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4.5/10
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Dopo l'esperienza come character designer nel fortunato "Amagami SS", Kisai Takayama ci riprova con questo "Seiren", un anime che ripropone lo stesso genere e la stessa struttura narrativa del suo apprezzatissimo predecessore.
Per chi non lo ricordasse o per chi non l'avesse visto, "Amagami SS" era un "harem anomalo", in quanto il protagonista non era il classico "sultano" capace di far innamorare di sé qualunque donzella gli capitasse a tiro; le varie conquiste, invece, venivano portate a termine una alla volta in una serie di universi paralleli e indipendenti l'uno dall'altro. Per essere più precisi, in ogni arco veniva posta al centro dell'attenzione una nuova ragazza e veniva mostrato cosa sarebbe dovuto succedere affinché il protagonista potesse vivere una storia d'amore con lei; terminato l'arco, il tutto veniva resettato e si ricominciava dall'inizio con una nuova pretendente. Il presunto vantaggio di un'impostazione di questo genere risiederebbe nel fatto che tutte le ragazze vengono trattate allo stesso modo e che, quindi, ad ognuna di esse viene data la possibilità di vivere il suo momento di gloria; così facendo, almeno in teoria, si sarebbero evitate le classiche contestazioni di chi avrebbe scelto come vincitrice una ragazza piuttosto che un'altra, in quanto tutti sarebbero stati accontentati con un proprio arco personalizzato. Come ho avuto già modo di dire nella mia recensione di "Amagami SS", però, questo presunto vantaggio rischiava di trasformarsi in un boomerang, in quanto la sensazione finale è che il protagonista, pur avendole conquistate tutte, non sia riuscito a conquistarne veramente nessuna. "Amagami SS" riuscì a nascondere il problema grazie alla bellezza dei suoi sei archi narrativi, al punto che io stesso arrivai a parlare di "harem sostenibile", in quanto potenzialmente apprezzabile anche da chi non ama le esagerazioni proprie del genere. Col senno di poi, però, credo che la struttura di "Amagami SS" vada considerata come un buon esperimento ma non come la pietra angolare degli harem del futuro: personalmente credo che i personaggi femminili vadano seguiti e amati, e non sostituiti ogni quattro episodi. E poco importa se a vincere la contesa non sarà la nostra preferita.

Se ho perso tanto tempo a parlare di un altro anime rispetto a quello qui recensito è perché lo stesso discorso può essere ripetuto pari pari anche per questo "Seiren", con una sola differenza: qui gli archi narrativi non hanno lo stesso impatto emotivo di quelli visti in "Amagami SS", ma risultano noiosi e intrisi di una stupidità che li rende perfino irritanti: frittate che diventano il viatico per scelte di vita inderogabili, servilismo esagerato, aperture in mutande di lana che fanno capire tante cose e soprattutto cervi... cervi ovunque! Cervi furiosi, cervi che si accoppiano in videogame, ragazze vestite da cervi, cervi alla griglia e tanto altro. A cosa giova questo accanimento contro questi poveri animali?
"Seiren" propone tre distinti archi narrativi composti da quattro episodi l'uno; da qualche parte ho letto che le ragazze che Shouichi, il protagonista, dovrà conquistare sono sette in tutto: se questo è vero, ne mancano tre, per cui è lecito aspettarsi una seconda stagione (e altri cervi).
Le tre ragazze presentate in questa prima edizione sono Hikari, la classica ragazza molto popolare, Tooru, una senpai amante dei videogiochi, e Kyouko, l'amica d'infanzia. Se si esclude il finale ridicolo, credo che l'arco migliore sia quello di Hikari, e questo per tre motivi: il primo è che il rapporto tra Shouichi e la ragazza è quello più intrigante e divertente; il secondo è che anche la parte dedicata al romanticismo è rappresentata in modo decente; il terzo è che, a mio avviso, Hikari è la più carina del trio (embè? Anche l'occhio vuole la sua parte, no?). L'arco peggiore, invece, è quello di Tooru: la ragazza è una figura che nella realtà piacerebbe a molti maschietti (me compreso), ma che è improponibile in una fiction. Anche il terzo arco è piuttosto noioso, anche se non raggiunge i livelli del secondo: Kyouko è un personaggio che cresce molto nel corso dei quattro episodi, ma, nonostante le sue stravaganze, è troppo antiquata per risultare credibile.

Molto bella la grafica: disegni e colori sono davvero molto belli e invogliano il potenziale spettatore a iniziare la serie senza farsi troppe domande (quelle se le farà poi). Belle anche le sigle di apertura e chiusura: non le ho saltate in più di un'occasione e questo testimonia sicuramente a loro favore.

In definitiva, "Seiren" è un anime che attira con la grafica, stordisce con le musiche, addormenta con la trama e che alla fine ti frega il portafoglio (che non contiene denaro ma ore della giornata). Pur avendo avuto un ruolo importante nella costruzione di "Amagami SS", l'autore tailandese fallisce nel tentativo di ripercorrerne i fasti, almeno a questo giro. Molto dipende dal fatto che forse questa struttura sta cominciando a venire un po' a noia; ma molto dipende anche dall'incapacità di creare storie d'amore davvero appassionanti. E molto, ovviamente, dipende anche dall'uso improprio di cervo.