Recensione
Fullmetal Alchemist: Brotherhood
10.0/10
Mi ricordo perfettamente il giorno in cui ho cominciato a guardare questo capolavoro dell'animazione giapponese! Era uno di quei giorni inutili di marzo, clima freddo e per questo ero rinchiuso in casa. Girovagando su youtube sul computer, steso sul mio letto nella penombra del tramonto, mi imbatto in un video-riassunto di Fullmetal Alchemist: Brotherhood, fantastica serie che avevo sempre snobbato, e la pensavo ancora così in quel famoso giorno del cambiamento: il titolo mi sembrava troppo "fantastico", troppo "magico", troppo simile a Naruto e Dragonball... niente di più sbagliato!!
Come dicevo, mi imbatto in questo video e rimango stupefatto! Lo blocco già ai primi 2 minuti e inizio subito a guardare questo gioiello!
I protagonisti sono due fratelli, Edward (Ed) e Alphonse (Al) Elric. In un'Europa alternativa del '900, l'alchimia è la scienza prediletta, in cui vige il principio dello scambio equivalente: per ottenere qualcosa è necessario offrire qualcosa in cambio del medesimo valore. Questo Ed e Al lo hanno vissuto sulla propria pelle: tentando di resuscitare la loro madre, Trisha, non tengono conto del fatto che la trasmutazione umana è proibita. Per questo, per lo "scambio equivalente", la "Verità" li punisce e priva Ed della gamba sinistra e Al di tutto il suo corpo. Edward per questo, disperato per aver perso il fratello, sacrifica il suo braccio destro e rinchiude l'anima di Alphonse in un armatura. Gli arti perduti vengono rimpiazzati da degli automail, delle protesi di acciaio supertecnologiche, e vengono impiantati su Ed da Winry, sua amica di infanzia, e Pinako Rockbell, la nonna di Winry.
Ed entra a far parte così a soli 13 anni dell'esercito come "Alchimista di Stato", godendo di speciali privilegi che gli permetteranno di compiere viaggi in piena libertà per tutta Amestris (la nazione dove è ambientato tutto) alla ricerca della pietra filosofale, l'unico modo dei due fratelli per riottenere i corpi perduti.
Anche se non sembra, il prologo e la trama sono in qualche modo diverse da quelle degli altri shonen (FMAB raggiunge anche delle sfumature di seinen) già a partire dai protagonisti: Edward, tenace e caparbio; Alphonse, dolce e pacato. Proprio il carattere di Alphonse stride con il genere shonen in cui viene sempre considerato Fullmetal Alchemist. Anche questa antitetica coppia di caratteri denota un tratto fondamentale di questo capolavoro: la fratellanza. Dopo aver letto o visto questo manga/anime, tutti vorranno avere un fratello come lo è Ed per Al e viceversa.
Due cose mi hanno fatto innamorare particolarmente di questo anime/manga: la prima, più personale, è che mi ritrovo molto nei due fratelli Elric (anche senza aver perso arti o un corpo intero), biondi, intelligenti e molto sensibili (in particolare Alphonse); la seconda in parte personale ma anche per questioni stilistiche. Infatti, Fullmetal Alchemist:Brotherhood si delinea come proprio una trasposizione di un romanzo di formazione, mostrando la crescita dei due fratelli Elric, cosa che vi assicuro, farà scendere qualche lacrima verso gli ultimi episodi, mostrando che nella vita c'è sì dolore, ma proprio grazie a questo noi viviamo, diventando sempre più forti, fino ad ottenere un insostituibile cuore d'acciaio!
Bellissimo inoltre il personaggio di Van Hohenheim, il padre dei due fratelli.
I disegni sono semplici e non troppo impegnati, ma per questo molto belli da vedere. Il ritmo della narrazione è velocissimo, non vorrete mai fermarvi! Inoltre, le opening e le ending sono veramente molto belle e azzeccate, per non parlare della bellissima colonna sonora che accompagnerà Ed e Al nel loro lungo e travagliato viaggio! Un 10 meritatissimo: ora non riesco a non pensare a questa opera monumentale, che ha segnato e segnerà il mio pensiero e la mia vita per lunghissimo tempo!!
Come dicevo, mi imbatto in questo video e rimango stupefatto! Lo blocco già ai primi 2 minuti e inizio subito a guardare questo gioiello!
I protagonisti sono due fratelli, Edward (Ed) e Alphonse (Al) Elric. In un'Europa alternativa del '900, l'alchimia è la scienza prediletta, in cui vige il principio dello scambio equivalente: per ottenere qualcosa è necessario offrire qualcosa in cambio del medesimo valore. Questo Ed e Al lo hanno vissuto sulla propria pelle: tentando di resuscitare la loro madre, Trisha, non tengono conto del fatto che la trasmutazione umana è proibita. Per questo, per lo "scambio equivalente", la "Verità" li punisce e priva Ed della gamba sinistra e Al di tutto il suo corpo. Edward per questo, disperato per aver perso il fratello, sacrifica il suo braccio destro e rinchiude l'anima di Alphonse in un armatura. Gli arti perduti vengono rimpiazzati da degli automail, delle protesi di acciaio supertecnologiche, e vengono impiantati su Ed da Winry, sua amica di infanzia, e Pinako Rockbell, la nonna di Winry.
Ed entra a far parte così a soli 13 anni dell'esercito come "Alchimista di Stato", godendo di speciali privilegi che gli permetteranno di compiere viaggi in piena libertà per tutta Amestris (la nazione dove è ambientato tutto) alla ricerca della pietra filosofale, l'unico modo dei due fratelli per riottenere i corpi perduti.
Anche se non sembra, il prologo e la trama sono in qualche modo diverse da quelle degli altri shonen (FMAB raggiunge anche delle sfumature di seinen) già a partire dai protagonisti: Edward, tenace e caparbio; Alphonse, dolce e pacato. Proprio il carattere di Alphonse stride con il genere shonen in cui viene sempre considerato Fullmetal Alchemist. Anche questa antitetica coppia di caratteri denota un tratto fondamentale di questo capolavoro: la fratellanza. Dopo aver letto o visto questo manga/anime, tutti vorranno avere un fratello come lo è Ed per Al e viceversa.
Due cose mi hanno fatto innamorare particolarmente di questo anime/manga: la prima, più personale, è che mi ritrovo molto nei due fratelli Elric (anche senza aver perso arti o un corpo intero), biondi, intelligenti e molto sensibili (in particolare Alphonse); la seconda in parte personale ma anche per questioni stilistiche. Infatti, Fullmetal Alchemist:Brotherhood si delinea come proprio una trasposizione di un romanzo di formazione, mostrando la crescita dei due fratelli Elric, cosa che vi assicuro, farà scendere qualche lacrima verso gli ultimi episodi, mostrando che nella vita c'è sì dolore, ma proprio grazie a questo noi viviamo, diventando sempre più forti, fino ad ottenere un insostituibile cuore d'acciaio!
Bellissimo inoltre il personaggio di Van Hohenheim, il padre dei due fratelli.
I disegni sono semplici e non troppo impegnati, ma per questo molto belli da vedere. Il ritmo della narrazione è velocissimo, non vorrete mai fermarvi! Inoltre, le opening e le ending sono veramente molto belle e azzeccate, per non parlare della bellissima colonna sonora che accompagnerà Ed e Al nel loro lungo e travagliato viaggio! Un 10 meritatissimo: ora non riesco a non pensare a questa opera monumentale, che ha segnato e segnerà il mio pensiero e la mia vita per lunghissimo tempo!!