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Dragon Quest- L'emblema di roto è un manga del 1992 di Kamui Fujiwara, che prende ispirazione dalla serie videoludica di Dragon Quest, in particolare da Dragon Quest III, ambientato nello stesso mondo.
Ci troviamo in un mondo fantasy dove il prode Roto, dopo aver riportato la pace, ha avuto due figli, Loran e Carmen che a loro volta hanno fondato due regni. Nel regno di Carmen sta per nascere il primogenito Arus, ma poco tempo prima della sua nascita il demone Imajin, che sta per risvegliarsi, manda il Re Drago per rapire il nascituro Arus e farlo diventare un demone, evitando cosi che una volta cresciuto possa replicare le gesta di suo nonno, sventando i piani malefici di Imajin. Ovviamente il Re Drago fallirà nell'impresa, ma Arus sarà comunque costretto ad abbandonare il castello e andrà a vivere in un piccolo villaggio, dove farà la conoscenza di Kira e dove inizierà il suo viaggio che lo porterà a diventare il nuovo prode.
La storia si sviluppa come il più classico dei Battle Shonen, infatti Arus farà la conoscenza di vari personaggi che in seguito lo accompagneranno nelle sue avventure. Il già citato Kira sarà il maestro della spada, il maschiaccio Yao sarà la maestra del pugno e il simpatico Poron diventerà il maestro della saggezza. Non mancherà anche il rivale di turno, ovvero Jagan, altro discendente di Roto, divenuto malvagio a causa di Imajin, ma che durante la storia vedremo non essere poi cosi cattivo. Le ambientazioni sono molto fedeli al videogioco e in generale sembra davvero di star leggendo le gesta che di solito compiamo nei videogiochi del Brand di Dragon Quest. La storia avanza che è un piacere tra scontri con nemici sempre più forti e ben caratterizzati, con l'incontro di nuovi personaggi che affiancheranno i nostri eroi, in ambientazioni splendide e sempre diverse tra loro. Peccato però che il tutto si perda verso la fine. Gli eventi degli ultimi due volumi mi hanno lasciato con l'amaro in bocca, con degli episodi che paiono troppo forzati per arrivare al classico lieto fine.
I disegni sono buoni, considerando che il manga è del 1992 e si rifà molto al chara design di Akira Toriyama, che ha curato il chara design dei vari videogiochi della serie. Le scene di combattimento sono rappresentate in maniera abbastanza chiara e l'azione in generale è sempre su buoni livelli, senza mai perdersi in lunghi sproloqui dei personaggi. L'edizione Perfect Edition della Star Comics è convincente e si legge che è un piacere, peccato solo per il prezzo di 8 euro, abbastanza alto.
In conclusione assegno un 7 a quest'opera, se non fosse stato per il finale potevo anche assegnare un voto un po' più alto, ma in generale la lettura è stata piacevole e consiglio l'acquisto agli amanti del Battle Shonen.