Recensione
Switch Girl!!
6.5/10
Recensione di Doll_in_the_Hell
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"Switch Girl!!" di Natsumi Aida è una serie manga di tipo shojo composta da 25 volumi, completamente edita in Italia da Star Comics fra il 2006 e il dicembre 2014. Il prezzo è stato fisso a 3,90€ salvo per i volumi finali, in cui é magicamente aumentato a 4,20 pur non avendo il manga pagine in più. I soliti misteri della Star Comics, che lucra sul fatto che la gente non si priva degli ultimi due volumi di una serie, anche se costano ingiustificatamente di più. Edizione standard, le solite pagine che si scollano e nulla di particolarmente lodevole. Detto questo, passiamo al manga.
Quando ho letto il primo volume di SG ricordo ancora la felicità nello scoprire finalmente qualcosa che facesse ridere e allo stesso tempo non sprofondasse nel patetico o nel melenso. In quel periodo ero piena di serie da seguire più vari arretrati, e questo primo numero mi era stato regalato ad una fiera (Narni Comics) come omaggio per un tot di spesa, non lo avevo comprato spontaneamente. Con sorpresa si rivelò però un opera che valeva la pena seguire. Lo iniziai appena conclusa qualche altra opera, e mi stupì subito la profonda atipicità di questo shojo.
La protagonista, Nika Tamiya, nasconde un segreto: si finge una ragazza bellissima, curatissima, dai modi aggraziati e dai gusti raffinati (modalità ON), quando in realtà a casa sua, lontano dai banchi di scuola e dalle amiche, è una sciattona che mangia robaccia e si comporta come un animale (mod OFF). Da qui Switch girl (Switch on-off in Inglese significa spegnere e accendere, in questo caso passare da una modalità all'altra).
Il co protagonista, Arata Kamiyama, nasconde un segreto simile ma al contrario: a causa del suo passato vuole stare lontano dalle donne e quindi si finge un otaku sfigato (mod ON), ma tolti i fondi di bottiglia e i vestiti sciatti è un bel ragazzo (mod OFF). A causa di una serie di eventi i due ragazzi scoprono il rispettivo segreto e decidono di non farne parola e di coprirsi a vicenda. Da qui accadranno una serie di vicende folli, che li porteranno sempre di più uno verso l'altro.
Letta così la trama sembra niente male no? E lo è stata, si lo è stata fino a circa la metà dei volumi, diciamo fino al 11-12. Poi le cose sono iniziate a precipitare vertiginosamente, e la Aida si è completamente giocata il manga e la buona idea di partenza.
Le gaff di cui il manga all'inizio era ricco diventano via via più rade, per lasciare spazio a scene melense o a situazioni assurde (scambio di corpi e maledizione della vecchietta, cosa...??). I personaggi iniziano a diventare sempre più piagnucolosi e a volte pedanti, e viene lasciato poco spazio alle situazioni realistiche.
Il problema principale di questo manga è proprio la mancanza estrema di realismo in molte fasi della storia. Donne praticanti di bondage risolvono tutti a colpi di frusta, ex professori malvagi che tornano sulla retta via grazie ai buoni sentimenti, bande criminali e non che commettono crimini di ogni tipo e se la cavano con un nonnulla. Per non parlare dell'ultima fase del manga in cui appaiono, signori miei,
<i>contemporaneamente e con le stesse pessime intenzioni</i> , i vari ex e primi amori dei protagonisti, che mettono in crisi un equilibrio che non sembrava poi così precario.
La coppia Nika e Arata diventa quindi, nel giro di pochi volumi dopo la metà del manga, melensa, noiosa e patetica.
Di buono il manga ha, invece, il narrare le vicende a mio parere più toccanti e realistiche di Nino e Masamune. Lei è la best friend di Nika, lui quello di Arata. Iniziano male, procedono meglio, e dopo una serie di eventi il loro rapporto di evolve in un amore molto dolce ma anche molto maturo e reale. Lei si preoccupa di farle fare i compiti e di farlo diplomare, lui invece le da' quella sicurezza in se che Nino non ha e la guida verso questo mondo strano che è l'innamoramento.
Tenera anche la coppia formata dalla Scimmiaccia (prima antagonista di Nika) e il prof. di arte, che si conclude addirittura con il vestito bianco, anche loro dopo parecchie traversie.
Se non fosse stato per questi due spin off, il manga sarebbe stato ancora più noioso e ripetitivo, e mai la Aida sarebbe riuscita a tirarne fuori ben 25 volumi.
