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"Il giardino delle parole" (Kotonoha no Niwa) è un romanzo a puntato di Makoto Shinkai, adattamento cartaceo del film omonimo diretto dallo stesso Shinkai.

Takao Akizuki è uno studente liceale di Tokyo che nei giorni di pioggia, invece di andare a scuola, si dirige verso il parco di Shinjuku Gyoen per scarabocchiare disegni di calzature. Sotto il tetto dell'azumaya del parco, Takao incontra una donna che sorseggia della birra. Pur senza presentarsi, la donna recita un tanka (una poesia) al ragazzo prima di lasciarlo solo. I due si rincontrano nello stesso posto più volte durante i giorni di pioggia, iniziando a legare pur senza confidarsi del tutto.

I capitoli sono narrati in prima o terza persona, con il narratore che cambia ogni volta. Questo aiuta non poco a immedesimarsi nel personaggio in questione, e le traduzioni delle poesie sono sufficientemente chiare. L'interesse di Takao per le calzature diventa una metafora importante per l'intera trama: i vari personaggi, ognuno con le sue circostanze, devono imparare a "camminare". Takao, pur avendo degli amici, si sente inadeguato e non sa cosa fare nella vita; la donna non riesce ad andare a lavoro a causa di episodi spiacevoli che le hanno causato addirittura la perdita del senso del gusto. La narrazione comprende anche dei flashback che permettono di indagare più a fondo nel passato dei vari personaggi, permettendo quindi di osservare una crescita individuale tangibile per ognuno di essi.

Nonostante l'assenza di disegni, colori e musica, questo romanzo non ha nulla da invidiare al film in quanto a profondità della trama, anzi. Cose che sono state tralasciate sullo schermo vengono messe nero su bianco sulla carta, quindi la storia risulta più completa.