Recensione
Your Name.
9.5/10
Recensione di The Barbarios
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Chiunque sia un fan, o un hater, dei film di Makoto Shinkai non può assolutamente perdersi quest'ultimo film uscito.
Avendo visto tutte le opere di Shinkai posso dire che questa secondo me è la migliore. Shinkai è famoso per prestare una cura certosina alle immagini, agli sfondi, ai riflessi e soprattutto alle sfumature dei colori in ogni suo film, di cui un esempio noto è il precedente film "Kotonoha no Niwa". Dato che l'ambientazione del film è totalmente diversa da "Il Giardino delle Parole", è ovvio che anche la cura dei colori sopracitata si presenta in una forma diversa: i fasci di luce delle stelle, le "auroree" create dalle comete, le ombre e il rossore dell'imbarazzo sul volto dei personaggi... Questo è ciò che stupisce a livello visivo ed è ciò che contraddistingue, ancora una volta, Makoto Shinkai.
La trama e lo sviluppo della storia rappresenta un po' una ventata di aria fresca nel repertorio di Shinkai. Ero abituato a film abbastanza lenti, con i dialoghi un po' striminziti per dare la possibilità agli occhi degli spettatori di cogliere quello che le parole non raccontavano. Questa volta però cambia tutto! Le musiche, il pathos dei personaggi, i doppiatori bravissimi e la trama suggestiva, al limite del fantastico, rendono il film molto più dinamico, più godibile da tutti e non più solo dagli amanti del genere, e soprattutto lo rendono molto toccante. Al cinema in sala almeno quattro/cinque persone alla fine del film erano in lacrime, e la parte restante (me compreso) avevano gli occhi lucidi.
Mi ha positivamente stupito il fatto che ci fossero scene divertenti che innanzitutto rendevano i personaggi più verosimili, e spezzavano la tensione dando agli spettatori la possibilità di riprendere un attimo fiato. Il film in sé non racconta niente di veramente originale, ma è il modo in cui riesce a portarlo su schermo che rende assolutamente piacevole la sua visione. Siamo lontani anni luce da "5 Cm al secondo" e "Il Giardino delle parole", benché il tema di fondo sia sempre uno solo: l'amore nonostante tutto.
Nel film, soprattutto verso la fine, ci sono diversi "colpi di scena" che ti stringono il cuore, ma ringrazierete per quelle emozioni una volta finito il film. Nota aggiuntiva per i disegni, che questa volta sono un po' più "anime", nel senso che assomigliano di più a quelli degli anime stagionali della KyoAni e rendono tutto più carino, familiare e soprattutto meno serio.
Consiglio a chiunque la sua visione in lingua originale per via di alcune battute impossibili da adattare in italiano, e per la bravura dei doppiatori che hanno superato sé stessi. Le voci non sono più solo bisbigli o discussioni: sono urla, sono echi, sono risate, sono vere.
Avendo visto tutte le opere di Shinkai posso dire che questa secondo me è la migliore. Shinkai è famoso per prestare una cura certosina alle immagini, agli sfondi, ai riflessi e soprattutto alle sfumature dei colori in ogni suo film, di cui un esempio noto è il precedente film "Kotonoha no Niwa". Dato che l'ambientazione del film è totalmente diversa da "Il Giardino delle Parole", è ovvio che anche la cura dei colori sopracitata si presenta in una forma diversa: i fasci di luce delle stelle, le "auroree" create dalle comete, le ombre e il rossore dell'imbarazzo sul volto dei personaggi... Questo è ciò che stupisce a livello visivo ed è ciò che contraddistingue, ancora una volta, Makoto Shinkai.
La trama e lo sviluppo della storia rappresenta un po' una ventata di aria fresca nel repertorio di Shinkai. Ero abituato a film abbastanza lenti, con i dialoghi un po' striminziti per dare la possibilità agli occhi degli spettatori di cogliere quello che le parole non raccontavano. Questa volta però cambia tutto! Le musiche, il pathos dei personaggi, i doppiatori bravissimi e la trama suggestiva, al limite del fantastico, rendono il film molto più dinamico, più godibile da tutti e non più solo dagli amanti del genere, e soprattutto lo rendono molto toccante. Al cinema in sala almeno quattro/cinque persone alla fine del film erano in lacrime, e la parte restante (me compreso) avevano gli occhi lucidi.
Mi ha positivamente stupito il fatto che ci fossero scene divertenti che innanzitutto rendevano i personaggi più verosimili, e spezzavano la tensione dando agli spettatori la possibilità di riprendere un attimo fiato. Il film in sé non racconta niente di veramente originale, ma è il modo in cui riesce a portarlo su schermo che rende assolutamente piacevole la sua visione. Siamo lontani anni luce da "5 Cm al secondo" e "Il Giardino delle parole", benché il tema di fondo sia sempre uno solo: l'amore nonostante tutto.
Nel film, soprattutto verso la fine, ci sono diversi "colpi di scena" che ti stringono il cuore, ma ringrazierete per quelle emozioni una volta finito il film. Nota aggiuntiva per i disegni, che questa volta sono un po' più "anime", nel senso che assomigliano di più a quelli degli anime stagionali della KyoAni e rendono tutto più carino, familiare e soprattutto meno serio.
Consiglio a chiunque la sua visione in lingua originale per via di alcune battute impossibili da adattare in italiano, e per la bravura dei doppiatori che hanno superato sé stessi. Le voci non sono più solo bisbigli o discussioni: sono urla, sono echi, sono risate, sono vere.