Ad ogni modo dal volume 12-13 in poi la storia inizia ad essere annacquata, trita e ritrita, e le lungaggini non mancano mai. Oltre a fatto che il buonismo e il romanticismo di certi capitoli toglie al manga tutta l'originalità del caso. Di buono (da metà serie in poi) ho trovato solo il capitolo speciale sulla storia d'amore dei genitori di Nika, e quello sulla mod OFF estrema di Nika, che mi ha strappato un sorriso. Per il resto siparietti con i personaggi, interviste, salti nel tempo e altre lungaggini per riempire le pagine mi hanno solo annoiata e privata della voglia di continuare a leggere.
Voglio però dare almeno un punto di merito allo stile della Aida. Come mangaka non punta certo al realismo e non ha un tratto particolarmente dedicato, ma nel corso dell'opera si è dimostrata in grado di disegnare in più stili diversi, riuscendo a creare diverse atmosfere e a strapparmi parecchi sorrisi. Le tavole risultano pulite, il tratto non è mai troppo marcato e i retini non si fanno notare molto, come spesso accade per altri shojo dove se e fa abuso. Molto belli anche gli outfit di Nika e le sue pettinature, e azzeccatissima la mascotte con il viso da gatto, che rende tutto un po' più simpatico.
Tirando le somme, non me la sento di dare al manga una completa insufficienza, prima di tutto perchè parte molto bene e si fa leggere volentieri (per la prima metà), e poi perchè se l'opera fosse stata sviluppata meglio ed evitando assurdità e lungaggini inutili, sicuramente ne sarebbe venuto fuori un lavoro eccezionale. Dare molto di più della sufficienza però non ha senso, perchè la fase finale del manga (volumi 21-25) mi ha particolarmente delusa, lasciandomi lì a chiedermi se davvero la Aida, che all'inizio aveva brillato per la fantasia, voleva concludere con un clichè. Ma così è stato. Dopotutto, ad essere proprio riassuntivi, non servono 25 volumi per raccontare i tira e molla di una relazione fra 17enni.
Non mi sento di sconsigliare la serie, perchè parte davvero bene, ma nemmeno di consigliarla del tutto, perchè inizia a essere uno spreco di denaro già dalla metà, e perchè una buona mangaka dovrebbe essere in grado di migliorare una serie e renderla originale, invece di attuare il processo inverso. "Switch Girl" è di certo quello che sembra essere uno shojo atipico, e che invece alla fine è tipico quanto qualsiasi altro, solo un po' più simpatico.
Voto: 6.5/7 con relative lodi e infamie.
Quando ho letto il primo volume di SG ricordo ancora la felicità nello scoprire finalmente qualcosa che facesse ridere e allo stesso tempo non sprofondasse nel patetico o nel melenso. In quel periodo ero piena di serie da seguire più vari arretrati, e questo primo numero mi era stato regalato ad una fiera (Narni Comics) come omaggio per un tot di spesa, non lo avevo comprato spontaneamente. Con sorpresa si rivelò però un opera che valeva la pena seguire. Lo iniziai appena conclusa qualche altra opera, e mi stupì subito la profonda atipicità di questo shojo.
La protagonista, Nika Tamiya, nasconde un segreto: si finge una ragazza bellissima, curatissima, dai modi aggraziati e dai gusti raffinati (modalità ON), quando in realtà a casa sua, lontano dai banchi di scuola e dalle amiche, è una sciattona che mangia robaccia e si comporta come un animale (mod OFF). Da qui Switch girl (Switch on-off in Inglese significa spegnere e accendere, in questo caso passare da una modalità all'altra).
Il co protagonista, Arata Kamiyama, nasconde un segreto simile ma al contrario: a causa del suo passato vuole stare lontano dalle donne e quindi si finge un otaku sfigato (mod ON), ma tolti i fondi di bottiglia e i vestiti sciatti è un bel ragazzo (mod OFF). A causa di una serie di eventi i due ragazzi scoprono il rispettivo segreto e decidono di non farne parola e di coprirsi a vicenda. Da qui accadranno una serie di vicende folli, che li porteranno sempre di più uno verso l'altro.
Letta così la trama sembra niente male no? E lo è stata, si lo è stata fino a circa la metà dei volumi, diciamo fino al 11-12. Poi le cose sono iniziate a precipitare vertiginosamente, e la Aida si è completamente giocata il manga e la buona idea di partenza.
