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Iniziato per curiosità
Letto avidamente
Concluso con mille lacrime.

Perché leggerlo?

- E' uno shojo adatto a gente che vuole leggere qualcosa di assurdamente leggero. Il buon tema dell'amore con i robot non è stato elaborato in modo complesso, come invece accade in Chobits.
Persino i disegni sono semplici, a volte un po' grezzi, con sempre gli stessi piani e poca cura dell'ambiente. Questo perché questo manga punta sulla simpatia, sull'amore semplice di una studentessa qualunque, senza mega drammoni e interminabili flussi di coscienza.
Riko, la protagonista è simpatica, ci si immedesima facilmente: giovane, senza alcun talento, mai uno straccio di ragazzo e che di punto in bianco si ritrova con due pretendenti tra cui non sa scegliere. E metà del manga passa a fare la pallina da ping pong, ma senza mai essere irritante.
- Chi non vorrebbe il ragazzo perfetto? Uno che non vi delude mai e c'è sempre per voi, e fa tutto quello che volete. La vita perfetta vorrebbe che avessimo un'amante per ogni caratteristica che vorremmo che avesse il nostro partener. Con il guaio che dovremmo avere una decina di cuori oppure neanche uno.
Punto a sfavore:
Come descrivere questo manga? Distrattamente triste, quasi tenero. Che siano gli umani a soffrire di mald'amore è un conto, ma creare un robot che sia triste a sua volta come un umano è un altro.
Cosa vi dice questo manga? Non comprate roba da venditori vestiti stile matrix e di leggere bene i contratti, se no potrebbe finire che avete sul groppone ben 100 milioni di yen di debito.
Il mio uomo ideale? Un po' so-fare-tutto come Edward Cullen, rude e affascinate come Reeth Butler (di Via col vento) e dolce e simpatico come Jack Tripper di “tre cuore in affitto”.