Recensione
Il fiore millenario
9.5/10
Era da molto che desideravo avere questa opera tra le mie mani e devo dire che ho potuto godere a pieno di queste pagine così sapientemente disegnate.
La storia, ambientata in una presumibile antica Cina divisa in quattro regni: “A”, “Ko”, “Do” e “So”, tratta le vicende della principessa A-ki, figlia del re del regno di “A” e della bellissima principessa del regno di “Ko”, Ko-hi. Il re, tuttavia, decide di prendere in moglie una seconda principessa, del regno di “Do”, che darà alla luce un erede maschio per il trono.
La presenza di Do-Hi a corte farà patire molte sofferenze alla giovane ma risoluta A-ki e sarà grazie a lei che avrà l’opportunità di conoscere un ragazzo davvero particolare Hakusei, uno schiavo.
La ragazza sarà allontanata da palazzo e spedita come ostaggio dal re di “Ko”, suo nonno. Da qui partirà l’avventura che porterà A-ki alla riconquista di ciò che le è dovuto.
Le vicende sono ben intrecciate tra loro, la storia è plausibile, senza forzature e ho avuto modo idi apprezzare molto lo stile narrativo di Kaneyoshi Izumi.
Le spiegazioni delle tattiche di guerra sono espresse in modo semplice e lineare (io le trovo sempre un po' ostiche, ma devo dire che l’autrice ha fatto davvero un lavoro eccellente, non si perde mai il filo del discorso).
I disegni sono ricchi di particolari, così come i primi primi piani, che trasmettono tutto ciò che il personaggio prova: felicità, dolore, allegria, tristezza e rabbia; anche i fondali sono sempre dettagliatissimi e nulla è mai lasciato al caso…delle tavole davvero molto curate.
I personaggi lasciano un segno indelebile nel lettore, la loro caratterizzazione ti arriva fino al midollo e ne riesci a vedere l’anima.
La protagonista indiscussa è sicuramente la bella e fiera principessa A-ki. Iniziamo a conoscerla da bambina, intenta a combattere per la sopravvivenza della sua amata madre, sempre malata, e la vediamo crescere e imparare ad affrontare tutte le vicissitudini che si trova ad affrontare durante il corso della storia.
La sua crescita interiore è ben tratteggiata, ti fa apprezzare davvero il personaggio e sembra “uscir fuori” dalle pagine per quanto sembri reale. Le sue paure, le sue gioie e tutte le sue emozioni ti travolgono come un fiume in piena. Tutto quello a cui deve rinunciare per arrivare al suo obiettivo, lo perdi con lei.
Al suo fianco c’è sempre il suo Fiore Millenario, il ragazzo “con i capelli color del grano e gli occhi color del cielo”, Hakusei uno schiavo con caratteristiche fisiche tipiche delle “genti straniere” che lo portano a essere sfruttato, isolato e deriso. Per Hakusei, A-ki è l’ancora di salvezza, la luce del sole, la sua stessa ragione di vita, per proteggerla lui farebbe di tutto.
Il loro rapporto si evolve nel tempo: Hakusei da schiavo diviene compagno di marachelle, confidente, amico e infine amante. I due infatti, non tardano a scoprirsi innamorati l’uno dell’altro. Un amore, ahimè, sofferto per la differenza di posizione sociale, lei erede di un gran regno e lui un semplice schiavo.
Un amore travolgente che ha degli alti e bassi, tra la consapevolezza dei due di doversi separare e la voglia di stare insieme per sempre; anche qui il lettore soffre e gioisce con loro.
L’antagonista è Do-hi, spietata e arrivista, seconda moglie del re di “A” che farà di tutto per far insediare sul trono il suo figlio inetto. Sacrificherà tutto e tutti pur di arrivare all’obiettivo e, ovviamente, cercherà di uccidere A-ki.
Anche Do-hi è ben costruita, si capiscono quali sono i sentimenti che determinano le sue azioni, per quanto spregevoli esse siano, e alla fine portano a farti percepire pena e compassione nei suoi confronti.
Ci sono poi altri personaggi che giocano un ruolo fondamentale: tra loro spicca Seitetsu, il maestro di A-ki e Hakusei (sarà lui ad educare i due ragazzi alla vita e ad insegnare loro come far fronte ad ogni eventualità) e il primo principe di “So” (del quale non scriverò il nome perché nel manga se ne viene a conoscenza solo in seguito) che si innamorerà della principessa e le chiederà la mano in modo estenuante, ma che alla fine risulterà un suo importante alleato.
Il finale del manga è ovviamente prevedibile e mi è parso scritto in maniera affrettata, quasi come se l’autrice volesse chiudere per forza entro 15 volumi.
Questo, a mio avviso, porta a dei buchi che riguardano il passato di Hakusei (come ci è arrivato in Cina dalle terre dell’ovest? Come è stato fatto schiavo?) e quello che gli succede in seguito alla separazione da A-ki, ma forse è perché mi sono affezionata così tanto a lui che avrei voluto saperne di più…chissà. Nonostante questo il finale comunque strappa un sorriso sulle labbra.
L’edizione della Panini, in 15 volumetti, è in formato standard con delle belle pagine spesse che portano con loro un bell’odore di carta stampata.
A chi posso consigliare la lettura di questo manga?
