Recensione
Recensione di Jackassassin
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Avete molto apprezzato il manga di Battle Royale? Credete di trovare in questo spin-off le stesse atmosfere e la stessa dinamicità splatterosa che lo contraddistingue? Beh... scordatevelo!
Benché questa serie sia stata scritta da K. Takami, si discosta molto dall'opera originale. Si prende come spunto l'episodio delle ragazze del faro e ci si concentra su due di loro. In poche parole, si cerca di allungare il brodo di una scena già conosciuta. Non si aggiunge nulla, niente di nuovo viene svelato e, anche se era l'intento primario, tutto viene approfondito molto poco. Quello che ne esce fuori (purtroppo) è solo una banale storia per teenager divisa in due parti. Nel primo volume la protagonista è Haruka Tanizawa, la pallavolista che ha una "fissa" per la sua compagna di classe Yukie. La cosa più snervante è Haruka, assorta perennemente nei suoi pensieri (molto shojo-ai) che dice una quattordicina di volte: " ...la amo...". Il secondo volume, volendo, è anche peggio... Chisato Matsui incontra Mimura per caso e ci passa una giornata insieme. Storie d'amore che finiscono tragicamente prima di iniziare. Voi direte... solo questo? Sì, solo questo! Uno potrà pensare: "vabbè hanno raschiato il fondo del barile...", invece direi più che è una vera e propria volontà di fare qualcosa a tutti i costi solo per guadagnare un po' di soldi, puntando su un titolo molto amato dal pubblico. In conclusione, sconsiglio la lettura ai veri cultori di Battle Royale (ne rimarreste alquanto delusi). Se invece amate gli shojo (e non avete paura di leggere temi già trattati meglio da altri), potreste dargli una possibilità.
Benché questa serie sia stata scritta da K. Takami, si discosta molto dall'opera originale. Si prende come spunto l'episodio delle ragazze del faro e ci si concentra su due di loro. In poche parole, si cerca di allungare il brodo di una scena già conosciuta. Non si aggiunge nulla, niente di nuovo viene svelato e, anche se era l'intento primario, tutto viene approfondito molto poco. Quello che ne esce fuori (purtroppo) è solo una banale storia per teenager divisa in due parti. Nel primo volume la protagonista è Haruka Tanizawa, la pallavolista che ha una "fissa" per la sua compagna di classe Yukie. La cosa più snervante è Haruka, assorta perennemente nei suoi pensieri (molto shojo-ai) che dice una quattordicina di volte: " ...la amo...". Il secondo volume, volendo, è anche peggio... Chisato Matsui incontra Mimura per caso e ci passa una giornata insieme. Storie d'amore che finiscono tragicamente prima di iniziare. Voi direte... solo questo? Sì, solo questo! Uno potrà pensare: "vabbè hanno raschiato il fondo del barile...", invece direi più che è una vera e propria volontà di fare qualcosa a tutti i costi solo per guadagnare un po' di soldi, puntando su un titolo molto amato dal pubblico. In conclusione, sconsiglio la lettura ai veri cultori di Battle Royale (ne rimarreste alquanto delusi). Se invece amate gli shojo (e non avete paura di leggere temi già trattati meglio da altri), potreste dargli una possibilità.