i>, speranze che non sono state minimamente deluse.
Naho Takamiya è una normale sedicenne che, in un giorno di primavera, riceve una lettera spedita dalla se stessa del futuro. All'inizio Naho è ovviamente convinta che si tratti di uno scherzo, ma comincia a cambiare idea quando i fatti descritti nella lettera accadono realmente, in particolare l'arrivo nella sua classe di un nuovo studente trasferitosi da Tokyo, Kakeru Naruse. Incuriosita e impaurita allo stesso tempo, Naho si decide a leggere più attentamente la strana lettera; questa descrive, giorno per giorno, gli avvenimenti importanti tra lei ed il suo gruppo di amici, in cui entrerà presto anche Kakeru, e si conclude con la preghiera di non lasciarsi sfuggire le cose davvero importanti e di prendersi cura del nuovo arrivato, perché Kakeru, nel futuro in cui Naho ha scritto la lettera, non sarà più presente.
I temi fondamentali dell'opera sono, a mio modo di vedere, tre: i rimpianti per le scelte sbagliate, le seconde possibilità nella vita e la paura di agire. Certamente sono temi correlati tra loro e vengono affrontati in due "mondi" diversi dalla stessa persona in età diverse. La Naho del futuro ha una bellissima vita, è sposata con l'uomo che ama e con lui ha avuto un bambino. Eppure, per quanto sia felice, ha molti rimpianti. Kakeru non è più con lei e Naho non riesce a perdonarsi tutti gli sbagli commessi: perché non si è accorta della sofferenza di Kakeru? Perché non ha avuto il coraggio di rivolgergli la parola o di fare quel gesto in quella data circostanza? Perché non ha avuto la forza di stargli vicino per sostenerlo? Stupidamente pensiamo che ci possa sempre essere un domani in cui avremo la possibilità di raccogliere tutto il coraggio che abbiamo e farci avanti. Ma la realtà non è una fiaba, non sempre c'è il lieto fine e ci sono occasioni in cui quel domani tanto agognato non può arrivare, e a quel punto non possiamo fare assolutamente più nulla. Sebbene il passato non si possa cambiare, anche solo l'idea di poter fare qualcosa per rimediare ai nostri sbagli è sicuramente un modo per alleggerirci la coscienza, ma se la persona in questione non è più con noi anche questa possibilità ci è preclusa.
Cambierebbe qualcosa se fossimo a conoscenza degli avvenimenti futuri? La Naho del presente, grazie alla lettera ricevuta, ha una "seconda possibilità" per (ri)vivere l'anno in cui ha conosciuto Kakeru. All'inizio ha paura, non vuole sapere cosa ha in serbo per lei il futuro ma poi, quando capisce che la questione è ben più importante del "vivere senza rimpianti la sua gioventù", decide di fare affidamento a quanto scritto sulla lettera per salvare Kakeru, ma il tutto non è così facile come potrebbe sembrare. Il suo carattere, molto timido e riservato, le impedisce di fare determinate cose, per timore di provocare fastidi a chi le sta intorno, e qui subentra la paura di agire. Fare qualcosa che non si sente di fare è giusto? Anche senza considerare la violenza che si fa costringendosi ad agire (cosa che, magari, può anche farla crescere come persona), il nuovo comportamento aiuterà sul serio Kakeru o non cambierà nulla? Potrebbe anche peggiorare la situazione. Conoscere il futuro potrebbe sicuramente spingerci a fare qualcosa, ma potrebbe anche bloccarci completamente. La paura di sbagliare è una cosa naturale, ma sapere quali sarebbero le conseguenze di un nostro eventuale errore (perdere qualcosa o qualcuno a noi prezioso) potrebbe anche risultare insopportabile senza il supporto di qualcuno. Nell'affrontare queste paure Naho è aiutata da tutti i suoi amici, Suwa in primis, che faranno di tutto per sostenere la ragazza nei momenti difficili.
Una delle cose che più mi ha colpito di questo manga è stata la particolare atmosfera che riesce a trasmettere al lettore. Atmosfera triste, malinconica, commovente, dolce e tenera allo stesso tempo, senza però risultare deprimente o sdolcinata. Il realismo dei fatti raccontati (con l'eccezione della lettera dal futuro, ovviamente) è assoluto e aiuta l'immersione completa del lettore nell'atmosfera creata dalle pagine di questa stupenda storia.
I personaggi, soprattutto Naho, Kakeru e Suwa (Chino, Hagita e Murasaka sono un po' più marginali), sono caratterizzati davvero bene e in modo molto realistico. Il fatto, poi, che la Takano approfondisca i loro sentimenti e pensieri un poco alla volta, pagina dopo pagina, al passo con le situazioni che affrontano è davvero intrigante. Dei tre personaggi "principali", Naho e Kakeru non mi sono piaciuti troppo. La prima troppo imbarazzata e impaurita per agire, sempre a scervellarsi per decidere la cosa giusta da fare, quando magari, in certe situazioni, una semplice frase del tipo "Kakeru, sappi che ti vogliamo bene e per te ci saremo sempre" poteva essere più che sufficiente; il secondo troppo chiuso nella sua convinzione di non poter vivere la sua vita felicemente, deciso a punirsi per aver perso qualcuno di importante per un suo errore. Di contro ho trovato il personaggio di Suwa davvero brillante, in apparenza stereotipato (il classico ragazzo pronto a sacrificare la sua felicità per quella degli altri), ma le sue motivazioni lo rendono a dir poco fantastico.
