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4.0/10
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“To Heart 2” è un anime di tredici episodi realizzato nel 2005 dallo studio OLM, inc. La serie, diretta da Norihiko Sutou, è tratta dall’omonima visual novel sviluppata dalla software house Leaf e pubblicata da Aquaplus.
L’opera può essere considerata una sorta di sequel spirituale del primo “To Heart”: la storia è ambientata nella stessa scuola frequentata da Hiroyuki e Akari, e la relazione tra i due protagonisti è sostanzialmente la stessa; tuttavia troviamo dei personaggi completamente nuovi e gli eventi narrati hanno davvero pochi collegamenti con quelli del suo predecessore.
Protagonista dell’anime è Takaki Kono, un liceale che afferma di avere alcuni problemi con le persone del sesso opposto: Takaki è infatti cresciuto assieme alle amiche di infanzia Konomi e Tamaki, che ha sempre considerato delle sorelle. Tuttavia durante i giorni del liceo il ragazzo stringerà amicizie con diverse compagne di scuola.

Leggendo la trama, la prima domanda che sorge spontanea è questa: “Dato che abbiamo a che fare con un anime tratto da un dating sim pieno di belle ragazze, come verrà affrontato il grande problema che affligge il nostro protagonista? Riuscirà a superare gli ostacoli che si frappongono tra lui e le avvenenti eroine?” La risposta è presto detta: semplicemente, non viene affrontato. Senza dare un’occhiata alla sinossi, è infatti impossibile accorgersi della peculiarità di Takaki, il quale parla e si destreggia con disinvoltura tra tutte le donne che incontra. A volte annuncia il suo problema in discorsi a caso, altre si accorge all’improvviso che la persona che a fianco non ha i suoi stessi attributi e caccia un urlo di terrore. Ma, a parte questo, non vi è uno straccio di introspezione psicologica che analizzi o risolva il suo disagio (il quale, evidentemente, non esiste).

Accanto a un protagonista piatto come una tavola, abbiamo delle eroine che purtroppo non si rivelano tanto migliori. Oltre alle consuete amiche di infanzia, gli autori si sono infatti sbizzarriti a creare dei personaggi con le caratteristiche più assurde o irritanti, quali maniache di UFO ricattatrici, tsundere petulanti o aliene. Ovviamente abbiamo un approfondimento psicologico pari a zero, il quale non viene rimpiazzato neanche da una storia di fondo solida o interessante: ciò a cui assistiamo sono infatti scene di vita quotidiana banali o ridicole, in cui il nostro protagonista passa del tempo con le varie ragazze senza che alcun rapporto si sviluppi a dovere.

Purtroppo neanche il comparto tecnico riesce a regalarci delle gioie. Il character design risulta sicuramente più piacevole di quello di “Remeber my Memories”, ma viene costantemente rovinato da animazioni poco fluide e disegni mediocri. Senza infamia né lode sono anche gli sfondi e la colonna sonora.

Ricapitolando: i personaggi fanno pena, la storia fa pena (mi correggo, non esiste), la realizzazione tecnica fa pena. Cos’ha di positivo quest’anime? I primi due episodi forse, i quali creavano l’illusione di una storia che fosse un tantino migliore di quella del suo predecessore. Peccato sia andata anche peggio del previsto.