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"Il rombo del tuono
nel cielo nuvoloso
forse pioverà
e, quando accadrà
resterai con me?"

Tutto ha inizio con questi pochi versi. Parole dolci con una nota di rammarico e malinconia. Nessuno nasce per essere solo, tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci regga o che ci aiuti a rialzarci.
"Il giardino delle parole" del maestro Makoto Shinkai ci insegna (o forse rammenta) questo aspetto della natura umana. La storia ha tanti volti, ma solo due sono coloro che faranno parte di questa trama in modo reale. La storia racconta di un'amicizia quasi impossibile, di due personaggi tanto diversi eppure connessi. Sono quarantasei minuti che vanno vissuti, assaporati. Ecco cosa vi aspetta, godendo di quest'opera.

Dal punto di vista "tecnico", oserei dire, da semplice osservatore, impeccabile. Attraverso le animazioni e le scenografie, le emozioni sembrano quasi palpabili. Credo sia una pellicola senza tempo, da vedere e rivedere.