Anche i disegni sono molto belli, puliti ed aggraziati. Ichigo Takano è davvero brava a far trasparire sul volto dei suoi personaggi, attraverso gli occhi o il sorriso, i loro sentimenti, cosa, secondo me, davvero importante: in fondo <i> Orange </i> racconta la crescita psicologica di un gruppo di amici e lo sviluppo dei rapporti umani tra questi. Inoltre la scena è sempre chiara e strutturata in modo impeccabile.
Il ritmo della narrazione è piuttosto lento ma mai noioso e segue lo sviluppo dei pensieri della protagonista. Trovo appropriato che l'andamento non sia troppo spedito, in questo modo la psicologia di Naho e compagni risulta essere più realistica e viene dato al lettore il tempo di assimilare le emozioni provate dai protagonisti ed immedesimarsi nella situazione.
Durante la lettura ho sempre pensato che questa storia potesse avere due possibili messaggi. Il primo è che certe cose, a prescindere da come ci comportiamo o da cosa vorremmo veramente, non potranno mai cambiare. In questa ottica l'unica cosa che ci resta da fare è quella di goderci ogni istante a nostra disposizione, per non avere rimpianti in futuro: in fondo "vivere appieno la propria vita" vuol dire proprio questo, no? Il secondo, forse un po' più positivo del primo, è che se ci impegniamo veramente fino in fondo, facendo però attenzione anche ai sentimenti degli altri, è possibile sfruttare qualsiasi seconda possibilità la vita ci offra. Per evitare possibili spoiler sul finale non dirò per quale delle due propendo ora che ho finito il manga, mi limiterò solo a dire che le scene conclusive sono di una tenerezza tale da avermi lasciato quasi senza fiato.
In conclusione è un'opera che consiglio senza pensarci due volte. E' vero che l'edizione della Flashbook è un po' costosa, ma sono convito che, per la qualità della fattura del volumetto e per la bellezza di <i> Orange </i>, valga ogni singolo centesimo speso.
Naho Takamiya è una normale sedicenne che, in un giorno di primavera, riceve una lettera spedita dalla se stessa del futuro. All'inizio Naho è ovviamente convinta che si tratti di uno scherzo, ma comincia a cambiare idea quando i fatti descritti nella lettera accadono realmente, in particolare l'arrivo nella sua classe di un nuovo studente trasferitosi da Tokyo, Kakeru Naruse. Incuriosita e impaurita allo stesso tempo, Naho si decide a leggere più attentamente la strana lettera; questa descrive, giorno per giorno, gli avvenimenti importanti tra lei ed il suo gruppo di amici, in cui entrerà presto anche Kakeru, e si conclude con la preghiera di non lasciarsi sfuggire le cose davvero importanti e di prendersi cura del nuovo arrivato, perché Kakeru, nel futuro in cui Naho ha scritto la lettera, non sarà più presente.
I temi fondamentali dell'opera sono, a mio modo di vedere, tre: i rimpianti per le scelte sbagliate, le seconde possibilità nella vita e la paura di agire. Certamente sono temi correlati tra loro e vengono affrontati in due "mondi" diversi dalla stessa persona in età diverse. La Naho del futuro ha una bellissima vita, è sposata con l'uomo che ama e con lui ha avuto un bambino. Eppure, per quanto sia felice, ha molti rimpianti. Kakeru non è più con lei e Naho non riesce a perdonarsi tutti gli sbagli commessi: perché non si è accorta della sofferenza di Kakeru? Perché non ha avuto il coraggio di rivolgergli la parola o di fare quel gesto in quella data circostanza? Perché non ha avuto la forza di stargli vicino per sostenerlo? Stupidamente pensiamo che ci possa sempre essere un domani in cui avremo la possibilità di raccogliere tutto il coraggio che abbiamo e farci avanti. Ma la realtà non è una fiaba, non sempre c'è il lieto fine e ci sono occasioni in cui quel domani tanto agognato non può arrivare, e a quel punto non possiamo fare assolutamente più nulla. Sebbene il passato non si possa cambiare, anche solo l'idea di poter fare qualcosa per rimediare ai nostri sbagli è sicuramente un modo per alleggerirci la coscienza, ma se la persona in questione non è più con noi anche questa possibilità ci è preclusa.
