Recensione
Million Yen Women
9.0/10
Recensione di scarlet nabi
-
VOTO: 9
DISPONIBILITÀ: Netflix
Inspiegabilmente cinque donne si presentano a casa di uno scrittore poco conosciuto, Shin Michima (un omaggio scherzoso a Mishima?), e cominciano a vivere con lui pagandogli un affitto di un milione di yen al mese in cambio di vitto, alloggio e assistenza. Chi sono queste ragazze? Chi ha spedito gli inviti? Qual è l’ombra che si nasconde nel passato di Michima e perché qualcuno continua a perseguitarlo con fax pieni di insulti?
Grazie all’intervento di una delle sue nuove inquiline, Shin raggiunge finalmente il successo di vendite e di critica con il suo romanzo “Emozioni alla Deriva”, rivaleggiando sugli scaffali con un altro giovane autore, Yuzu Hanaki (interpretato dall’attore Tomoya Nakamura, già noto per altri drama) che è un ragazzo bello e vanesio.
Questo drama parte come uno slice of life un po’ atipico per trasformarsi in un giallo del quale ovviamente non posso svelare nulla.
Ho apprezzato molto l’argomentazione sul concetto di Arte articolata attraverso le diverse prospettive di Shin, Yuzu, e Nanaka – una delle donne, che è una famosa attrice. Mi pare che Shunjû Aono, autore del manga originale, abbia voluto fare una riflessione sulla diade scrittore / lettore e sul ruolo del consumatore cartaceo nella società contemporanea: nell’era dei PC, degli e-reader e degli smartphone, Shin. scrive a mano e possiede un apparecchio per i fax!
Particolarmente ben riuscita la caratterizzazione del personaggio dell’editor Seiji Sakurai, archetipo dell’uomo medio. Buono e leale che, quando Michima raggiunge il successo fa di tutto per supportarlo.
Amo molto le serie (anime, manga, drama…) ambientate nel mondo dell’editoria; quelle in cui i protagonisti sono scrittori o mangaka. Penso che consentano di scorgere qualcosa del meccanismo nascosto dietro al prodotto finito che il pubblico si gode, spesso senza pensare. Ma MILLION YEN WOMEN *100万円の女たち *(il titolo forse strizza l’occhio a MILLION DOLLAR BABY) non è solo la rappresentazione di un microcosmo dinamico , quanto una sbirciata a una parte del Sistema che noi normalmente non vediamo.
PICCOLO SPOILER
Spero nella produzione di una seconda stagione, anche se un evento alla fine di questa prima parte fa pensare che sia stata concepita come auto-conclusiva, o che comunque si dovrebbe cambiare completamente scenario. Si tratta di un avvenimento che ricorda molto FULLMETAL ALCHEMIST, il “3 ottobre -11” e il non poter più tornare indietro. Mi riferisco a un fatto che si ricollega benissimo anche al libro che sto leggendo adesso, LA MACCHINA DELLA FELICITÀ di Katie Williams in cui una delle protagoniste – Valeria – fa proprio questo: curiosa dietro le quinte del gioco.
MILLION YEN WOMEN è un drama che mi ha piacevolmente sorpreso in un panorama in cui ci sono decisamente troppi romance. Qui c’è un tocco di rosa che però non domina la trama, ma anzi serve a introdurre nuovi argomenti e per approfondire le considerazioni sull’amore, il sesso e l’abbandono.
DISPONIBILITÀ: Netflix
Inspiegabilmente cinque donne si presentano a casa di uno scrittore poco conosciuto, Shin Michima (un omaggio scherzoso a Mishima?), e cominciano a vivere con lui pagandogli un affitto di un milione di yen al mese in cambio di vitto, alloggio e assistenza. Chi sono queste ragazze? Chi ha spedito gli inviti? Qual è l’ombra che si nasconde nel passato di Michima e perché qualcuno continua a perseguitarlo con fax pieni di insulti?
Grazie all’intervento di una delle sue nuove inquiline, Shin raggiunge finalmente il successo di vendite e di critica con il suo romanzo “Emozioni alla Deriva”, rivaleggiando sugli scaffali con un altro giovane autore, Yuzu Hanaki (interpretato dall’attore Tomoya Nakamura, già noto per altri drama) che è un ragazzo bello e vanesio.
Questo drama parte come uno slice of life un po’ atipico per trasformarsi in un giallo del quale ovviamente non posso svelare nulla.
Ho apprezzato molto l’argomentazione sul concetto di Arte articolata attraverso le diverse prospettive di Shin, Yuzu, e Nanaka – una delle donne, che è una famosa attrice. Mi pare che Shunjû Aono, autore del manga originale, abbia voluto fare una riflessione sulla diade scrittore / lettore e sul ruolo del consumatore cartaceo nella società contemporanea: nell’era dei PC, degli e-reader e degli smartphone, Shin. scrive a mano e possiede un apparecchio per i fax!
Particolarmente ben riuscita la caratterizzazione del personaggio dell’editor Seiji Sakurai, archetipo dell’uomo medio. Buono e leale che, quando Michima raggiunge il successo fa di tutto per supportarlo.
Amo molto le serie (anime, manga, drama…) ambientate nel mondo dell’editoria; quelle in cui i protagonisti sono scrittori o mangaka. Penso che consentano di scorgere qualcosa del meccanismo nascosto dietro al prodotto finito che il pubblico si gode, spesso senza pensare. Ma MILLION YEN WOMEN *100万円の女たち *(il titolo forse strizza l’occhio a MILLION DOLLAR BABY) non è solo la rappresentazione di un microcosmo dinamico , quanto una sbirciata a una parte del Sistema che noi normalmente non vediamo.
PICCOLO SPOILER
Spero nella produzione di una seconda stagione, anche se un evento alla fine di questa prima parte fa pensare che sia stata concepita come auto-conclusiva, o che comunque si dovrebbe cambiare completamente scenario. Si tratta di un avvenimento che ricorda molto FULLMETAL ALCHEMIST, il “3 ottobre -11” e il non poter più tornare indietro. Mi riferisco a un fatto che si ricollega benissimo anche al libro che sto leggendo adesso, LA MACCHINA DELLA FELICITÀ di Katie Williams in cui una delle protagoniste – Valeria – fa proprio questo: curiosa dietro le quinte del gioco.
MILLION YEN WOMEN è un drama che mi ha piacevolmente sorpreso in un panorama in cui ci sono decisamente troppi romance. Qui c’è un tocco di rosa che però non domina la trama, ma anzi serve a introdurre nuovi argomenti e per approfondire le considerazioni sull’amore, il sesso e l’abbandono.