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Il protagonista dell’anime è Genji, il bellissimo figlio dell’imperatore, un personaggio d’Annunziano potremmo dire, invidiato dagli uomini e amato dalle donne. La storia riflette bene il periodo Heian, quando gli uomini di corte, per placare i loro istinti sessuali, andavano alla ricerca di belle donne dai capelli lunghi e le riempivano di lusinghe; molto spesso erano proprio le donne a concedersi. Nell’anime vediamo dunque, se così possiamo chiamarle, le avventure ripetitive di Genji con numerose donne, con tanto di complicanze che si verificheranno in seguito: il giovane infatti è perseguitato da spiriti inquieti e da Rokujou, la donna abbandonata dallo stesso in passato.

La successione delle scene è procedurale ma un po’ confusa, anche una volta arrivati alla fine del film rimangono alcuni dubbi sulla ricostruzione degli eventi, dunque poco ricco di dettagli contenutistici e di conseguenza incompleto.

Sarò diretta, l’anime non è bellissimo, potrebbe anche risultare un po’ noioso per la “ciclicità” delle scene, tuttavia può essere un buon film da guardare per comprendere il periodo Heian, le tradizioni, gli usi, i costumi (il ballo che vediamo nei titoli di testa e alla fine del film, i vestiti, il trucco degli uomini ecc…), insomma per gli appassionati della cultura giapponese oltre che di anime e manga.

La grafica non è il massimo, ma considerando la datazione (1987) potremmo anche chiudere un occhio. Più apprezzate sono le musiche, se non belle comunque rilassanti.

Personalmente, come ho già precisato, l’ho trovato interessante sull’aspetto realistico del periodo, dal momento che, se non lo avessi conosciuto, probabilmente avrei avuto un’idea diversa dell’intero film al punto da valutarlo al di sotto della sufficienza.