Recensione
Uno Zoo d'Inverno
10.0/10
Questa è in assoluto l’opera di Jiro Taniguchi che mi è piaciuta di più.
Siamo negli anni sessanta e Hamaguchi è un giovane timido e riservato, che lavora per una azienda tessile di Kyoto dove svolge mansioni generiche. Il lavoro non lo appassiona e nel suo tempo libero va spesso allo zoo, dove gli piace disegnare gli animali sul suo quaderno. Vorrebbe diventare disegnatore per la ditta dove lavora, visto che ha sentito che un talentuoso collega ha recentemente lasciato il posto.
Alla fine, tramite raccomandazione di un amico, si trasferirà a Tokyo, dove inizierà a lavorare per un famosissimo mangaka. Ritrovatosi catapultato all’improvviso e quasi per caso in un mondo tutto nuovo, Hamaguchi si applicherà con grande passione ed impegno. Malgrado tutto, sempre per caso, conoscerà qualcuno di speciale che diventerà importante per lui.
La storia ha molti elementi tipici della quotidianità giapponese, come il loro tipo di rapporto tra colleghi, la questione matrimonio e formalismi vari.
L’elemento di fondo è la crescita. Crescita professionale in primis, ma anche la crescita umana. Ed è molto bello vedere come si evolve il personaggio, grazie al suo impegno e alla perseveranza. La trama è lineare e chiara: il tutto funziona molto bene.
Lo stile di Taniguchi, autore apprezzato in tutto il mondo, è assolutamente impeccabile. E’ un manga del 2008, anno in cui J.T. ha compiuto 61 anni, pertanto non certo della prima parte della carriera, ma nel della sua maturità. Stile sempre molto realistico e dettagliato, con fondali sempre pienissimi. Retinatura mai esagerata.
Mi è molto piaciuto, come riesca a rendere l’idea della caratterizzazione di alcuni personaggi semplicemente mettendogli delle espressioni ben precise: dall’artista svogliato sempre sorridente, all’assistente sempre musone e un po’ impettito.
Manga stupendo, di recente è stato proposto nell’edizione da edicola, proposta assieme ad un quotidiano sportivo.
La trovo davvero una ghiotta opportunità, sia per questo titolo che per molti altri di Taniguchi.
Siamo negli anni sessanta e Hamaguchi è un giovane timido e riservato, che lavora per una azienda tessile di Kyoto dove svolge mansioni generiche. Il lavoro non lo appassiona e nel suo tempo libero va spesso allo zoo, dove gli piace disegnare gli animali sul suo quaderno. Vorrebbe diventare disegnatore per la ditta dove lavora, visto che ha sentito che un talentuoso collega ha recentemente lasciato il posto.
Alla fine, tramite raccomandazione di un amico, si trasferirà a Tokyo, dove inizierà a lavorare per un famosissimo mangaka. Ritrovatosi catapultato all’improvviso e quasi per caso in un mondo tutto nuovo, Hamaguchi si applicherà con grande passione ed impegno. Malgrado tutto, sempre per caso, conoscerà qualcuno di speciale che diventerà importante per lui.
La storia ha molti elementi tipici della quotidianità giapponese, come il loro tipo di rapporto tra colleghi, la questione matrimonio e formalismi vari.
L’elemento di fondo è la crescita. Crescita professionale in primis, ma anche la crescita umana. Ed è molto bello vedere come si evolve il personaggio, grazie al suo impegno e alla perseveranza. La trama è lineare e chiara: il tutto funziona molto bene.
Lo stile di Taniguchi, autore apprezzato in tutto il mondo, è assolutamente impeccabile. E’ un manga del 2008, anno in cui J.T. ha compiuto 61 anni, pertanto non certo della prima parte della carriera, ma nel della sua maturità. Stile sempre molto realistico e dettagliato, con fondali sempre pienissimi. Retinatura mai esagerata.
Mi è molto piaciuto, come riesca a rendere l’idea della caratterizzazione di alcuni personaggi semplicemente mettendogli delle espressioni ben precise: dall’artista svogliato sempre sorridente, all’assistente sempre musone e un po’ impettito.
Manga stupendo, di recente è stato proposto nell’edizione da edicola, proposta assieme ad un quotidiano sportivo.
La trovo davvero una ghiotta opportunità, sia per questo titolo che per molti altri di Taniguchi.