Recensione
Claymore
7.0/10
Claymore dovrebbe essere uno dei migliori shonen e più in generale uno dei manga migliori di sempre, analizzando tutte queste recensioni positive e l'ottima valutazione complessiva. Onestamente non ne capisco il motivo, visto e considerato che Claymore pur avendo tutte le carte in regola fallisce miseramente. Senza dubbio, è uno dei miei manga preferiti, ma il tutto è attribuibile al mio valore affettivo verso l'opera. Infatti, Claymore è stato uno dei miei primi manga, iniziato nel lontano 2005 e terminato esattamente dieci anni dopo arrivando alla pubblicazione complessiva di 27 volumi. Già qui potrei esprimermi dicendo che in realtà sono troppi. Ammetto che nelle fasi finali speravo in un finale il più presto possibile vista la brutta piega che ormai aveva preso la narrazione. Ma andiamo per gradi:
Assolutamente fantastica la prima parte del manga che nonostante dei disegni, considerati da molti bruttini, mi piacquero. Molto minimali, mi sembravano comunque adatti per rappresentare un'opera che, almeno nei primi volumi, sembrava volesse puntare molto sull'horror. Talmente marcate le linee horror che effettivamente sembrava di leggere più un seinen che uno shonen. Complici anche le tematiche trattate.
L'autore perfeziona lo stile del disegno in tempi record e già nel sesto volume abbiamo l'impressione di star leggendo un altro manga. Tuttavia, questi nuovi disegni non possono che giovare visto che probabilmente il continuare seguendo quello stile iniziale avrebbe di sicuro scoraggiato la fetta maggiore di lettori.
Tra disegni magnifici e una storia che prende il volo, Claymore si fa avanti dimostrandosi un valido shonen. Ad esempio, la gestione dei power up della protagonista è gestita molto bene presentandoci personaggi visibilmente sempre più forti.
Superato 1/3 dell'opera, la situazione diventa davvero coinvolgente e intrigante. Dal volume 10 è tutta salita, una salita che ci mostra situazioni davvero potenti, con l'introduzione di nuovi nemici che lasciano presagire tanti altri volumi. Se la qualità fosse stata sempre quella, avrei persino gradito la presenza di ulteriori volumi anche dopo il 27.
Purtroppo, a partire dal quindicesimo volume cominciano i dolori. L'autore si ricorda il genere di appartenenza che aveva l'opera in origine e si prende la libertà di infarcire tutto con situazione al limite dell'incoerenza. Cose tipiche da shonen c'erano anche prima ma, per l'appunto, dal quindicesimo volume si esagera e diventa una roba inspiegabile.
Si seguiranno volumi densi di "WTF" clamorosi, con avversari che trascendono la normale concezione di potenza divina. All'improvviso. Infatti da questo momento in avanti avremo solo mazzate. L'autore si addolcisce in tutti i sensi e avremo tipiche situazioni dove le nostre eroine avranno sempre e comunque la meglio. Personalmente, non mi sono nemmeno affezionato più di tanto ai personaggi primari quanto ai secondari che nella seconda metà del manga spuntano fuori come funghi. Situazioni surreali, morti che tornano in vita, buchi di trama e tante altre belle cose ci accompagneranno fino al tanto discusso ventisettesimo volume. Un finale assolutamente sprecato.
Benché mi sia piaciuto, tutto il trascorso orribile fatto per arrivare fino a quel fatidico punto, non rende giustizia e addirittura rovina quel poco di buono.
Persino il combattimento finale, con palese la prevedibilità e ripetitività, riesce a essere interessante e ben realizzato.
Se si chiudono entrambi gli occhi di fronte alle profonde lacune di cui soffre la storia, il finale potrebbe persino riuscire a commuovervi.
In virtù di questo finale, mi sentirei di dare a Claymore un sette e mezzo. Visto che non c'è mi vedo costretto a scendere un pochino visto che un 8 sarebbe davvero esagerato. La prima parte sicuramente lo meriterebbe, forse anche qualcosina in più, ma la presenza di una seconda parte incoerente e gestita male butta infine Claymore nell'abisso dei manga dalle grandi potenzialità sfruttate male. Vale la pena leggerlo? Si ma non merita assolutamente questa valutazione esagerata.
Assolutamente fantastica la prima parte del manga che nonostante dei disegni, considerati da molti bruttini, mi piacquero. Molto minimali, mi sembravano comunque adatti per rappresentare un'opera che, almeno nei primi volumi, sembrava volesse puntare molto sull'horror. Talmente marcate le linee horror che effettivamente sembrava di leggere più un seinen che uno shonen. Complici anche le tematiche trattate.
L'autore perfeziona lo stile del disegno in tempi record e già nel sesto volume abbiamo l'impressione di star leggendo un altro manga. Tuttavia, questi nuovi disegni non possono che giovare visto che probabilmente il continuare seguendo quello stile iniziale avrebbe di sicuro scoraggiato la fetta maggiore di lettori.
Tra disegni magnifici e una storia che prende il volo, Claymore si fa avanti dimostrandosi un valido shonen. Ad esempio, la gestione dei power up della protagonista è gestita molto bene presentandoci personaggi visibilmente sempre più forti.
Superato 1/3 dell'opera, la situazione diventa davvero coinvolgente e intrigante. Dal volume 10 è tutta salita, una salita che ci mostra situazioni davvero potenti, con l'introduzione di nuovi nemici che lasciano presagire tanti altri volumi. Se la qualità fosse stata sempre quella, avrei persino gradito la presenza di ulteriori volumi anche dopo il 27.
Purtroppo, a partire dal quindicesimo volume cominciano i dolori. L'autore si ricorda il genere di appartenenza che aveva l'opera in origine e si prende la libertà di infarcire tutto con situazione al limite dell'incoerenza. Cose tipiche da shonen c'erano anche prima ma, per l'appunto, dal quindicesimo volume si esagera e diventa una roba inspiegabile.
Si seguiranno volumi densi di "WTF" clamorosi, con avversari che trascendono la normale concezione di potenza divina. All'improvviso. Infatti da questo momento in avanti avremo solo mazzate. L'autore si addolcisce in tutti i sensi e avremo tipiche situazioni dove le nostre eroine avranno sempre e comunque la meglio. Personalmente, non mi sono nemmeno affezionato più di tanto ai personaggi primari quanto ai secondari che nella seconda metà del manga spuntano fuori come funghi. Situazioni surreali, morti che tornano in vita, buchi di trama e tante altre belle cose ci accompagneranno fino al tanto discusso ventisettesimo volume. Un finale assolutamente sprecato.
Benché mi sia piaciuto, tutto il trascorso orribile fatto per arrivare fino a quel fatidico punto, non rende giustizia e addirittura rovina quel poco di buono.
Persino il combattimento finale, con palese la prevedibilità e ripetitività, riesce a essere interessante e ben realizzato.
Se si chiudono entrambi gli occhi di fronte alle profonde lacune di cui soffre la storia, il finale potrebbe persino riuscire a commuovervi.
In virtù di questo finale, mi sentirei di dare a Claymore un sette e mezzo. Visto che non c'è mi vedo costretto a scendere un pochino visto che un 8 sarebbe davvero esagerato. La prima parte sicuramente lo meriterebbe, forse anche qualcosina in più, ma la presenza di una seconda parte incoerente e gestita male butta infine Claymore nell'abisso dei manga dalle grandi potenzialità sfruttate male. Vale la pena leggerlo? Si ma non merita assolutamente questa valutazione esagerata.