Sicuramente a tutti coloro che cercano uno shojo manga con un’eroina forte, delle belle ambientazioni storiche e colpi di scena, il giusto mix per una storia che non passerà di certo inosservata.
La storia, ambientata in una presumibile antica Cina divisa in quattro regni: “A”, “Ko”, “Do” e “So”, tratta le vicende della principessa A-ki, figlia del re del regno di “A” e della bellissima principessa del regno di “Ko”, Ko-hi. Il re, tuttavia, decide di prendere in moglie una seconda principessa, del regno di “Do”, che darà alla luce un erede maschio per il trono.
La presenza di Do-Hi a corte farà patire molte sofferenze alla giovane ma risoluta A-ki e sarà grazie a lei che avrà l’opportunità di conoscere un ragazzo davvero particolare Hakusei, uno schiavo.
La ragazza sarà allontanata da palazzo e spedita come ostaggio dal re di “Ko”, suo nonno. Da qui partirà l’avventura che porterà A-ki alla riconquista di ciò che le è dovuto.
Le vicende sono ben intrecciate tra loro, la storia è plausibile, senza forzature e ho avuto modo idi apprezzare molto lo stile narrativo di Kaneyoshi Izumi.
Le spiegazioni delle tattiche di guerra sono espresse in modo semplice e lineare (io le trovo sempre un po' ostiche, ma devo dire che l’autrice ha fatto davvero un lavoro eccellente, non si perde mai il filo del discorso).
I disegni sono ricchi di particolari, così come i primi primi piani, che trasmettono tutto ciò che il personaggio prova: felicità, dolore, allegria, tristezza e rabbia; anche i fondali sono sempre dettagliatissimi e nulla è mai lasciato al caso…delle tavole davvero molto curate.
I personaggi lasciano un segno indelebile nel lettore, la loro caratterizzazione ti arriva fino al midollo e ne riesci a vedere l’anima.
La protagonista indiscussa è sicuramente la bella e fiera principessa A-ki. Iniziamo a conoscerla da bambina, intenta a combattere per la sopravvivenza della sua amata madre, sempre malata, e la vediamo crescere e imparare ad affrontare tutte le vicissitudini che si trova ad affrontare durante il corso della storia.
La sua crescita interiore è ben tratteggiata, ti fa apprezzare davvero il personaggio e sembra “uscir fuori” dalle pagine per quanto sembri reale. Le sue paure, le sue gioie e tutte le sue emozioni ti travolgono come un fiume in piena. Tutto quello a cui deve rinunciare per arrivare al suo obiettivo, lo perdi con lei.
Al suo fianco c’è sempre il suo Fiore Millenario, il ragazzo “con i capelli color del grano e gli occhi color del cielo”, Hakusei uno schiavo con caratteristiche fisiche tipiche delle “genti straniere” che lo portano a essere sfruttato, isolato e deriso. Per Hakusei, A-ki è l’ancora di salvezza, la luce del sole, la sua stessa ragione di vita, per proteggerla lui farebbe di tutto.
Il loro rapporto si evolve nel tempo: Hakusei da schiavo diviene compagno di marachelle, confidente, amico e infine amante. I due infatti, non tardano a scoprirsi innamorati l’uno dell’altro. Un amore, ahimè, sofferto per la differenza di posizione sociale, lei erede di un gran regno e lui un semplice schiavo.
Un amore travolgente che ha degli alti e bassi, tra la consapevolezza dei due di doversi separare e la voglia di stare insieme per sempre; anche qui il lettore soffre e gioisce con loro.
L’antagonista è Do-hi, spietata e arrivista, seconda moglie del re di “A” che farà di tutto per far insediare sul trono il suo figlio inetto. Sacrificherà tutto e tutti pur di arrivare all’obiettivo e, ovviamente, cercherà di uccidere A-ki.
Anche Do-hi è ben costruita, si capiscono quali sono i sentimenti che determinano le sue azioni, per quanto spregevoli esse siano, e alla fine portano a farti percepire pena e compassione nei suoi confronti.
Ci sono poi altri personaggi che giocano un ruolo fondamentale: tra loro spicca Seitetsu, il maestro di A-ki e Hakusei (sarà lui ad educare i due ragazzi alla vita e ad insegnare loro come far fronte ad ogni eventualità) e il primo principe di “So” (del quale non scriverò il nome perché nel manga se ne viene a conoscenza solo in seguito) che si innamorerà della principessa e le chiederà la mano in modo estenuante, ma che alla fine risulterà un suo importante alleato.
Il finale del manga è ovviamente prevedibile e mi è parso scritto in maniera affrettata, quasi come se l’autrice volesse chiudere per forza entro 15 volumi.
Questo, a mio avviso, porta a dei buchi che riguardano il passato di Hakusei (come ci è arrivato in Cina dalle terre dell’ovest? Come è stato fatto schiavo?) e quello che gli succede in seguito alla separazione da A-ki, ma forse è perché mi sono affezionata così tanto a lui che avrei voluto saperne di più…chissà. Nonostante questo il finale comunque strappa un sorriso sulle labbra.
L’edizione della Panini, in 15 volumetti, è in formato standard con delle belle pagine spesse che portano con loro un bell’odore di carta stampata.
A chi posso consigliare la lettura di questo manga?
Sicuramente a tutti coloro che cercano uno shojo manga con un’eroina forte, delle belle ambientazioni storiche e colpi di scena, il giusto mix per una storia che non passerà di certo inosservata.