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10.0/10
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Ho iniziato questa serie più per curiosità che per aspettative, pensavo sarebbe stata una serie abbastanza divertente e forse anche un po' trash, invece mi sono dovuto ricredere, "Samurai Gourmet" è sì una serie molto divertente, ma è anche una serie molto dolce e emozionante, tant'è che l'ho terminata guardandola per cinque ore di fila senza fermarmi una volta, cosa che mi succede molto raramente;
"Samurai Gourmet" è una serie di 12 episodi con durata di 20 minuti l'uno, tratto dal omonimo Manga Seinen di Masayuki Kusumi, completo in 2 volumi. Serie attualmente disponibile su Netflix.
La serie narra le vicende di Takashi Kusumi, che ormai sessantenne si ritrova in pensione senza nulla da fare, un giorno la moglie gli consiglia di trovarsi un Hobby.
L'uomo girovagando per la città decide di andare a mangiare fuori da solo.
Una volta fermatosi a una tavola calda decide di ordinare una birra, ma essendo solo le 10 del mattino, l'uomo ci pensa più volte prima di ordinare e proprio in quel momento, appare per la prima volta come una visione, il Samurai, che con fare rude e minaccioso si accinge ad ordinare del saké, il nostro protagonista vedendolo sicuro di sé, decide di prenderlo come esempio da seguire, e dopo vari ripensamenti riesce ad acquisire sicurezza e ad ordinare la birra.

Ammetto che durante la visione mi è spesso capitato di pensare che andando avanti con la visione, la serie potesse rivelarsi in qualche modo ripetitiva, invece devo dire che la serie seppur mantenendo la stessa struttura narrativa del primo episodio, risulta veramente originale e godibile, con storie sempre diverse e mai simili tra loro.
In ogni episodio Takashi, mangia qualcosa di diverso, provando qualsiasi tipo di cucina.
Nella serie oltre ai piatti preparati e poi mangiati dal protagonista, ci viene mostrato anche come l'ambiente circostante (Atmosfera e Clientela) cambino e come gli usi e i costumi di un determinato paese siano differenti, col variare dei locali, un esempio può essere l'episodio ambientato nel ristorante italiano...
Durante la serie, il protagonista verrà spesso preso da ricordi del suo passato, inerenti al luogo dove mangia in quel momento, facendo spesso partire flashback molto nostalgici e dolci, riuscendo addirittura a commuovere lo spettatore con una tenerezza disarmante.
Gli episodi in generale sono molto lenti, la serie non va mai di fretta, e nonostante la lentezza dello svolgimento degli episodi, l'opera riesce ad essere molto fluida e uno slice of life molto rilassante ed emozionante.

I personaggi sono relativamente pochi, sono soltanto tre, Takashi, sua moglie e il samurai che è frutto della mente del protagonista, altri personaggi fanno solamente da comparse, ma nonostante ciò sono comunque protagonisti insieme a Takashi di gag e sottotrame esilaranti.
Gli attori li ho trovati impeccabili, hanno saputo interpretare il loro ruolo in modo eccezionale, ho amato tantissimo il protagonista che cercava in tutti i modi di imitare il samurai, fallendo miseramente, ho adorato tantissimo il suo modo di esporsi con gli altri personaggi, che ho trovato simpatici con le loro espressioni facciali, molto spesso soddisfatti di qualcosa o semplicemente perché erano allegri.
Naoto Takenaka, nei panni di Takashi, è riuscito a farmi emozionare più di una volta con la sua tenerezza sconfinata e con la sua spensieratezza da pensionato, che vuole godersi finalmente la propria vita.

Per creare un'ottima atmosfera attorno ai personaggi e le ambientazioni, c'è bisogno anche di una buona regia, che nella sua semplicità fa bene il suo lavoro, soprattutto nell'episodio finale, riuscendo a far emozionare lo spettatore con riprese che con l'aiuto delle OST, riescono a farti immergere totalmente nella vicenda narrata.
A tratti la regia mi ha addirittura ricordato dei documentari, non sembrava più una serie tv qualsiasi su Netflix, sembrava un vero e proprio documentario sul cibo e sulla cultura nipponica, facendo vedere ad ogni episodio in che modo le pietanze venissero preparate dai veri chef!
Oltre alla regia, ho apprezzato molto i cambiamenti di tonalità della luce, che con lo svolgimento dell'episodio cambiano da chiare e dolci a cupe con filtro di colore giallo, questo variare di luci avviene solamente durante l'apparizione del samurai e tutto ciò a mio parere da' quel tocco di storico all'opera.
Tutto questo viene rafforzato da delle OST magnifiche, che ho trovato molto azzeccate col susseguirsi delle vicende. Da ricordare la bellissima ending a ogni episodio;
Infine, consiglio a tutti gli amanti della cucina e non, questa bellissima serie, che oltre a farvi emozionare con momenti nostalgici e divertire con gag molto originali, riesce anche a farvi riflettere su come il lavoro per i giapponesi sia così importante, addirittura più della loro stessa vita. Come voto assegno un bel 10.