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Parlare di lungometraggi Gainax rappresenta sempre un argomento delicato, specialmente nei confronti dei diretti interessati. E, in effetti, non è affatto errato asserire che lo studio abbia un rapporto tormentato con tale media. Il primo contatto fu con il monumentale "Le ali di Honneamise", un costosissimo film d'animazione (non manchevole di diverse pecche) che rischiò di far colare a picco lo studio prematuramente.
Ma i giochi non erano finiti, e la giusta direzione fu ritrovata qualche anno dopo grazie alla serie TV "Nadia - Il mistero della pietra azzurra", opera che riscosse un enorme successo in patria (nonché da noi) e riportò lo studio alla ribalta.
Ciononostante i Gainax, che rimarranno sempre memori della batosta subita con Honneamise, decisero di approcciarsi con cautela allo strumento "lungometraggio", e il loro coinvolgimento nel media si ridurrà a opere associate alle loro serie TV senza l'impiego di enormi risorse.
"Nadia e il mistero di Fuzzy"è il primo lungometraggio associato a Gainax rilasciato dopo il primo disastroso tentativo, e segue evidentemente la nuova filosofia: il film è fortemente correlato alla serie TV, tanto che ne sfruttava palesemente la fama “a caldo” (si parla di pochi mesi di differenza fra la fine della serie e il lancio del film) e non impiega moltissime risorse (fra l'altro il coinvolgimento dello studio Gainax stesso è marginale, e associato direttamente solo agli spezzoni riassuntivi).
Purtroppo i risultati non sono affatto positivi, e questo per un semplice motivo: la serie TV di Nadia aveva già detto tutto ciò che aveva da dire, e il riesumare ambientazione e personaggi comportava più rischi che certezze. Inoltre gli autori di questo film non hanno certo operato nel migliore dei modi, e i discutibili risultati sono più che eloquenti.

L'opera è ambientata un paio d'anni dopo la sconfitta di Neo-Atlantide, e vede i due giovani protagonisti della serie, Nadia e Jean, separati e intenti a portare avanti le loro strade. Jean continua con il suo lavoro da inventore, mentre Nadia si è trasferita a Londra e cerca di affermarsi come giornalista. Tuttavia il mondo è in fermento per via di alcune misteriose quanto incredibili sparizioni di individui di importanza assoluta per le nazioni più potenti, e nel frattempo Jean soccorre una misteriosa ragazza, Fuzzy, che sembra coinvolta in tutto questo. In seguito Jean, Nadia, Fuzzy e altre vecchie conoscenze si ritroveranno coinvolti in questi misteriosi accadimenti.

Il primo grosso problema dell'opera è subito sotto gli occhi di tutti: il film inizia con un collage di spezzoni della serie originale, e questa parte dura quasi trenta minuti (ovvero un terzo dell'opera). Magari questa sezione può essere utile per coloro che hanno visto la serie TV parecchio tempo addietro, ma va anche riportato che la scelta delle scene mostrate è alquanto discutibile (mancano parecchi passaggi chiave, e più volte si indugia su trivialità o sezioni dell'opera originale alquanto dimenticabili). Posso comprendere che lo scopo fosse prevalentemente quello di mostrare i due protagonisti della serie, ma una scelta più oculata e una costruzione migliore avrebbero generato un effetto più soddisfacente (tanto per fare un esempio, l'episodio di recap “La mia adorata Nadia” nella serie TV era decisamente migliore di questo, anche solo per il fatto di avere uno scopo più preciso).
Quindi, per coloro che hanno la serie TV fresca, ben un terzo dell'opera è al limite dell'evitabile.
Superato questo scoglio, si entra nella narrazione vera e propria. Jean e Nadia come caratterizzazioni ricordano vagamente le loro controparti di due anni più giovani, se non per il fatto che queste, a fine serie, risultavano decisamente più mature e complete di coloro che andiamo a incontrare in questo lungometraggio. Inoltre vedere Nadia inserita in un contesto profondamente diverso da quello d'abitudine potrebbe far storcere parecchi nasi. Un notevole passo indietro dunque, ma in fondo ci troviamo ancora nei limiti dell'accettabile, specialmente per il fatto che la quasi totalità di coloro che si approcciano al film lo fa per rivedere i due ragazzi. La nuova arrivata, Fuzzy, pecca di caratterizzazione, ma a sua discolpa va ammesso che la sua condizione giustifica in parte tale mancanza. Tuttavia è una dei protagonisti della storia, quindi era lecito aspettarsi di più (anche se, di fatto, mancava il tempo materiale per svolgere qualsivoglia approfondimento).
Ma l'orrore arriva con il resto del cast. Il team Grandis è il maggiormente colpito dalla scelleratezza degli autori e, nelle prime battute, viene addirittura regredito a elemento antagonista (cosa a cui è letteralmente impossibile credere, visti i trascorsi nella serie), per poi riportare il loro ruolo parzialmente sui giusti binari. Gli antagonisti non se la passano molto meglio: scordatevi il malvagio e carismatico Gargoyle, poiché in questo film vi troverete davanti a un nemico talmente stereotipato da rasentare il ridicolo.

La storia e sceneggiatura alla base di quest'opera presentano luci (poche) e ombre: se da un lato l'idea di base poteva in potenza essere gradevole, soprattutto se ben sviluppata, d'altro canto la totale insufficienza di minutaggio (che è circa di sessanta minuti, visto che le parti riassuntive vanno tolte dal conteggio) non permette affatto uno sviluppo soddisfacente, dando un'idea globale di qualcosa di alquanto accennato e superficiale. Il finale dell'opera sarebbe potuto essere interessante se ci fosse stato maggior approfondimento, ma anche in questo caso la mancanza di tempo e capacità non hanno permesso di raggiungere un risultato decente.
È dunque facilmente possibile constatare che questo lungometraggio nasce come progetto improvvisato e volto a cavalcare il successo della serie, e che non presenta la benché minima capacità di reggersi da solo.
Forse ripiegando su uno sviluppo originale avrebbero potuto ottenere qualcosa di migliore (di certo quei trenta minuti di riassunto sarebbero stati spesi in modo più proficuo), ma questa è solo una mera supposizione.
Resta il fatto che personaggi, ritmo ed evoluzione dell'opera sono decisamente insufficienti: purtroppo non v'è nulla di realmente passabile, e la delusione aumenta minuto per minuto.

Nemmeno il comparto tecnico si salva: le animazioni sono scadenti, il disegno è più approssimativo di quello della serie e i colori sono piuttosto scialbi, facendo decisamente a pugni con l'ottimo comparto visivo della serie (che pur mancava di costanza). Anche il comparto audio risulta sottotono, e solo le sigle di apertura e chiusura fanno bene il loro dovere.

Mi è davvero difficile consigliare quest'opera: i pochi minuti nell'ultimo episodio della serie TV offrivano una panoramica sugli avvenimenti futuri decisamente più soddisfacente di questo intero lungometraggio, che dunque perde la sua utilità addirittura prima del suo arrivo.
Vedetevi questo film solo se volete vedere ogni passaggio del progetto nato con la serie TV del 1990, ma a vostro rischio e pericolo. Persino chi è in grave astinenza da “Nadia” rischia di rimanere deluso, ma per fortuna l'opera verrà dimenticata presto.
È dunque con grande rammarico che ne sconsiglio la visione, visto che non aggiunge assolutamente nulla a ciò che viene generalmente amato nella serie.