Cambierebbe qualcosa se fossimo a conoscenza degli avvenimenti futuri? La Naho del presente, grazie alla lettera ricevuta, ha una "seconda possibilità" per (ri)vivere l'anno in cui ha conosciuto Kakeru. All'inizio ha paura, non vuole sapere cosa ha in serbo per lei il futuro ma poi, quando capisce che la questione è ben più importante del "vivere senza rimpianti la sua gioventù", decide di fare affidamento a quanto scritto sulla lettera per salvare Kakeru, ma il tutto non è così facile come potrebbe sembrare. Il suo carattere, molto timido e riservato, le impedisce di fare determinate cose, per timore di provocare fastidi a chi le sta intorno, e qui subentra la paura di agire. Fare qualcosa che non si sente di fare è giusto? Anche senza considerare la violenza che si fa costringendosi ad agire (cosa che, magari, può anche farla crescere come persona), il nuovo comportamento aiuterà sul serio Kakeru o non cambierà nulla? Potrebbe anche peggiorare la situazione. Conoscere il futuro potrebbe sicuramente spingerci a fare qualcosa, ma potrebbe anche bloccarci completamente. La paura di sbagliare è una cosa naturale, ma sapere quali sarebbero le conseguenze di un nostro eventuale errore (perdere qualcosa o qualcuno a noi prezioso) potrebbe anche risultare insopportabile senza il supporto di qualcuno. Nell'affrontare queste paure Naho è aiutata da tutti i suoi amici, Suwa in primis, che faranno di tutto per sostenere la ragazza nei momenti difficili.
Una delle cose che più mi ha colpito di questo manga è stata la particolare atmosfera che riesce a trasmettere al lettore. Atmosfera triste, malinconica, commovente, dolce e tenera allo stesso tempo, senza però risultare deprimente o sdolcinata. Il realismo dei fatti raccontati (con l'eccezione della lettera dal futuro, ovviamente) è assoluto e aiuta l'immersione completa del lettore nell'atmosfera creata dalle pagine di questa stupenda storia.
I personaggi, soprattutto Naho, Kakeru e Suwa (Chino, Hagita e Murasaka sono un po' più marginali), sono caratterizzati davvero bene e in modo molto realistico. Il fatto, poi, che la Takano approfondisca i loro sentimenti e pensieri un poco alla volta, pagina dopo pagina, al passo con le situazioni che affrontano è davvero intrigante. Dei tre personaggi "principali", Naho e Kakeru non mi sono piaciuti troppo. La prima troppo imbarazzata e impaurita per agire, sempre a scervellarsi per decidere la cosa giusta da fare, quando magari, in certe situazioni, una semplice frase del tipo "Kakeru, sappi che ti vogliamo bene e per te ci saremo sempre" poteva essere più che sufficiente; il secondo troppo chiuso nella sua convinzione di non poter vivere la sua vita felicemente, deciso a punirsi per aver perso qualcuno di importante per un suo errore. Di contro ho trovato il personaggio di Suwa davvero brillante, in apparenza stereotipato (il classico ragazzo pronto a sacrificare la sua felicità per quella degli altri), ma le sue motivazioni lo rendono a dir poco fantastico.
Anche i disegni sono molto belli, puliti ed aggraziati. Ichigo Takano è davvero brava a far trasparire sul volto dei suoi personaggi, attraverso gli occhi o il sorriso, i loro sentimenti, cosa, secondo me, davvero importante: in fondo <i> Orange </i> racconta la crescita psicologica di un gruppo di amici e lo sviluppo dei rapporti umani tra questi. Inoltre la scena è sempre chiara e strutturata in modo impeccabile.
Il ritmo della narrazione è piuttosto lento ma mai noioso e segue lo sviluppo dei pensieri della protagonista. Trovo appropriato che l'andamento non sia troppo spedito, in questo modo la psicologia di Naho e compagni risulta essere più realistica e viene dato al lettore il tempo di assimilare le emozioni provate dai protagonisti ed immedesimarsi nella situazione.
Durante la lettura ho sempre pensato che questa storia potesse avere due possibili messaggi. Il primo è che certe cose, a prescindere da come ci comportiamo o da cosa vorremmo veramente, non potranno mai cambiare. In questa ottica l'unica cosa che ci resta da fare è quella di goderci ogni istante a nostra disposizione, per non avere rimpianti in futuro: in fondo "vivere appieno la propria vita" vuol dire proprio questo, no? Il secondo, forse un po' più positivo del primo, è che se ci impegniamo veramente fino in fondo, facendo però attenzione anche ai sentimenti degli altri, è possibile sfruttare qualsiasi seconda possibilità la vita ci offra. Per evitare possibili spoiler sul finale non dirò per quale delle due propendo ora che ho finito il manga, mi limiterò solo a dire che le scene conclusive sono di una tenerezza tale da avermi lasciato quasi senza fiato.
In conclusione è un'opera che consiglio senza pensarci due volte. E' vero che l'edizione della Flashbook è un po' costosa, ma sono convito che, per la qualità della fattura del volumetto e per la bellezza di <i> Orange </i>, valga ogni singolo centesimo speso.