Le gaff di cui il manga all'inizio era ricco diventano via via più rade, per lasciare spazio a scene melense o a situazioni assurde (scambio di corpi e maledizione della vecchietta, cosa...??). I personaggi iniziano a diventare sempre più piagnucolosi e a volte pedanti, e viene lasciato poco spazio alle situazioni realistiche.
Il problema principale di questo manga è proprio la mancanza estrema di realismo in molte fasi della storia. Donne praticanti di bondage risolvono tutti a colpi di frusta, ex professori malvagi che tornano sulla retta via grazie ai buoni sentimenti, bande criminali e non che commettono crimini di ogni tipo e se la cavano con un nonnulla. Per non parlare dell'ultima fase del manga in cui appaiono, signori miei,
<i>contemporaneamente e con le stesse pessime intenzioni</i> , i vari ex e primi amori dei protagonisti, che mettono in crisi un equilibrio che non sembrava poi così precario.
La coppia Nika e Arata diventa quindi, nel giro di pochi volumi dopo la metà del manga, melensa, noiosa e patetica.
Di buono il manga ha, invece, il narrare le vicende a mio parere più toccanti e realistiche di Nino e Masamune. Lei è la best friend di Nika, lui quello di Arata. Iniziano male, procedono meglio, e dopo una serie di eventi il loro rapporto di evolve in un amore molto dolce ma anche molto maturo e reale. Lei si preoccupa di farle fare i compiti e di farlo diplomare, lui invece le da' quella sicurezza in se che Nino non ha e la guida verso questo mondo strano che è l'innamoramento.
Tenera anche la coppia formata dalla Scimmiaccia (prima antagonista di Nika) e il prof. di arte, che si conclude addirittura con il vestito bianco, anche loro dopo parecchie traversie.
Se non fosse stato per questi due spin off, il manga sarebbe stato ancora più noioso e ripetitivo, e mai la Aida sarebbe riuscita a tirarne fuori ben 25 volumi.
Ad ogni modo dal volume 12-13 in poi la storia inizia ad essere annacquata, trita e ritrita, e le lungaggini non mancano mai. Oltre a fatto che il buonismo e il romanticismo di certi capitoli toglie al manga tutta l'originalità del caso. Di buono (da metà serie in poi) ho trovato solo il capitolo speciale sulla storia d'amore dei genitori di Nika, e quello sulla mod OFF estrema di Nika, che mi ha strappato un sorriso. Per il resto siparietti con i personaggi, interviste, salti nel tempo e altre lungaggini per riempire le pagine mi hanno solo annoiata e privata della voglia di continuare a leggere.
Voglio però dare almeno un punto di merito allo stile della Aida. Come mangaka non punta certo al realismo e non ha un tratto particolarmente dedicato, ma nel corso dell'opera si è dimostrata in grado di disegnare in più stili diversi, riuscendo a creare diverse atmosfere e a strapparmi parecchi sorrisi. Le tavole risultano pulite, il tratto non è mai troppo marcato e i retini non si fanno notare molto, come spesso accade per altri shojo dove se e fa abuso. Molto belli anche gli outfit di Nika e le sue pettinature, e azzeccatissima la mascotte con il viso da gatto, che rende tutto un po' più simpatico.
Tirando le somme, non me la sento di dare al manga una completa insufficienza, prima di tutto perchè parte molto bene e si fa leggere volentieri (per la prima metà), e poi perchè se l'opera fosse stata sviluppata meglio ed evitando assurdità e lungaggini inutili, sicuramente ne sarebbe venuto fuori un lavoro eccezionale. Dare molto di più della sufficienza però non ha senso, perchè la fase finale del manga (volumi 21-25) mi ha particolarmente delusa, lasciandomi lì a chiedermi se davvero la Aida, che all'inizio aveva brillato per la fantasia, voleva concludere con un clichè. Ma così è stato. Dopotutto, ad essere proprio riassuntivi, non servono 25 volumi per raccontare i tira e molla di una relazione fra 17enni.
Non mi sento di sconsigliare la serie, perchè parte davvero bene, ma nemmeno di consigliarla del tutto, perchè inizia a essere uno spreco di denaro già dalla metà, e perchè una buona mangaka dovrebbe essere in grado di migliorare una serie e renderla originale, invece di attuare il processo inverso. "Switch Girl" è di certo quello che sembra essere uno shojo atipico, e che invece alla fine è tipico quanto qualsiasi altro, solo un po' più simpatico.
Voto: 6.5/7 con relative lodi e infamie.